RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO

tit. originale Reflections in a Golden Eye
regia John Huston
soggetto dal romanzo omonimo di Carson McCuliers
sceneggiatura Chapman Mortimer, Gladys Hill
fotografia Aldo Tonti, Oswald Morris
musica Toshiro Lloyd
interpr. e pers.       Marlon Brando Welden Penderton - Elisabeth Taylor Leonora Penderton - Brian Keith Morris Langdon - Julie Harris Alison Langdon - Robert Foster soldato Williams - Zorro David Anacleto
origine Usa, 1967
durata 109'
genere Drammatico

qualità ** tematica ** erotismo *

video (Distribuzione non italiana) Blue Dolphin. Edizione in lingua inglese

In un campo militare della Georgia, nelle isolate villette della foresteria, gli ufficiali vivono oziosamente e nevroticamente le loro giornate. Il maggiore Penderton, in particolare, ha un rapporto problematico e denso di tensioni con la moglie Leonora, che trova irritante e da cui non è attratto. D'altra parte, non vuole confessare neanche a se stesso di esserlo dagli uomini. La presenza dell'aitante soldato Williams, che attende alla cura dei cavalli e che lo affascina molto, è perciò per lui una spina nel fianco.

Williams, dal canto suo, è innamorato di Leonora, di cui segue ogni movimento, a volte assieme al marito, fino a spiarla ogni notte mentre dorme. Anche lui, roso dal desiderio e conscio di quello di Penderton nei suoi confronti, comincia a dare segni di nervosismo.

I vicini di casa dei due, il colonnello Langdon e la moglie Alison, non aiutano certo a creare serenità. Il colonnello ha una relazione con Leonora, mentre Alison è malata e solo in compagnia dei cameriere filippino Anacleto trova una sua dimensione, discorrendo di pittura e di musica. Turbata sempre più dalle situazioni createsi, di cui è involontaria testimone, Alison muore di cuore. La situazione si fa più tesa, finché una notte Penderton uccide Williams venuto a spiare Leonora che dorme. Ufficialmente tutti sapranno che l'ha ucciso per gelosia.

TRATTO DA UN BREVE ROMANZO DEL 1941, IL FILM ebbe uno scarso successo, anche perché incentrato sull'omosessualità, il cui ruolo è in effetti amplificato rispetto al romanzo.
È un dramma psicologico con sei personaggi, ambientato in gran parte in interni (gli esterni furono girati nei dintorni di Roma).
Il titolo si riferisce all'occhio d'oro di un uccello fantastico dipinto da Anacleto, ma si rifà anche allo sguardo del soldato Williams che osserva dall'esterno i comportamenti degli altri, bizzarri e cattivi (come nelle violenze contro i cavalli).
La trama si sviluppa attorno a due attrazioni che si incrociano ed interagiscono fino al tragico finale: quella di Penderton verso Williams e quella del soldato verso Leonora, che ha per caso visto nuda.
Il personaggio più complesso è Penderton (un eccezionale Marlon Brando, i cui volti in alcuni momenti di sconcerto sono diventati celebri), un acceso militarista, che arriva a studiare le proprie movenze marziali davanti allo specchio, ma soprattutto un omosessuale represso. Per lui l'omosessualità è sinonimo di comportamenti femminili (che non può certo ammettere in sé, e che invece riscontra nella checca Anacleto), che possono essere senza problemi estirpati dall'esercito, che forgia i veri uomini. Perciò il suo erotismo si limita ad osservare qualche foto di statue greche, finché sulla sua strada non compare Williams, bello e misterioso, pieno di una sana energia (si pensi alla scena in cui cavalca nudo nella foresta) che risveglia in modo morboso la sua libido: arriva a raccogliere le carte di caramelle gettate da lui.
Con l'omicidio di Williams, Penderton, geloso dell'amore del soldato verso sua moglie e non rivolto a lui, si libera dell'oggetto bramato e di quella parte di sé che respinge definitivamente.
Il film è strutturato come una tragedia greca ma, recitato da tutti gli attori un po' sopra le righe come in un dramma di Tennessee Williams, risulta falso nella credibilità dei personaggi, spesso grotteschi. E tutto, anche grazie all'inquietante musica, si avvia alla fine conservando intatto un senso fastidioso di irrisolto.

Dello stesso regista:

Lettera al Kremlino, 1970, Fox Video


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