Lo stillicidio continua.
Dopo Metropolitan, Odeon e Gran Guardia, adesso è il Cinema Grande a rischiare di chiudere i battenti. Trasformato in multisala a ridosso del centenario del cinema,
in realtà sono state ottenute tre sale, una di grandi dimensioni e con schermo adeguato, due piccolissime e dotate di schermi
altrettanto piccoli, non esattamente invitanti per coloro che avevano fatto la scelta di vedere film d'autore, solitamente ospitati
nelle sale "mini", mentre la "maxi" proponeva, ovviamente, le pellicole più commerciali. Il Grande ha, di norma, una programmazione
che spesso ricalca quella del Multiplex Medusa di Porta a Terra, riuscendo così a intercettare coloro che, per motivi di comodità o
di antipatia nei confronti di Berlusconi, preferiscono recarsi al cinema al centro, anziché in periferia. Poco, sinceramente, per impensierire
il colosso a nove schermi che, di fatto, prosegue la sua attività a discapito delle sale storiche o, comunque, situate nel
centro cittadino. Se si pensa che, a metà degli anni Novanta, a Livorno c'erano solo sei cinema (Gran Guardia, Odeon, Metropolitan,
Grande, Quattro Mori e Aurora) e, in seguito, la riapertura dell'Arlecchino (col nome di Gragnani, quindi Kino-Dessé) e
la trasformazione in multisala del Grande offrirono ai livornesi la possibilità di contare su dieci schermi,
complessivamente, l'arrivo del colosso targato Medusa, alle periferia est, di fatto, ha raddoppiato gli schermi ma ha anche
polverizzato l'audience. L'acquisizione, da parte della SPIL, del cinema Odeon, che è stato quasi interamente raso al suolo
per lasciar posto a un fantomatico parcheggio multipiano, i cui tempi di realizzazione però non sono stati rispettati,
rappresenta il lato più triste dell'intera vicenda. L'altro lato è rappresentato dalla chiusura della Gran Guardia. Le
proiezioni cinematografiche avevano pochi spettatori, ma le rappresentazioni teatrali incassavano moltissimo. Gli spettacoli
sono stati dirottati nel restaurato Teatro Goldoni. Si è persa quindi l'opportunità di avere due grandi teatri in città
in grado di ospitare programmazioni diverse. Se qualcuno volesse obiettare che Livorno non offre abbastanza spazio per entrambi,
mi permetto di far notare che, al momento, l'Amministrazione Comunale, non so se per motivi di propaganda elettorale (a giugno
voteremo per il rinnovo di Consiglio Comunale e Provinciale), ha manifestato la convinzione di far riaprire la Gran Guardia proprio
per ospitare spettacoli non adatti ad andare in scena al Goldoni. È una delle cose che proponevo quattro anni fa,
e che venivano bollate come irrealizzabili. La differenza, rispetto ad allora, è che tutto sarebbe gestito in regime
di monopolio dalla Fondazione Goldoni, nella quale è stato cooptato, quattro anni fa, Giovanni Lippi, che era il gestore
proprio di Odeon e Gran Guardia. Una cosa un po' strana, non trovate?