IL PASTO NUDO

 

tit. originale Naked Lunch
regia e sceneggiatura David Cronenberg
soggetto  dal romanzo omonimo di William Burroughs
fotografia  Peter Suschitzky
sceneggiatura  Carol Spiers
effetti speciali  Chris Walas inc., con la supervisione di Jim Isaac
musica  Howard Shore, Ornette Coleman, Thelonious Monk, The Master Musicians of Jajouka
interpr. e pers. Peter Weller Bill Lee
Judy Davis Joan Frost-Joan Lee
Ian Holm Tom Frost
Julian Sands Yves Cloquet
Roy Scheider dott.  Senway
Joseph Scorsiani Kiki
origine  Canada/Gran Bretagna, 1991
durata  115'
genere  Fantastico

 qualità ••• tematica • erotismo •
 video Vivivideo

New York, 1953.  Bill Lee stermina scarafaggi per mestiere, ma la moglie usa il suo insetticida per drogarsi.
Il dottor Benway, cui chiede un parere, gli dà una polvere che dovrebbe liberare Joan dalla sua dipendenza.  In realtà si tratta di un allucinogeno che porterà i due a un rapporto con la realtà del tutto alterato.  Bill uccide (con ogni probabilità involontariamente) la moglie e fugge da New York nella enigmatica interzona, dove perde del tutto il senso dello spazio e del tempo.
Adopera una macchina per scrivere che gli parla e che gli rivela di essere un agente segreto incaricato di dargli una missione: scoprire gli agenti nemici che vivono nella stessa città.
Conosce i Frost, una coppia di scrittori americani: la donna è la sosia della moglie morta.  Incitato dai due scopre la città, caratterizzata dai misteriosi Mugwump, mostri che convivono tranquillamente con gli uomini, e incontra un ragazzo del luogo, Kiki, di cui diventa amante.  Fra i tanti personaggi, che hanno sempre qualcosa da nascondere o da cui fuggire, circola anche l'effeminato Cloquet, che farà l'amore con Kiki.  Quando tenterà di fuggire dalla claustrofobica lnterzona insieme a Joan Frost, Bill verrà fermato al confine, dove sarà costretto a ripetere l'omicidio della moglie.
 

CRONENBERG, REGISTA DELLO SPLENDIDO INSEPARABILI, è riuscito ad adattare sullo schermo l'opera cardine (assieme a quelle di Kerouac) della beat generation, opera che sembrava per definizione non filmabile.  D'altra parte è il momento della riscoperta di William Burroughs, profeta di uno stile di vita senza regola alcuna, che a ottant'anni viene recuperato dai cineasti indipendenti, addirittura come attore in Drugstore Cowboy di Gus van Sant.
Il regista canadese riesce a rendere tangibile il senso dell'opera che altro non è che un flusso di coscienza alterata da droghe, che fluttua tra incubi e desideri finalmente non più repressi, tra mostri antropomorfizzati e uomini metamorfizzati, tra scatologia e sadomasochismo.  Pur artificioso in molti effetti speciali, il film riesce però a creare un mondo sospeso, quasi parallelo al reale, dove ogni cosa rimanda enigmaticamente a quest'ultimo.
Interzona è Tangeri, ma non solo: è un miscuglio della fascinosa città marocchina (ex città libera, quindi ricettacolo di tutti gli avventurieri del mondo) e della stessa New York, la metropoli da cui Bill Lee credeva di fuggire.  In effetti è solo un parto della sua mente intossicata, dove tutto può accadere, persino che parlino e agiscano le macchine per scrivere, dotate di un enorme sfintere dal quale vomitano parole senza senso.
Forme falliche e anali sono sparse un po' ovunque a Interzona, dove accadrà anche che l'eterosessuale Bill si scopra omosessuale, riuscendo così a mimetizzarsi e a prendersi un ragazzo che lo guidi nei meandri intestinali della misteriosa città, alla scoperta del piacere del sesso tra uomini.
Ma omosessualità in quella landa significa anche altro, visto che Cloquet, adescato Kiki (il ragazzo di Bill dai tratti chiaramente nordafricani) lo fagocita con bave e salive durante un orripilante amplesso in cui si trasforma in un mostro simile ad un mugwump.  Una scena/limite in cui Cloquet si appropria dell'altro (mettendo effettivamente in pratica l'espressione "penetrare") e che pur nella sua mostruosità paradossalmente non nasconde un senso di desiderio di possesso e di un amore globale.

Dello stesso regista:
Inseparabili, 1988, Pentavideo
M. Butterfly, 1993, Warner Bros Home Video


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