L'ESTREMITA' DELL'AMORE

    Lo stivaletto nero sbuca dalla gonna, illuminato dal fuoco del camino.  Il giovane notaio fissa affascinato quell'apparizione proibita, unica parte della gamba femminile concessa agli sguardi più fortunati.  Inizia con un movimento del piede la seduzione esercitata da Emma Bovary su Léon Dupuis.  Nel secolo delle scollature e degli abiti che scoprono le spalle, gli uomini sono attratti da quello che non vedono o possono guardare solo di sfuggita.  Il piede femminile, che deve essere piccolo e calzato con scarpine di seta, scatena emozioni e suscita desiderio.  Perché allude al resto, alle gambe coperte da strati di tessuto.  Perché a sua volta viene tenuto nascosto.  Ma anche oggi che il corpo della donna non ha più nulla di misterioso è considerato la parte più sexy.
I risultati di un'inchiesta sulle abitudini sessuali degli italiani non lasciano dubbi: su 1.335 persone intervistate (il 70 per cento di sesso maschile) 2 62,3 per cento attribuisce ai piedi una grandissima carica eroica.  Seguono, con il 17 e il 12,4 per cento, la lingerie e la nuca.  Quarto posto per i capelli (8,3 per cento). «Molti degli uomini che appartengono al primo gruppo», spiega Patrizia Finucci Gallo, scrittrice bolognese, autrice della ricerca, «ci hanno detto di apprezzare particolarmente, nella partner, i piedi con anelli alle dita, quelli fasciati dalle calze, oppure truccati con rossetto, matita e mascara, come se fossero facce.  In questi casi i piedi svolgono un ruolo primario durante il rapporto sessuale».
 

Il piede come feticcio
 
«In generale si parla di feticismo in presenza di due condizioni.  Innanzitutto l'attivazione di un forte investimento erotico su un elemento parziale, cioè il feticcio, che può essere una parte del corpo o un oggetto.  In secondo luogo, la dipendenza dal feticcio per raggiungere l'eccitazione sessuale.  E bisogna aggiungere che il fenomeno è quasi esclusivamente maschile", dice Alessandra Graziottin, sessuologa e psicologa. «In particolare, l'attrazione verso il piede e tutto ciò che lo riguarda, scarpe e calze, è molto diffusa.  Si tratta di una parte del corpo in genere coperta, ancora soggetta a tabù e circondata da un alone di proibito.  Le scarpe col tacco alto, invece, rappresentano un segnale erotico molto forte, legato allo stereotipo della donna sexy.  Un mio paziente, per esempio, pretendeva che la partner indossasse sandali Chanel rossi e con il tacco a spillo.  Se le scarpe non avevano tutte queste caratteristiche non riusciva a eccitarsi».
 

La favola di Cenerentola

     «Per capire l'importanza che il piede femminile e la scarpa hanno avuto in ogni epoca e cultura, basta ricordare la fiaba di Cenerentola», spiega Claudio Risé, psicanalista e autore di Il maschio selvatico. «Una delle favole più diffuse nel mondo, ne esistono moltissime versioni.  In quella dei fratelli Grimm il principe fa spalmare di pece la scala del suo palazzo, per impadronirsi di una delle scarpe di Cenerentola.  Una volta raggiunto l'obiettivo, prova la scarpa a decine di piedi femminili, fino a individuare quello della ragazza che è fuggita allo scoccare della mezzanotte. Il piede è quindi lo strumento necessario a individuare la faccia e l'i-dentità di Cenerentola.  La spiegazione, insieme psicoanalitica e antropologica, risiede nell'aspetto fallico del piede, come di ogni altra parte prominente del corpo. Un'immagine del piede che indossa la scarpa rappresenta sim-bolicamente l'atto sessuale e sottolinea il lato maschile della donna, quello che fa da contrappeso alla sua passività.  Mentre il tacco a spillo, sottile e pungente, indica un aspetto sadico e masochista.  La ricerca del piede giusto, mediante la scarpa, rivela anche nella favola l'importanza dell'abbinamento sessuale: il principe sceglie la propria compagna proprio in base a questa complementarità.  Ma l'aspetto fallico non deve far dimenticare quello primario: il piede è innanzitutto una parte del corpo femminile.  Che nella fantasia maschile è piccolo e morbido, pur conservando la caratteristica di forza, dovuta alla funzione di base d'appoggio del corpo.  Non c'è alcuna componente patologica, quindi, nella generica attrazione esercitata dal piede femminile.  I casi limite sono quelli dei feticisti puri, incapaci di avere relazioni affettive complete con altre persone: il piede, cioè una parte del corpo, sostituisce per loro questi legami. In generale è normale che ciascuno di noi abbia preferenze per determinate parti del corpo: fanno parte di un'organizzazione erotica personale assolutamente comune.  L'importante è non separare l'oggetto dal soggetto, la parte dal tutto».
 

