tit. originale | Kiss of the Spider Woman |
regia | Hector Babenco |
soggetto | dal romanzo omonimo di Manuel Puig (1976) |
sceneggiatura | Leonard Schrader |
fotografia | Rodolfo Sánchez |
musica | John Neschling |
interpr. e pers. | William Hurt Luis Alberto Molina Raul Julia Valentín Arregui- Sonia Braga Leni LamaisonIMarta la donna ragno Nuno Leal Maia Gabriel Milton Golgalves agente segreto |
origine | Brasile/Usa, 1985 |
durata | 120' |
genere | Drammatico |
qualità
tematica erotismo
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Valentín e Molina sono compagni di cella in una prigione di
una grande città sudamericana.
Molina, vetrinista, è un omosessuale condannato per corruzione
di minore, pieno di sogni e ideali repressi: da sempre alla
ricerca di un "vero uomo", è schiacciato dal dolore
che il suo arresto ha dato alla madre.
Per questo ha accettato di fornire al direttore dei carcere, in
cambio di una libertà anticipata, informazioni sulle confidenze
di Valentín, un detenuto politico che crede fortemente nella
lotta armata.
Inizialmente Valentín non si apre al suo compagno di cella,
perché i due sono divisi da ideologie ed esperienze di vita
notevolmente differenti. Per far trascorrere più
velocemente il tempo, Molina gli racconta in modo minuzioso i
film a cui è più legato, dominati sempre da donne fatali e da
uomini belli.
Poco alla volta Molina riesce a conquistare la fiducia di
Valentín, che gli rivela molte cose. Non riferisce però
nulla al direttore perché si è innamorato di Valentín.
Dei resto anche quest'ultimo prova molto affetto per Molina,
tanto da fare l'amore con lui.
Convinto che solo così riuscirà a carpire qualche informazione,
il direttore libera Molina, che promette a Valentín di mettersi
in comunicazione con un altro terrorista.
Quando però lo incontrerà, la polizia lo ucciderà dopo un
inseguimento.
TRATTO DALL'OMONIMO ROMANZO CHE RESE CELEBRE Manuel
Puig, fondamentale per la cultura omosessuale, il film ha
rivelato al grande pubblico l'eclettico regista brasiliano
Babenco, qui alla sua prima grossa produzione. Un successo
dovuto anche alla presenza di un attore della portata di William
Hurt, che qui dà un'ennesima eccellente prova della sua bravura,
prova che gli valse l'Oscar (il primo in assoluto ad un
personaggio omosessuale).
Hurt è Molina, un omosessuale effeminato e tradizionalista,
convinto più che mai che essere omosessuale equivale ad essere
donna in un corpo sbagliato, un errore della natura. È per
questa ragione che non può che innamorarsi di eterosessuali, è
per questo che ha vissuto solo amori infelici, spesso violenti. t
per questo che finisce con l'innamorarsi anche di Valentín.
Lo consola raccontandogli le trame dei film che ha più amato,
naturalmente storie d'amore piagnose e reazionarie (nel romanzo
il primo film era Il bacio della pantera) nelle quali la donna è
vittima dell'uomo, sempre traditore e pronto a far promesse che
non manterrà.
Molina, grande sognatore, incarna la sartina divoratrice di
fotoromanzi e radiodrammi, simpatica e patetica, delusa dalla
vita e perciò pronta a gettarsi nel mondo dei sogni.
Su questo pubblico ha potuto campare a lungo l'industria
hollywoodiana e Puig non si vergognava di ammettere d'aver amato
quel cinema.
Il film naturalmente gioca più sui sentimenti che sulle scene di
sesso (ma l'unica scena d'amore, pur lasciando tutto
all'immaginazione, sa essere poetica, grazie ad una candela che
si spegne). Ma gioca anche sul marcato contrasto tra il
radicalismo politico di Valentín e l'abnegazione di Molina verso
coloro che ama. Quest'ultimo, man mano che matura
progressivamente la propria visione politica, vedrà crescere
parallelamente la propria dignità di omosessuale. Anche
se, nel suo frangersi contro il reale, Molina finisce con
l'assomigliare fatalmente alle fragili eroine dei suoi film.
Al fianco di William Hurt, Raul Julia (forse non dotato di un
sufficiente sex appeal) e la maliarda Sonia Braga, ripescata con
nuovo lustro dalle telenovelas, addirittura in tre ruoli.