tit. originale | Salmonberries |
regia e soggetto | Percy Adion |
sceneggiatura | P. Adion, Felix 0. Adion |
fotografia | Tom Sigel |
musica | Bob Telson, canzoni di k.d. lang |
interpr. e pers. | k.d. lang Kotz Rosel Zech Roswitha Jane Lind Noayak Chuck Connors Chuck Oscar Kawagley Butch |
origine | Repubblica Federale Tedesca, 1991 |
durata | 94' |
genere | Drammatico |
video Pentavideo
La quarantacinquenne Roswitha è bibliotecaria di Kotzebue, un
villaggio dell'Alaska. Tedesca, vive lì da ventun anni,
dopo essere riuscita a fuggire attraverso il muro di Berlino
mentre il marito Karl veniva ucciso dai poliziotti.
Nella biblioteca compare a volte un ragazzo vandalico e
disturbatone:
è Kotzebue ("Kotz"): in realtà una ragazza costretta
a fingersi uomo per poter lavorare nella miniera di piombo.
Chiamata così dal nome dei villaggio, Kotz è una trovatella che
vuole scoprire lì qualche traccia dei suo passato. In
breve è conquistata da Roswitha. Con molta fatica e non
senza qualche scontro riesce a diventarle amica e a farsi
raccontare la sua storia amara.
Kotz compra due biglietti aerei per Berlino. Li Roswitha
riesce a localizzare la tomba del marito e a scoprire finalmente
che era stato suo fratello a denunciare alla polizia la loro
fuga.
La rivelazione è forte, le emozioni si accavallano, le due donne
sono sempre più vicine ma, quando Kotz cerca di fare l'amore,
Roswitha le resiste, dicendo di amarla ma non di non essere
ancora pronta. Kotz ne è fortemente delusa.
Tornate in Alaska Kotz riesce a scoprire l'identità dei padre
(il vecchio Chuck) ma non quella della madre, visto che all'epoca
Chuck aveva molte amanti. Ha ritrovato il suo passato ma
non se stessa. Non sa che fare. Bussa alla porta di
Roswitha.
LE PROTAGONISTE SONO DUE DONNE APPARENTEMENTE molto
diverse. Kotz va alla ricerca del suo passato, di chi la
abbandonò in una scatola, appena nata, con delle pietre dure al
collo. Roswitha invece vive agli antipodi geografici delle
sue origini proprio per dimenticare il suo passato, anche se
brama di scoprire chi causò la morte del marito.
Sono ambedue solitarie, introverse. Kotz vive
nell'ambiguità del suo sesso e, conscia di non essere del tutto
esquimese, ha un rapporto spesso aggressivo con gli altri.
Roswitha vive nel mondo appartato della sua biblioteca, l'unico
luogo di civiltà della comunità, e nella sua casa tappezzata
ossessivamente da barattoli pieni di lamponi del nord, color rosa
salmone (salmonberries, appunto). Questi lamponi,
che sembrano crescere quasi a dispetto di quella natura aspra,
rappresentano per lei l'unica cosa viva che esista in quel
villaggio oltre il circolo polare artico, dove il freddo è
pungente, il sole ritorna solo a febbraio e dove non c'è altro
da fare che lavorare, giocare a bingo o vedere la televisione.
Le due donne si ritrovano dunque accomunate da quel senso di
insoddisfazione che covano dentro, in una costante ricerca
d'identità. Il loro è un amore necessario alla
sopravvivenza ma anche intenso.
Già a Berlino, dove la storia di Roswitha viene drammaticamente
risolta, il loro rapporto trova una dimensione anche fisica: le
due donne, ribattezzatesi con dolci nomignoli, si scambiano
parole d'amore e baci, anche se Roswitha, la più matura, non ha
il coraggio di lasciarsi andare del tutto e chiede un po' di
tempo. Solo quando si sarà sciolto anche l'altro nodo,
quello delle origini di Kotz, il loro rapporto troverà una
svolta definitiva.
Il film racconta una storia forse troppo elaborata ma che rivela
una sua liricità, sia nella splendida fotografia, che oppone gli
interni scuri ed opprimenti alla natura ghiacciata, sia
nell'introspezione dei due laconici personaggi, in armonia con
quegli spazi algidi e rarefatti.
Le due attrici sono molto brave e k.d. lang, a cui si deve
la seducente colonna sonora, incarna perfettamente una misteriosa
e laconica bellezza androgina.
Dello stesso regista:
Céleste, 1981, Empire Video, Generai Video, Sampaolo
Audiovisivi
Bagdad Café, 1987, General Video, Club del Video,
Sampaolo Audiovisivi
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