Gli usi orientali

    Loto d'oro.  Così i cinesi chiamavano il piede piccolo, massima espressione di grazia e bellezza femminile fin dai tempi più antichi. L'ammirazione per l'andatura con passi corti e misurati è parte di un codice di comportamento che prevedeva per la donna eleganza ed equilibrio. I piedi grandi, caratteristica dell'altro sesso, sono disprezzati perché indice di origini umili.  Tanto che intorno al X secolo avanti Cristo si diffonde a corte l'usanza della fasciatura dei piedi, per impedire alle ossa e al muscoli di ingrandirsi.
Col passare del tempo la pratica si estende a tutte le classi sociali: sono le madri a esercitare sulle figlie questa forma di tortura.  Le dita, tranne l'alluce, vengono strette da una ben-da in modo da essere ripiegate sotto la pianta del piede.  La fascia viene poi passata attorno al calcagno in modo che tallone e dita siano avvicinate il più possibile.  La carne finisce spesso per putrefarsi, la pelle si squama e a volte cadono le dita.  E dolore persiste per circa un anno per poi diminuire, fino a quando i piedi perdono ogni sensibilità.  Camminare diventa un'operazione difficile, quasi impossibile: il valore simbolico di sottomissione e inferiorità legato alla pratica della fasciatura si concretizza nell'isolamento causato dall'immobilità.  In un Paese dove la castità femminile è un valore irrinunciabile, la donna è relegata nel boudoir, esclusa dalla vita sociale e soprattutto immune da ogni pericolo di infedeltà.
Il fascino dei piedi piccoli, dei passettini scanditi da un leggero movimento dei fianchi, viene amplificato dal mistero e dalla riservatezza della fasciatura.  Nella tradizione erotica cinese la manipolazione del piede della donna costituisce un preambolo indispensabile all'atto sessuale: l'amante lo accarezza, lo bacia, lo stringe al petto, lo immerge nell'acqua, infila tra le dita semi di cocomero e mandorle che poi mangerà.
Nei saggi scritti tra il XVI e il XVII secolo da un aristocratico che si firma Fang Hsun vengono elencate le caratteristiche del piede rimpicciolito perfetto.  Che deve essere rotondo, morbido, elegante, non troppo robusto e neppure troppo gracile, perché finirebbe per smorzare la pas-sione di chi lo guarda.
 

    Cinema

    Un professore di matematica strambo e nevrotico, goloso in modo patologico, moralista fino a diventare assassino.  Michele Apicella, protago-nista di Bianca, film interpretato e diretto da Nanni Moretti nel 1984, è ossessionato dalle scarpe e non può a meno di guardare i piedi altrui. primo incontro con Bianca, la bella professoressa di francese, rimane colpito dai suoi tacchi a spillo.  Strano, in genere preferisco le carpe basse», dice.  Ma solo alla fine del film, poco prima di confessare omicidi, svela e teorizza la sua natura di feticista della scarpa:
«Bisognerebbe parlare molto, e senz'altro cominciare dalle scarpe... Ha presente quelle basse, le espadrillas?  Senza lacci, però.  Ecco, ora è diventato un fatto normale, invece anni fa c'erano alcune ragazze che le portavano scalcagnate dietro, quasi a pantofola.  Questo fatto mi infastidiva per un senso di sporcizia, di sfacciataggine.  Ma allo stesso tempo quanto mi eccitava! Comunque...volete stare comodi a casa vostra? Sì, fate quello che volete..ma non le pantofole!! Le donne possono mettersi le scarpe cinesi, anche se mi hanno lasciato sempre un po' freddo con quei colori così decisi: rosso rosso, azzurro azzurro, nero nero.  E poi quella specie di scollatura attraverso cui si intravedono alcune dita. Ma che, mi vuoi provocare facendomi vedere un po' di dita?  E allora le caviglie?» Ancora scarpe nel titolo di un film di Pedro Almodóvar, Tacchi a spillo.  E ancora primi piani su gambe e piedi che camminano in due celebri pelli-cole firmate da Francois Truffaut, L'uomo che amava le donne e Finalmente domenica.
 

Fumetti
 
    Aggrovigliati, accarezzati, in primo piano mentre camminano.  Nei fumetti erotici disegnati da Franco Saudelli, 45 anni, romano, i piedi compaiono sempre.  Saudelli è un feticista del piede, molto apprezzato dai lettori della rivista inglese Leg Show, specializzata nel tema, e dell'italiana Blue. «E' la parte del corpo femminile che mi piace di più, la prima che guardo.  Mi ha sempre affascinato, non solo dal punto di vista artistico ma anche personale, sessua-le. Forse perché preferisco le pulsioni erotiche inconsapevoli, involontarie. Quelle canoniche, come il rossetto rosso sulle labbra o la lingerie provocante, non dicono nulla. E sono convinto che l'attrazione verso il piede sia molto diffusa, ma inconfessata».  Una conferma arriva dai lettori di Blue che scrivono a Saudelli. «Ho ricevuto anche alcune sceneg-giature basate sull'ossessione del piede. Qualcuna l'ho utilizzata, prendendo esempio da Eric Stanton, il disegnatore americano che ha introdotto il feticismo nei fumetti».

Manie
Nell'ultirna biografia su Elvis Presley, Down at the end of Lonely Street, viene attribuita al re del rock una forte attrazione per i piedi femminili.  A Elvis, si dice, piaceva passare la notte con tre donne alla volta.  Chi gliele procurava aveva l'obbligo di esaminare per prima cosa i piedi delle candidate: Presley voleva che fossero perfetti.
Un'attenzione simile è stata confessata da Leonardo Pieraccioni, 32 anni, regista del film campione di incassi Il ciclone: «Se qualcuna vuol farsi avanti, prego inviare Polaroid dei piedi», ha dichiarato in un'intervista.
 

Modo
 
    Piedi in vista.  Anche la moda li mette in primo piano con sandali, sabot infradito, scarpe aperte.  Non solo. Vengono evidenziati con smalti dai colori decisi: rosso scuro, nero, blu, tonalità fluo.  A completare la decorazione arrivano gli anelli da mettere alle dita, i tatuaggi e le cavigliere.

 

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