OMBRE ed ECHI
(raccolta di poesie scritte nel primo quarto del mio personalissimo secolo)
CAPITOLO SECONDO DI DUE -
dal 1992 al 1997-
INDICE
19.
"NUNC E(S)T SEMPER"
(1992)
20.
"SENZA PAROLE"
(1992)
21.
"LA PREGHIERA"
(1992)
22.
"UNO"
(1992)
23.
"SENZA DI TE, IL NULLA"
(1993)
24.
"VOGLIO CHE... ANDIAMO"
(1993)
25.
"NOSTALGHIA"
(1993)
26.
"SABRINA, TI AMO"
(1994)
27.
"AMORETERNO"
(1994)
28.
"LA MENTE"
(1995)
29.
"SONNI INQUIETI E GIOVANI AMANTI"
(1995)
30.
"FAR FINTA DI ESSERE UMANI"
(1995)
31.
"HARD TIMES (tempi duri)"
(1995)
32.
"SONETTO"
(1997)
33.
"ANCHE L'AMORE A VOLTE..."
(1997)
34.
"ZIA"
(1997)
35.
"SRINGITI A ME"
(1997)
"NUNC E(S)T SEMPER" (1992)
Bambini che piangono aride lacrime
chiedendo soltanto di nascere vivi;
nascosti tiranni che muti minacciano
voci mai libere di essere grida;
la pace che è fatta, soltanto
da guerre represse nel sangue:
è questo il vero orrore del mondo?
O forse è più orribile
il lento ripetersi del quotidiano,
guardarsi negli occhi, odiarsi,
e dirsi "ti amo"?
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"SENZA PAROLE" (1992)
E' quell'indistinto sussurrio dell'animo,
crescente e repentino,
fino a divenire grido disperato di un cuore
troppo mio per desiderare
altro sospiro che da te non giunga.
E' uno strano, assoluto, bisogno
di condividere le lacrime di un litigio e di una gioia
e unirle in un abbraccio
capace di sciogliere in lacrime d'acqua
il più freddo dei ghiacci.
E' l'eterna ricerca
di una tenera stretta di mano,
di uno sguardo silenzioso e magico:
poi l'attimo sfugge,
ma resta il ricordo di un bacio sottile
e il desiderio di un altro
più violento e passionale.
E' l'anima del mondo
la forza vitale
il sole, la luna, le stelle.
E' l'essere dell'essere
la vita,
l'uno e il tutto che all'uno ritorna,
il sogno e la speranza...
è il nostro amore.
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"LA PREGHIERA" (1992)
E se i miei gesti possono far soffrire
fà o Dio ch'io sia fermo,
immobile nel rapido scroscio del tempo.
E se le parole che dico
sono fonte di lacrime,
o Dio, prendi le mie labbra
ed uniscile per sempre.
O se ancora i miei occhi
possono lanciare sguardi malvagi,
Ti prego di chiuderli,
sicchè le tenebre soltanto
mi siano compagne di vita.
Ma fà, o Dio, che il mio amore
sia sempre puro, dolce ed unico,
fà che non porti tristezza
ma gioia dell'animo
e serenità nei cuori...
altrimenti,
o Dio,
stendi la Tua mano,
chiudila su di me,
e prendimi al mondo dei corpi,
per non lasciarmi mai più.
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"UNO" (1992)
Un giorno, un mese, un anno,
spazio e tempo giocano a nascondersi,
l'uno nell'altro:
quanta strada assieme.
Mi volto e cerco
un segno inamovibile di ciò che è stato,
ma null'altro vedo se non
un morbido chiarore, laggiù,
nell'infinito cosmo.
Ed allora guardo innanzi
fin dove ogni possibile orizzonte
si abbraccia col suo cielo,
cercando il mio domani...
ogni possibile domani.
Ancora quella luce mi attende,
coprendo di sè ovunque gli occhi scrutino.
Ma è luce riflessa
del sole che cerco,
che voglio,
che ho.
