tit. originale | Victor/Victoria |
regia | Blake Edwards |
soggetto | dal film Viktor und Viktoria di Rheinhold Schünzel (1933) |
sceneggiatura | B. Edwards |
fotografia | Dick Bush |
scenografia | Tim Hutchinson, William Craig Smith |
musica | Henry Mancini |
interpr. e pers. | Julie Andrews Victoria Grant / conte Victor Grazinski - James Garner King Marchan - Robert Preston Carroll 'Toddy" Todd - Lesley Ann Warren Norma - Alex Karras Squash |
origine | Gran Bretagna, 1982 |
durata | 135' |
genere | Commedia |
video MGM / UA Home Video, Club del Video, Warner Home Video
Parigi, 1934. Victoria Grant è una cantante in grave
indigenza per mancanza di lavoro, tanto da cercare di scroccare
con un inganno un pranzo al ristorante. Qui incontra Toddy,
attore omosessuale appena licenziato da un night per una lite col
suo amico Richard.
Toddy ha l'idea di truccare Victoria, trasformandola in Victor
Grazinsky, un improbabile, fittizio conte polacco, e di lanciarla
così nel mondo dello spettacolo come travestito. In breve
Victor/Victoria diventa una vedette indiscussa dei cabaret.
Un giorno nel locale dove si esibisce capita King Marchan,
impresario malavitoso di Chicago di passaggio a Parigi,
accompagnato dalla bionda e svampita amante Norma e dalla guardia
dei corpo Squash. King è immediatamente attratto da
Victoria tanto che Norma, imbestialita e gelosa, ritorna a
Chicago. King riesce a scoprire la verità su Victoria ma
costei, pur confessandogli il suo amore, lo prega di non rivelare
niente per non guastarle il successo. Benché a malincuore,
King è costretto ad accettare.
Nel frattempo però il fatto che frequenti un travestito dà
luogo a molte conseguenze: Squash si dichiara gay e si mette con
Toddy, mentre Chicago vive dei pettegolezzi di Norma che mettono
volutamente in dubbio la virilità di King. A Victoria non
rimane altra soluzione che piegarsi all'amore: alla fine di uno
spettacolo rivela al pubblico la sua vera identità. Il suo posto
sarà immediatamente rilevato da Toddy.
IL FILM, UNA COMMEDIA BRILLANTE MOLTO VICINA al musical, è il
remake di un omonimo e non meno riuscito film tedesco di
Rheinhold Schünzel del 1933. Il film ha avuto un
fortunatissimo riscontro di pubblico, sfruttando (grazie ad una
sceneggiatura intelligente e briosa e alla regia di Blake
Edwards, che si esprime al meglio nelle commedie) il filone del
travestitismo, generalmente molto redditizio nel cinema.
Un successo meritatissimo visto che è esilarante, con
innumerevoli gag e gustosi equivoci. Senza dire che mostra
con raffinatezza una Parigi scintillante in cui il mondo gay è
visto con simpatia, soprattutto grazie al personaggio di Toddy,
dalla pungente autoironia, interpretato magnificamente da Robert
Preston.
Il film è però in realtà ben più complesso. La trama ha
il suo fulcro nella finzione, dovuta al piano elaborato
dall'unico (almeno fino a quando Squash non si rivelerà) vero
gay, Toddy: il travestimento di Victoria riesce a creare per
tutta la vicenda un senso di instabilità che alla lunga confonde
i limiti impalpabili tra ciò che è vero e ciò che è falso.
In apparenza Victoria sembra dominare con sicurezza la sua doppia
identità (è Victor sul palcoscenico o in pubblico, Victoria
nell'intimità e dietro le quinte) eppure la riuscita del suo
inganno deve molto al fatto che si trova perfettamente a suo agio
dietro quella maschera che, almeno un po', intacca la sua
personalità quando ritorna ad essere se stessa. La cosa
non finisce qui: pur nella sua ostentata virilità King è
costretto, prima di scoprire l'inganno, ad ammettere a se stesso
di essersi innamorato di un uomo (come del resto crede Norma) e
non riesce proprio a farsene un problema.
L'intero film - ordito sulla doppia opposizione apparenza/essenza
e vita/finzione scenica - tende dunque a mostrare come non
esistano polarità nette. Mettendo in dubbio i ruoli
prefissati della sessualità si interroga, con garbo e ironia,
sulla labilità dei suoi confini. In sostanza toglie le
maschere ma confonde ancor più sulle identità.
Gli attori sono eccellenti, soprattutto Julie Andrews, splendida
anche quando canta.
Dello stesso regista:
Il seme del tamarindo, 1974, Domovideo, Fox Video, Fonit
Cetra Video
10, 1979, Warner Home Video
S.O.B., 1981