tit. originale | La ley del deseo |
regia, soggetto e sceneggiatura | Pedro Almodóvar |
fotografia | Angel Luis Fernández |
scenografia | Javier Fernández |
musica | vari |
interpr. e pers. | Eusebio Poncela Pablo Quintero - Carmen Maura Tina Quintero - Antonio Banderas Antonio Benitez - Miguel Molina Juan Bermudez - Manuela Vasco Ada - Helga Liné madre di Antonio - Bibi Andersen madre di Ada |
origine | Spagna, 1986 |
durata | 100' |
genere | Drammatico |
video Futurama, Domovideo
Un'afosa estate a Madrid. Pablo Quintero, affermato
regista gay, è reduce da un notevole successo ma già pensa a
nuovi lavori: mette in scena La voce umana di Cocteau, affidando
la parte a Tina, sua sorella (o meglio il fratello operatosi per
amore del padre) ed ha già iniziato un nuovo soggetto, Laura P.,
sulla vita di Tina, che però quando ne viene a conoscenza si
oppone al progetto.
Pablo è innamorato, non del tutto corrisposto, di Juan.
Andato questi in vacanza, conosce Antonio, con cui fa l'amore ma
che ben presto lo infastidisce perché troppo invadente e
possessivo. Una lettera appassionata di Juan (in realtà
scritta dallo stesso Pablo) scoperta per caso rende Antonio molto
geloso. Anche Antonio parte per le vacanze e, così come
d'accordo per non insospettire la madre, Pablo gli scrive con lo
pseudonimo di Laura P. Ma Antonio è pazzo di gelosia: raggiunge
Juan, ignaro di tutto, lo tenta e poi lo uccide dopo una lite.
Sconvolto dall'accaduto, Pablo ha un incidente di macchina che
gli fa perdere la memoria, mentre le indagini della polizia si
concentrano su di lui, complici le lettere dell'enigmatica Laura
P. Recuperata la memoria, Pablo scopre che Tina è innamorata di
Antonio. Questi si barrica nell'appartamento di Tina,
circondato dalla polizia, prendendola in ostaggio con la piccola
Ada; Pablo riesce ad entrarvi per convincerlo ad
arrendersi. Liberati i due ostaggi, Antonio si suicida,
dopo avergli ribadito il suo sconfinato, disperato amore.
L'OPERA CHE HA FATTO CONOSCERE ALMODÓVAR al grande
pubblico e ne ha fatto nascere, anche in Italia, il culto.
Ha il merito di essere stato uno dei primi film in cui una storia
d'amore fra due uomini è stata presentata al di fuori di ogni
ambiente particolare o ghettizzata, ma in una piena, solare
normalità.
Il film ha molte caratteristiche del melodramma (con rimandi
anche al fotoromanzo e al fumetto): situazioni esasperate e a
tinte forti, spesso kitsch, ed un intreccio dalle
incontenibili passioni che emoziona lo spettatore, portato a
parteggiare alternativamente per i vari personaggi, tutti
perennemente in bilico fra ragione e torto.
In realtà ciò che regola ogni comportamento è la legge del
desiderio, l'unica a cui tutti devono sottostare. Anche se
in maniera differente: in Pablo il desiderio è mediato dalla
letteratura, che è tutt'uno con la vita (la lettera scritta per
Juan, lo pseudonimo di Laura P.) finché, conscio di avere
sbagliato, non distruggerà la macchina da scrivere.
Antonio è invece un personaggio più schietto, che esige un
amore globale e totalitario a costo della sua morte, dopo quella
di Juan che è in realtà un'anticipazione del suo atto
estremo. In definitiva il personaggio più sfaccettato è
Tina, un'intensa Carmen Maura, che, con un passato strabiliante
da raccontare ed una forza irruenta, vuole vivere la vita con
tutte le sue implicazioni in totale libertà (e rifiuta ogni
implicazione letteraria).
Il sesso è ovviamente l'estrinsecazione più naturale dei
desiderio e scandisce il ritmo del film. Vi irrompe
prepotentemente sin dalla prima scena, di forte impatto visivo e
che, pur sembrando un brano di un film porno, è solo l'ultima
opera di Pablo: un atletico ragazzo nudo segue le indicazioni di
una voce fuori campo (in realtà un uomo attempato e sudaticcio)
che lo stimola a toccarsi e a godere in cambio di soldi. Ma
trova il culmine nella bellissima scena d'amore tra Pablo e
Antonio in cui quest'ultimo sacrifica la sua verginità
nell'impeto del desiderio.
Ogni cosa nel film sa essere convincente: la fotografia, la
splendida colonna sonora, le canzoni, le recitazioni concitate e
gli attori, tra cui un Antonio Banderas che qui si fece
conoscere, sensualissimo ed oggetto precipuo di desiderio.
Dello stesso regista:
Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, 1980,
Empire Video,
Columbia Tristar Home Video
Labirinto di passioni, 1982, Videogram, Titanus
Distribuzione Video,
Number One Video
Che ho fatto io per meritare questo!?, 1984, Generai
Video, Polygram V.
Matador, 1986, General Video
Légami!, 1989, Domovideo
Tacchi a spillo, 1991, Columbia Tristar Home Video 115