Illumini di gioia il mio presente,
riempi i miei ricordi coi tuoi raggi,
incendi di speranze il mio futuro:
eri la luce
ed ho voluto perdermi in te,
senza paura dell'infinito;
sei l'amore dentro di me
e non ti voglio perdere
nè ora, nè mai.
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"SENZA DI TE, IL NULLA" (1993)
Ogni paura è un limite
all'infinito spazio
che l'amore abbraccia,
all'eterno tempo
che nell'amore vive.
Perdona le mie paure,
sopporta i miei limiti,
perchè sempre il mio amore
contro di loro è in guerra,
fiducioso di vincere,
se forte del tuo aiuto
e sicuro del tuo esserci.
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"VOGLIO CHE... ANDIAMO" (1993)
Chiuse gli occhi e vide
un mondo tutto rosso
di lamponi rubicondi,
rosso il semaforo,
rosse le strade,
carico di frutti,
rosso il cielo da cui piovevano copiosi;
aprì l'ombrello, rosso,
e una voce dal cuore gli chiese riparo.
Poi riaprì gli occhi
e si staccò dalle sue labbra:
il bacio era finito,
il sogno non ancora.
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"NOSTALGHIA" (1993)
Sto guardando un cielo ramingo,
forato qua e là da sconfinate stelle.
Mi sento un solitario eroe,
pronto a combattere
contro ognuna di esse,
capace di spegnerle tutte
pur di riempire questi
spazi di luce,
e rendere più fulgida quell'unica che
voglio veder ardere.
Lontani sono i nostri spazi,
lontane le nostre mosse,
ma uno è il cielo che ci ricopre,
unico l'amore che ci unisce.
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"SABRINA, TI AMO" (1994)
Scusa per il silenzio
carico di vuoto
e le parole abbandonate
come vecchi stracci
a nervosismi troppo sciocchi
perchè mi possa dire... maturo.
Perdona il bambino,
il ragazzo e
l'uomo, che dentro di me convivono
in lotta tra loro,
da quando ero
a quando sarò.
Un solo attimo può placare questa guerra,
o un fragore coprire le mie futili grida,
o una certezza scaldare il freddo
della paura di perderti:
ti aspetto, per tornare a vivere.
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"AMORETERNO" (1994)
Amo et amo
e questo multiplo del cuore
raddoppia i battiti,
quadruplica le sensazioni,
accresce in geometrica progressione
sospiri e sentimenti.
Dove sei in questa notte,
lontana dal mio braccio proteso?
Come sei, in questo giorno che sorge?
Disegnando titubante un domani incerto,
o costruendo le fondamenta
per farlo nostro e più sicuro?
Amo te,
ora e sempre,
chiudendo il tempo in due parole,
sguazzo in esso, brodo primordiale
mosso avanti e indietro alla ricerca
di una fine: non la trovo,
fortunatamente,
e sereno mi addormento,
verso un domani che è già,
verso un alba tutta nostra
che domani mai avrà.
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"LA MENTE" (1995)
Gli sussurro utili consigli
per condurre il suo caos,
al mio ordine perfetto.
Ma lui sordo obbedisce a leggi
affastellate in tutta fretta
dagli anni, troppo ingordi d'esperienze
per soffermarsi e ristare.
Io, che tutto muovo in questo scacchiere;
io che tengo i fili;
io, motore perfetto, io mente,
cedo il passo al roboante battito,
alla voce cristallina del fiume che diventa
tumultuosa cascata...
Maledetto cuore.
Benedetto cuore.
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"SONNI INQUIETI E GIOVANI AMANTI" (1995)
Rincorro le lacrime sulle guance
cercando di cancellarle,
cercando di perdere l'istante infinito
di una tua parola
che ancora galleggia
davanti ai miei occhi.
Protendo le mani,
dolcemente la addomestico.
Lei, docile, sorride e si avvicina,
schiude le labbra,
spalanca le fauci... mi morde.
Ora è lì, stretta al mio corpo,
parte indesiderata di me,
che inutilmente ho tentato di gettar lontano.
