G. Rossini, Tancredi
Venezia, Teatro La Fenice, dicembre 1981  

Marilyn Horne e Lella Cuberli nelle parti di Tancredi e Amenaide sono di una bravura da mozzare il fiato, crederesti che sul podio ci sia Giovacchino in persona.
P. Buscaroli
La sua tecnica di canto è straordinaria e infallibile. E’ un incanto la purezza, la morbidezza dei timbri, la flessibilità, la dolcezza delle mezze voci, la ricchezza delle ottave, la classe raffinatissima.
F. Chieco
In questa conclusione estremamente sobria e lineare, assolutamente anticonvenzionale, perché si svolge tutta in un tono arcano, sospeso e sommesso per svanire nel nulla, Marilyn Horne ha raggiunto uno dei culmini della sua interpretazione, intonandola con una nobiltà e una intelligenza musicale che sono parse non meno ammirevoli dello straordinario virtuosismo esibito in tante altre pagine dell’opera.
P. Petazzi
In questo allestimento della Fenice realizzato in coproduzione con il Festival di Aix-en-Provence, le voci sono perfette, e il loro stile anche: Marilyn Horne e Lella Cuberli, le quali non solo affrontano le tremende acrobazie vocali rossiniane con dolcissima leggerezza, con impeccabile intonazione e scrupolosa flessibilità, ottenendo legati inimitabili, ma pronunciano i versi con estrema chiarezza, non una parola sfugge all’ascoltatore.
D. Villatico
La Horne [...] oggi è la depositaria più autorizzata dei segreti che governano il canto rossiniano. Perché? Per la sensatissima pulizia del fraseggio, per la bravura e la discrezione degli abbellimenti, che la mette in grado di fornire al compositore quella collaborazione creativa ch’era in uso nel melodramma.
M. Mila
C’era la compagnia di canto, invece, strepitosa. [...] Alcuni bravi: Ernesto Palacio è elegante, corretto, e risolve con sommessa fragilità gli impeti che a tratti vorrebbe la parte. Eleonora Jankovic, Marilyn Schmiege e Nicola Zaccaria si inseriscono con proprietà, a un livello di interessante consapevolezza professionale. Due, invece, fuoriclasse: una per strepitosa natura, come natura comanda, Marilyn Horne, trascinatrice nell’accento, emozionante nella bravura, impressionante nella perfezione del colore vocale; e sempre nelle ragioni della musica, e galvanizzante per i compagni di palcoscenico. Il recupero storico di questa parte coincide con la sua volontà intelligente, con la sua arte bruciante. Ma l’altra, Lella Cuberli, ci arriva qui a Venezia nel momento eccitante e tenerissimo in cui s’accorge d’aver raggiunto il livello più alto, d’essere in qualche modo entrata in possesso dell’arte e del rapporto col pubblico.
L. Arruga

da: Musica Viva, VI(1982), n.1, gennaio


 
Foto ricordo dei due cast. Da sinistra: Marion Vernett Moore, Eleonora Jankovic, Ernesto Palacio, Marilyn Horne, Orazio Mori, Carmen Gonzales, Lella Cuberli, Marilyn Schmiege, Nicola Zaccaria.

 
 
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