Arsace
Gioachino Rossini, Semiramide

con Joan Sutherland in una produzione che ripristina l'uso ottocentesco della barba per il travesti: Chicago, Lyric Opera.

"L'azione della Horne e della Sutherland si differenzia da quella svolta dalla Callas per un indirizzo più marcatamente specialistico. La Callas aveva promosso un irresistibile, ma generico, ritorno all'antico. La Horne e la Sutherland restrinsero il campo a un periodo che partiva dal Settecento barocco e giungeva al Romanticismo preverdiano e si spinsero molto più in là della Callas nell'ambito del virtuosismo puro, dell'eleganza di esecuzione, del rispetto delle leggi obbligatorie per il repertorio preverdiano, come l'improvvisazione delle mezze cadenze e delle cadenze, e le variazioni nei 'da capo'.
Simultaneamente, s'apriva un periodo fra i più felici per la vocalità femminile. [...] Ma la Sutherland e la Horne restano, con la Callas, le cantanti più importanti del nostro tempo per la propulsione impressa al movimento di ritorno al melodramma barocco e a Rossini e quindi ai caposaldi dell'opera belcantistica. Le loro incisioni di edizioni complete e di brani isolati di Bononcini, Haendel, Graun e la loro Semiramide in disco hanno orientato, con maggiore o minor fortuna, decine e decine di giovani soprani e mezzosoprani".

R. Celletti, Storia del belcanto, Firenze 1986.


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