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| Il Progetto Educativo si basa su alcuni principi fondamentali
che devono caratterizzare tutto il nostro intervento educativo: - Parte considerando i ragazzi, le attese e le esigenze
dettate dalla loro età e dalla comunità religiosa e civile nella quale sono
inseriti, con le problematiche connesse. - Vogliamo adottare quello che viene comunemente definito
metodo PREVENTIVO, cioè fare in modo di prevenire, attraverso un
adeguato intervento educativo le eventuali devianze, difficili poi da gestire e
da risolvere qualora si manifestino nell'età dell'adolescenza. - Abbiamo scommesso sulla trasmissione dei valori più che sulle cose da dare e ne è uscita l'idea di un oratorio che propone il SENSO DELLA VITA E DELLE COSE attraverso l'annuncio del Vangelo e una gioiosa vita comunitaria, realizzata con:
- Intendiamo collaborare strettamente con la famiglia,
perchè il nostro intento non è tanto quello di avere i ragazzi all'oratorio,
ma di poter essere loro di aiuto nella crescita umana e cristiana e fornire un
ambiente che sia il più costruttivo possibile. Per questo motivo è auspicabile
anche la collaborazione con la scuola e le altre agenzie educative
che operano sul territorio. - Vorremmo che l'oratorio, in una società che tende a
frammentare e ad usare l'individuo, risultasse un ambiente dove, attraverso
molteplici attività (catechesi, celebrazioni, sacramenti, gioco, tempo libero,
sport) i ragazzi possano ricevere un unico messaggio, il più unitario
possibile, e possano scorgere e vivere la gioiosa esperienza cristiana. - Naturalmente la nostra proposta non si rivolge solo ai
ragazzi delle elementari e delle medie, ma vuole raggiungere anche gli adolescenti
e i giovani. E' una possibilità che vogliamo offrire loro perchè non
siano soli o in balia delle mode del momento nell'affrontare una fase tanto
delicata della vita. - Agli adolescenti che diventano giovani è offerta non solo
la possibilità di continuare il confronto ed il dialogo sui grandi temi della
vita e della fede, bensì è data l'occasione di vivere, attraverso scelte
concrete di vita e di servizio, la partecipazione e la gestione reale di
situazioni e problematiche che varcano il confine di Cenate Sopra e si estendono
ovunque possa esserci un bisogno. - In questo progetto educativo è fondamentale il ruolo e la
presenza di giovani impegnati, di adulti appassionati al mondo dei
ragazzi, che a vari livelli (animatori, catechisti, volontari, allenatori,
dirigenti sportivi, aiutanti nelle varie situazioni importanti che l'oratorio
vive...) si pongano come modelli, non tanto e non solo con la parola, ma
con l'esempio di una vita che è piena, gioiosa e realizzata anche perchè c'è
uno spazio per l'altro, da amare e da aiutare in modo disinteressato, proprio
come ci ha insegnato Gesù. - E' necessario sottolineare che alcune delle attività
progettate si potranno attuare solo se ci sarà disponibilità di persone,
quindi siete tutti invitati ad entrare in contatto con uno o più gruppi
parrocchiali. L'efficacia di questo progetto dipende anche da quanto la comunità
(e cioè tutti noi) si lascerà coinvolgere. Per ogni fascia di età vengono proposte: - mete e obiettivi; - modalità e strumenti di intervento. Ciascuno, consultando la fascia di età che lo interessa, avrà
la possibilità di conoscere passo dopo passo il cammino che sta compiendo ogni
ragazzo nell'oratorio. Coscienti di quanto sia difficile il compito di educare e
comunque convinti che l'oratorio abbia un ruolo importante nella comunità,
anche se non esaustivo, attendiamo suggerimenti ed indicazioni che possano
migliorare il nostro cammino. Come abbiamo lavorato a questo progetto Nello stendere questo PROGETTO EDUCATIVO DELL'ORATORIO ci siamo avvalsi della nostra esperienza di catechisti e del contributo dei vari gruppi che già da alcuni mesi hanno cominciato a lavorare. Ad aiutarci ed orientarci in questo lavoro è stato il
