Ermione:
Montserrat Caballè
Andromaca: Marilyn Horne Astianatte: Enrico Gimelli Pirro: Chris Merrit Oreste: Rockwell Blake Cleone: Daniela Lojarro Pilade: Giuseppe Morino Fenicio: Giorgio Surjan Cefisa: Paola Romanò Attalo: Enrico Facini Orchestra Giovanile Italiana Coro di Radio Budapest Gustav Kuhn Regia: Roberto De Simone Scene e costumi: Enrico Job |
Per questa ripresa, che
può ben dirsi una prima assoluta del nostro tempo, è stato
riunito un cast eccezionale, ed è stato fatto un lungo lavoro di
preparazione. [...] Il regista De Simone ha ben compreso la duplicità
di Ermione e con qualche forzatura l'ha abbondantemente modernizzata situandola
nella reggia di Napoli fra la gente del primo Ottocento, con qualche dettaglio
settecentesco. Non sempre tale finzione regge, ma almeno nella prima parte
è teatralmente accettabile. [...] Il canto è subito diventato
gara: svettava Chris Merrit (Pirro) nelle sovrumane ascensioni tenorili
e così faceva il suo rivale Rockwell Blake nelle vesti di Oreste.
Marilyn Horne affrontava a freddo il "Mia delizia!" e vie vie superava
le insidie di una parte piuttosto ingrata; Montserrat Caballé incantava
il pubblico ma era costretta a usare un grande mestiere per sopravvivere
al truce finale; Giuseppe Morino era un magnifico Pilade e Surja un poderoso
Fenicio. [...] Gustav Kuhn, come suo costume, guidava orchestra e scena
con inflessibile fervore di tempi e qualche forzatura sinfonica. Ai cantanti
veniva perciò richiesto uno sforzo, specialmente nel secondo atto,
di vera marca teutonica. M. Pasi |
Gloriose anzi leggendarie
le protagoniste femminili. Ancora fortissima Marilyn Horne, anche se il
suo contralto ormai è meno lucente di un tempo. [...] Caballé
stanca, ormai, c'eè poco da fare. Fischiarla però sembra
un po' troppo: le parti più liriche sono ancora fascinose. E comunque
sempre più nobile lei malridotta di un Chris Merrit in gran forma,
tra i pochi tenori oggi di cantare Pirro per l'estensione prodigiosa e
il volume, ma con tante cose da sistemare sul fronte dello stile. D. Spini |
Marilyn Horne è stata
un'altissima Andromaca per bellezza di voce, passionalità e proprietà
di stile, anche se è doveroso sottolineare la discutibile e non
felice qualità musicale delle variazioni nella ripresa della sua
aria. C.M. Casanova |
Occhi e orecchi erano aperti
solo per i divi del canto. [...] Tra bieca indisciplina e spontanei eccessi,
la bomba fonica scoppiettò per tre ore, tra le meno gradevoli che
ricordi in un teatro. Ci furono eccezioni, e valga la pena ricordare il
contegno sempre elegante di Giorgio Surjan [...] e la disciplinata abnegazione
di Montserrat Caballé; la cui voce, tuttavia, non riesce più
ad infilare le tremende terzine, ridotte a un vago tremulo; e il cui aspetto
troppo poco suggerisce una fanciulla quale Ermione era. P. Buscaroli Musica Viva, novembre 1987 |