Latino propedeutico - Sintassi latina Modulo C - Lezione 4
Sintassi latina Modulo C - Lezione 4
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Due ibridi affascinanti: gerundio e gerundivo (FL3.61-74)
In latino - come in italiano - l'infinito del verbo si può usare come sostantivo:
tacere bonum est = il tacere è cosa buona,
dove l'infinito ha valore di soggetto. Oppure:
cupio ambulare = desidero passeggiare,
dove l'infinito ha valore di oggetto. Nei casi obliqui (gen-dat-acc) però, l'infinito non è sintatticamente accettabile, per cui in sua vece si usa il gerundio, eminentemente riconoscibile dalla combinazione nd + desinenza. Esempi:
Tacendi consuetudo = l'abitudine di tacere [= al silenzio]
Tacendo te hortor = ti esorto a tacere [= al silenzio]
Ad tacendum vir natus = uomo nato per tacere
Tacendo sapientia augetur = col tacere si accresce la saggezza.
Il gerundio è quindi un nome verbale: si declina come un nome della seconda declinazione, ma ha il significato di verbo attivo. E come i fiori ibridi sono spesso i più belli, così questa forma ibrida è estremamente duttile ed efficace (e ne vedremo alcuni esempi in classe negli esercizi del Flocchini). Ciò vale particolarmente per l'accusativo, usato spesso con ad per esprimere lo scopo:
Misit Tatium ad persequendum equitatum = mandò Tazio ad inseguire [= allo scopo di inseguire] la cavalleria
Il gerundivo
Mentre il gerundio ha significato attivo, il gerundivo ha significato passivo. I verbi intransitivi, quindi, non avranno il gerundivo; quelli attivi e deponenti sì. La traduzione che trovate convenzionalmente in italiano è: 'da [verbo] -si'. Esempio: amandus = da amarsi. Ma l'importante è cogliere il concetto implicito nel gerundivo, che esprime l'idea che qualcosa si deve, o si dovrebbe, o sarebbe opportuno, o sarebbe necessario, fare:
Obliviscendum est nobis iniuriarum = dobbiamo dimenticare le ingiurie
omnibus hominibus moriendum est = tutti le creature umane devono morire
Nel primo caso si tratta di necessità morale, nel secondo di fatalità ineluttabile. Gli esercizi proposti dal FLOCCHINI ci permetteranno di gustare la splendida duttilità di gerundio e gerundivo, dal latino casereccio di Plauto:
Utenda vasa semper vicini rogant [i vicini vogliono sempre pentole da usare, cioè in prestito]
all'ode 1.37 di Orazio, dove il gerundivo rende il linguaggio straordinariamente ritmico ed i versi sembrano rimbalzare, pronti, come il poeta, a danza sfrenata:
Nunc ést bibendum // nùnc pede lìbero
pulsanda tellus
Un caso di irrigidimento linguistico: il supino
Tanto sono versatili gerundio e gerundivo, quanto il supino è rigido, per non dire atrofizzato; e ciò per due buone ragioni, che esistono cioè solo due casi per il supino: l'accusativo in -um, di valore attivo, e l'ablativo in -u, di valore passivo. Le limitazioni del supino non finiscono qui; in pratica esso si usa in espressioni fisse, "formulari" (come le chiama Flocchini) o formulaiche (come le chiamano altri), da imparare pazientemente una per una aggiungendole al vostro vocabolario. Il supino attivo si trova in genere dopo verbi di moto, ed avete una lista di supini attivi in FL3.14, informazione sintattica 70.
Il supino passivo è d'uso ancor più raro, ma vale la pena di imparare queste espressioni dal tono vagamente aulico, che si traducono (poiché hanno valore passivo) con 'da' o 'a' e poi il verbo con il '-si' passivante: mirabile visu = 'mirabile a vedersi'. Ecco quindi una lista in cornice:
dictu, factu, auditu, visu, cognitu, memoratu, adspecto,
intellectu, inventu, gustatu, perpessu, probatu, tactu, toleratu, scitu |
Fatto il 6 marzo 2008: versioni da pro Milone (FL4.23 versione 4) e dalla vita di Annibale di Cornelio Nepote (FL4.51 esercizio 8); ed inoltre gli esercizi FL4.54 (esercizio 3a) e FL4.56 (esercizio 1a).
Per il 13 marzo 2008: Versione da CIC, Off. (FL4.58 versione 4, per cui c'è un volontario; versione da Trogo/Giustino, FL4.55 esercizio 4); esercizi relativi alle proposizioni infinitive, FL4.43-45.
Lezione 5