progetto educativo steso da catechisti ed educatori di altre realtà
parrocchiali. L'appoggiarci ad altri progetti è dovuto essenzialmente a tre motivi: - anzitutto è una buona regola, quando si comincia qualcosa di nuovo (anche in campo educativo) riflettere su esperienze che già altri hanno fatto, cercando di trarne gli spunti più utili per la nostra realtà; - secondariamente i lavori a cui ci siamo ispirati sono stati stesi con l'ausilio del materiale dell'ufficio catechistico diocesano di Bergamo che è anche il nostro riferimento principale; - infine, come avrete modo di leggere, vengono riportate
per ogni fascia di età alcune caratteristiche psicologiche generali che
certamente risulteranno utili anche a noi. Ciò non toglie che questo progetto è nato da un intenso
lavoro portato avanti dai diversi gruppi parrocchiali e che ha portato
all'individuazione di numerosi punti originali, nati dalla nostra esperienza,
dal nostro modo di vivere e trasmettere i rapporti umani e la dimensione di fede
e, quindi, come si diceva sopra, adatti alla nostra realtà. La posizione strategica dell'oratorio Quando si parla di oratorio con persone che vivono in realtà
dove questo è presente da diversi anni capita di sentire fare riferimento a due
rischi che l'oratorio stesso può correre e che lo portano a non svolgere la
funzione educativa che gli è propria. Un primo rischio dell'oratorio è quello che diventi un semplice contenitore di presenze, tanto da non diversificarsi in nulla dai luoghi "profani" e che venga a mancare la sua tensione religiosa ed educativa. Il rischio opposto ma altrettanto presente è invece quello
che porta l'oratorio a chiudersi su sé stesso, a diventare un rifugio per
persone che, coscientemente o meno, non vogliono sporcarsi le mani, non vogliono
compromettersi con "il mondo" ma in definitiva cercano solo un posto
dove stare tranquilli senza doversi mai mettere in discussione; in altre parole
l'oratorio diverrebbe un luogo di totale diversità rispetto all'esterno
smettendo di essere punto di incontro, confronto, crescita. Se consideriamo la nostra realtà, se pensiamo a come già i gruppi stanno lavorando cercando fra le altre cose di coinvolgere il maggior numero di persone, sembra che questi rischi non ci possano toccare; in realtà è meglio non considerarsi immuni (visto appunto che altri ci sono cascati prima di noi) e tener sempre presente quella che è e deve essere la posizione strategica dell'oratorio. E quando si parla di "posizione strategica" non ci si riferisce certo ad un luogo geografico ma ad un luogo "umano", cioè una posizione ben precisa all'interno della rete di relazioni umane della nostra comunità. Ma quale dovrebbe essere questa posizione? Come dice il pedagogista Luigi Pizzolato, "è
sempre stato tipico e costitutivo dell'oratorio essere luogo di cerniera tra
"strada" e "chiesa"...e l'oratorio deve sempre fare i
conti con questa sua natura intermedia. Non può certo illudersi di farlo solo
attraverso momenti di riferimento al sacro (preghiera in alcune situazioni,
Messa dei ragazzi) perchè ciò porterebbe a vedere la religione come un
elemento posticcio, ma non può nemmeno ridursi a contenitore di presenze
incontrollate e, per così dire, autogestite, e rinunciare così alla sua
funzione educativa". E' quindi doveroso da parte del nostro oratorio proporre un
progetto educativo che lasci comunque la possibilità ai giovani che vi si
accostano di porsi a vari livelli a secondo del proprio grado di maturazione
umana, civile e religiosa, perchè possano eventualmente far proprie scelte di
ulteriore maturazione e responsabilità PRIMO LIVELLO E' quello che dà a tutti i ragazzi, adolescenti e giovani la possibilità di usufruire delle strutture dell'oratorio, di socializzare intorno ad interessi comuni, di vivere il tempo libero e lo sport. A questo livello l'intervento educativo si limita a
