Mi chiamo Luigi, Gigio o Gigi per gli amici, vivo a Treviglio in provincia di Bergamo, col mio compagno, Maurizio, il nostro cane Rocco (un magnifico boxer) e il nostro pitone Pasqualino. Sono nato a Foggia, nel 1958, il 21 Giugno, giorno del solstizio d'estate. Mi è andata bene, se fossi nato al tempo dei druidi, con tale data di nascita, sarei stato sacrificato probabilmente a qualche divinità solare. Ho fatto molti mestieri nella mia vita, tra cui il rappresentante di tessuti, che mi ha dato la possibilità di compiere il giro del mondo per 9 volte! Comunque, un bel giorno, stanco di fare l'uomo trottola, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e ho rilevato un ristorante/pizzeria, da cui tutt'ora ci ricavo pane e companatico (bella forza). Strana scelta, direte. Nemmeno tanto, per chi mi conosce. Ho sempre avuto l'hobby della cucina, sin dalla più tenera età, quando guardavo mia madre cucinare e impastare dolci e pasta fatta in casa (da buona pugliese) e io le rubavo l'impasto per poter realizzare le mie creazioni (va' via, queste non sono cose da uomini! - soleva ripetermi) fino a quando un bel giorno, alla tenera età di 12 anni, approfittando dell'assenza della famiglia, ho preparato il mio primo pranzo: tagliatelle al ragù di carne e pollo arrosto con patate. Non ricordo se fosse ben riuscito, comunque mangiarono tutti e mi riempirono di complimenti. In fondo sono un uomo fortunato: non tutti riescono a trasformare il proprio hobby in una professione. Sono un curioso di natura e sono felice di aver avuto la possibilità di viaggiare così tanto. Ho cominciato presto: a 17 anni un bel giorno dissi ai miei che andavo in vacanza per un mesetto, tornai dopo 14 mesi. Me ne andai in giro per l'Europa, lavorando dove capitava quando finivo i soldi (in paesi ricchi come Germania, Francia, Gran Bretagna, Danimarca) e spendendo quel che guadagnavo in paesi dove la vita costava poco (in paesi come Marocco, Turchia, Tunisia...). Un bel giorno, su invito di un'amica, finii in Israele. Mi piacque talmente tanto che decisi che sarei rimasto lì per sempre. Mi sistemai in un kibbutz nei pressi di Kyriath Shmona, che mi davano vitto e alloggio in cambio di mezza giornata di lavoro negli aranceti. Fu un'esperienza mistica, la ricordo tutt'ora con immenso piacere. La sfortuna fu che questo kibbutz si trovava a poche centinaia di metri dal confine con Libano e Siria, per cui un brutto giorno fummo oggetto di un attacco di razzi. I responsabili del Kibbutz quindi, decisero che era meglio per noi ospiti cambiare aria. Avevo pochissimi soldi, giusto per pagare il biglietto del ferry che collegava Haifa con il Pireo (Grecia) via Cipro. Comunque mi imbarcai ed arrivai in Grecia dopo 48 ore, affamato come un lupo a dieta e per prima cosa andai a cercarmi un lavoro in qualche ristorante come lavapiatti, per potermi comprare il biglietto per il ritorno in Italia. In quei 14 mesi ho conosciuto un'esagerazione di persone, specialmente americani e nordeuropei, per i quali la mia impresa non costituiva niente di eccezionale, visto che da quelle parti è prassi che un ragazzo di quell'età se ne vada in giro per l'Europa a fare esperienze. Se mai vi capitasse di conoscermi di persona, evitate di ricordarmi questo periodo, rischiereste di passare ore ed ore a sentirmi raccontare le mie avventure. Adesso, quelli che vogliono vedere la mia faccia sono pregati di accomodarsi: | My name is Luigi, my friends call me Gigio or Gigi, I live in Treviglio, 40 kms east from Milan (Italy), with my companion, Maurizio, our dog Rocco (a gorgeous boxer) and our python Pasqualino. I was born in Foggia, Puglia, in 1958, June 21st, the day of the summer solstice. I've been lucky: if I were born at the druids era, with such a birthday, probably I would have been sacrificed to some solar divinity. I have done many jobs in my life, one of which as salesman of fabrics, that gave me the opportunity to travel round the world for 9 times! Anyway, one day, I was tired to be a globetrotter and I decided to turn the page of my life and I opened a restaurant with pizza house, where now I earn my bread from (good point). Weird choise, you may say. Not all that much, for those who know me. I have always had the art of cooking as a hobby, even since my very first boyhood, when I watched at my mother making cakes and home made pasta, and I used to steal some piece of dough to make my own creations (get out! These are not a man's job! - she used to yell) till one day, taking advantage of the absence of the family, I prepared my first dinner: Tagliatelle al ragù (noodles with minced beef in tomato sauce) and chicken with baked potatoes. I don't remember if it was a perfect dinner, but everyone ate everything and I was covered of compliments. After all, I am a lucky man: not everybody manages to turn an art into a profession. I am a courious person, so I am glad I had the possibility of travelling so much. I started travelling very soon, I remember once, I was 17 years old, I told my parents I was going on vacation for a month and I came back after 14 months. I travelled arounf Europe, working occasionally when I ran out of money in rich countries like France, Germany, UK, Danemark and spending it in countries where the cost of living was cheaper, like Turkey, Morocco or Tunisia. One day, after an invitation of a friend, I ended to Israel. I was so fond of it that I decided that I had lived there forever. I settled in a Kibbutz near Kyriath Shmona, where I got food and allocation in change of half a day working in the orange groves. It was a mystical experience, even now I remind it with great pleasure. Unfortunately this Kibbutz was very close to the border with Lebanon and Syria, so one day we were bombed with rockets. So the kibbutz managers decided that guests would have been better change place. I was very short of money, more or less enough to pay the ferry to Greece via Cyprus. Anyway I boarded and got to Piraeus after 48 hours, hungry like a wolf on-a-diet and my first thing was to go to look for a job in some restaurant, as a dish washer, in order to buy my ticket to home. In those 14 months I happened to make many aquaintances, specially North-Americans and North-Europeans, who use to travel around to make experiences at that age (in my country it is quite an uncommon thing). If you ever happen to meet me once, avoid to remind me that time of my life, you'll risk to spend hours and hours listening to me telling my tales. Now, those who would rather see my face, are kindly requested to enter: |