Spengo la luce, chiudo i miei occhi
per riaprirli a sogni scomposti...
Poi mi alzo, riprendo la penna, e scrivo:
scusa, ti amo.
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"FAR FINTA DI ESSERE UMANI" (1995)
Esco da me
avvolto nell'invisibilità del pensiero,
chiudo gli occhi e la mente sublima,
fonde, frigge,
esce da ogni controllo
verso un altro me stesso libero di esplodere la fantasia.
E' un oscuro bisogno di evadere
per cancellare l'attimo tedioso
e costruirne uno semplicemente più umano,
ma fatto di una mia,
personale,
umanità.
Sogno le luci ed i colori della gioia di vivere,
penso ciò che voglio, sono ciò che penso,
mi trasformo da vittima a carnefice,
da mostro divengo uomo qualunque.
Muoio al presente,
risorgo, fenice, dalle stesse ceneri, ad una nuova vita.
Poi mi volto:
cerco la via del ritorno e non la trovo.
Vedo la luce lontana,
ma non raggiungo alcuna uscita.
Aiuto non v'è
per questo commediante della vita:
sono solo,
in cammino verso il buio,
cosciente di essere... pazzo/matto.
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"HARD TIMES (tempi duri) (1995)
Oggi è diverso,
ogni parola,
ogni lacrima,
ogni piccola goccia di me,
scivola via veloce
dai tuoi problemi.
Freddamente,
disinteressatamente,
rimane ciò che è:
parola, lacrima, goccia:
e non ti sfiora l'anima,
anzi disturba.
Eppure è amore,
lo stesso di una carezza,
di un bacio od abbraccio
o di una promessa.
Lo stesso che ci ha uniti,
perchè ora ci allontana?
Oggi è diverso,
sono stanco di rincorrere un sogno
che solo in due potrei godere,
ora che "due" più non sono...
ma inesorabilmente "uno".
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"SONETTO" (1997)
Mirando donna di sì dolce essenza
serio m'inchino, ma il cuore è in sommossa,
perchè da un brivido la mente è scossa
appena scorgo sua gentil presenza.
Sabrina è il nome di colei che senza
parola profferir, io credo possa,
incerto far ogni mio passo e mossa
o l'anima sconvolger con veemenza.
Perchè ci unimmo fu ed è mistero
che di scoprir non mi sarà concesso
felice essendo or, come non mai,
giacchè più volte, a vuoto, domandai
questo disìo nascosto entro me stesso
d'amore così unico e sincero.
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"ANCHE L'AMORE A VOLTE..." (1997)
Ti è mai capitato di avvertire
quell'ineffabile nodo di tristezza
che stringe la gola
e porta sul limitare dello sguardo
due gocce salate?
A me sì,
proprio ora,
quando la mancanza di te
e l'impossibilità di ascoltare la tua voce
sono un tutt'uno con due gocce
cresciute a divenir torrente in piena.
Se questo è amore, l'accetto e gioisco:
l'amore è anche trovarsi felice
nel versar lacrime per esso.
Di tutta questa vita sei il senso.
Ti amo senza smettere di pensarti,
e se a te non penso
non smetto mai di amarti.
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"ZIA" (1997)
Sul viso i segni del tempo
non trascorso,
ma già fortemente vissuto.
Mi resta una foto,
anzi meno, un ritaglio di essa;
mi resta un ricordo
anch'esso frammento,
nient'altro che un pezzo di vetro
tra mille altri pezzi;
mi resta un gran vuoto
che posso riempire di oblio
e parole mai dette.
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STRINGITI A ME (1997)
Stringiti a me
perchè a te mi stringo
davanti al vivere e al crescere.
Siamo un saldo nodo
in faccia alla realtà insensibile
oppure un semplice groviglio,
comico ed illogico,
da essa spaventato?
Di questo non mi curo,
siamo unità insolubile
d'amore e di passioni,
si che paure o tremiti
soltanto ci avvicinano e più e più ci uniscono.
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