richiedere il rispetto delle regole, dei tempi e delle attività che l'oratorio
stesso propone, la disciplina e la lealtà nei confronti delle persone. SECONDO LIVELLO Per chi desidera ed ha capito e vuole gustare la gioia
della partecipazione è proposto un secondo livello che dà la possibilità di
partecipare alla gestione ed all'animazione delle attività stesse dell'oratorio
(sportive, ricreative, ludiche, culturali e caritative), nonchè di inventarne
di nuove. TERZO LIVELLO E' quello che arriva al cuore dell'esperienza oratoriana e che vede la formazione di gruppi impegnati a vivere una seria e profonda esperienza cristiana, dove è possibile lo spazio della riflessione, del confronto, della condivisione del proprio cammino di fede attraverso la catechesi, l'esercizio della carità, del servizio gratuito, della scoperta della propria vocazione nella chiesa e nel mondo. A questo livello si specifica ulteriormente il PROGETTO
EDUCATIVO DELL'ORATORIO che viene presentato nelle pagine seguenti. ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: LA
GRATITUDINE Caratteristiche psicologiche: A quest'età i fanciulli vanno a scuola, cominciano a vivere un nuovo
rapporto con i genitori, intrecciano relazioni con altre persone, conoscono cose
nuove, si aprono agli avvenimenti di ogni giorno. Nei fanciulli di quest'età va caratterizzandosi il senso della
individualità, nella distinzione dalle cose e dagli altri; essi manifestano una
notevole curiosità nel sapere il "perchè" e il "che cosa è",
anche se ancora mancano di una vera capacità logica. Sul piano socio-culturale assumono particolare importanza:
Sul piano dell'esperienza religiosa incominciano ad osservare la comunità
e la sua chiesa, il creato. Meta finale: I fanciulli scoprono i segni della presenza di Dio nel creato, in
famiglia, tra gli amica, imparando ad accoglierli con atteggiamenti di fiducia e
gratitudine. Contenuti:
Comportamenti da educare: I fanciulli conoscono le cose e le situazioni, imparano a ringraziare ed a stupirsi. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: IL PERDONO Caratteristiche psicologiche: - A quest'età i fanciulli vanno a scuola, cominciano a vivere un
nuovo rapporto con i genitori, intrecciano relazioni con altre persone,
conoscono cose nuove, si aprono agli avvenimenti di ogni giorno. - Nei fanciulli di quest'età va caratterizzandosi il senso della
individualità, nella distinzione dalle cose e dagli altri; essi manifestano una
notevole curiosità nel sapere il "perchè" e il "che cosa è",
anche se ancora mancano di una vera capacità logica. - Sul piano socio-culturale assumono particolare importanza: i nuovi
stimoli alla ricerca, all'apprendimento ed all'impegno offerti dalla scuola; le
persone nuove che i fanciulli incontrano in tale ambiente possono esercitare su
di essi un notevole peso morale. - Sul piano dell'esperienza religiosa è il momento dell'osservazione e
della contemplazione che può esprimersi in atteggiamenti di stupore e di
riconoscenza e che predispone alle prime risposte di gratitudine ed ai primi
impegni morali. Meta finale: I fanciulli scoprono la vita del Battesimo come dono di Dio e una risposta alla sua chiamata all'amore. Scoprono la bontà di Dio attraverso le parabole della misericordia. Celebrano il sacramento della RICONCILIAZIONE (la Prima Confessione). Contenuti: - Ci accoglie una grande famiglia: la Chiesa; - Gesù viene a farci crescere come figli di Dio; - Gesù accoglie e perdona; - Accogliamo il perdono di Dio nella comunità cristiana; Comportamenti da educare: I fanciulli conoscono le persone che vogliono loro bene; individuano le proprie mancanze di amore e di gratitudine; imparano a dire "scusa" ed a perdonare. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: L'INCONTRO Caratteristiche psicologiche: I fanciulli di 8 anni sono ancora strettamente legati all'ambiente della
famiglia, ma la loro vita si è arricchita dell'esperienza scolastica e
parrocchiale. Ora possono leggere un testo scritto ed accogliere il messaggio di
Gesù in maniera più organica e sistematica. A 8 anni i fanciulli sono già in possesso di buone capacità: possono
sopportare un ritmo di impegno abbastanza costante, sono attenti osservatori di
quanto capita intorno a loro, riescono a formulare giudizi sui comportamenti
della gente, scrutando con curiosità il mondo degli adulti, desiderando
partecipare alle attività di gruppo. Il momento sembra dunque favorevole ad un educazione che insista sui
rapporti interpersonali, sulle regole di una serena convivenza umana ed
eclesiale. Non mancano certamente esperienze negative: sofferenze, piccole
delusioni, chiusure personali, frustrazioni, sensi di colpa... Queste prime note
negative dell'esperienza iniziano i fanciulli ad una concezione più realistica
della vita; aiutati dagli educatori, essi possono aprirsi al senso della
solidarietà verso chi soffre. Meta finale: I fanciulli, guidati dalla parola di Dio, vivono rapporti di comunione nel gruppo, nella comunità familiare, parrocchiale, scolastica. Partecipando all'Eucarestia imparano a celebrare nel sacramento la vita. Si preparano a celebrare la loro MESSA DI PRIMA COMUNIONE. Contenuti: - Come Gesù la comunità cristiana accoglie e perdona (riti di introduzione); - la comunità cristiana accoglie con gioia il dono del Salvatore (Gloria); - ascoltiamo la parola di Gesù, rispondiamo con la preghiera di lode e di invocazione e con la vita nuova (liturgia della Parola); - Gesù dona la sua vita perchè anche noi diventiamo capaci di amare (offertorio - consacrazione); - Celebriamo nella comunità cristiana la vita di comunione (riti di comunione e di congedo). Comportamenti da educare: I fanciulli: - sono capaci di incontrare l'altro; - imparano ad ascoltare l'altro; - sono capaci di porre gesti di attenzione, di gentilezza e di rispetto nei confronti degli amici, dei genitori, degli educatori e degli adulti in
genere. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: LA PROPOSTA Caratteristiche psicologiche: Il fanciullo di 9 anni allarga le sue conoscenze, cresce il campo dei suoi interessi, i suoi comportamenti diventano meno improvvisi, più complessi, a volte ambigui: è impaziente, vuole toccare, esplorare, rendersi conto di persona. Aspetti tipici di quest'età sono: il gusto per il concreto ed il pratico,
la curiosità per il mondo della tecnica, l'interesse a sperimentare, a fare, a
costruire. Il fanciullo, da una visione immaginaria e trasfigurata delle cose si pone in un rapporto più realistico con l'ambiente: osserva, si rende conto, esplora. Lega il suo pensiero non tanto alle parole ed ai concetti, ma piuttosto ai fatti, alle azioni concrete, alle immagini e alle testimonianze. Sente il bisogno di risposte precise ai suoi perchè, di motivazioni valide ai suoi comportamenti morali. Ha bisogno di partecipare all'azione in quanto questa è la sua principale
modalità di apprendimento. Egli scopre gradualmente e sempre meglio la sua posizione ed il suo ruolo
nel mondo e nella società. Prende coscienza del gruppo dei compagni e cerca di
integrarsi ad essi per giocare e realizzare i suoi progetti. E' il momento nel quale si avvia il processo di interiorizzazione delle norme. E' l'età decisiva per la formazione della coscienza morale. Sta passando
da una morale dettata dall'esterno ad una morale dettata dalla propria
coscienza. Può accedere ad una prima comprensione dei valori come l'amore, la
giustizia, il servizio, la generosità, l'impegno. Meta finale: I fanciulli si abituano a valutare le loro azioni, imparano a distinguere il male dal bene e agiscono confrontandosi con la persona ed il messaggio di
Gesù. Contenuti: - la proposta di Gesù; - disposti ad accogliere la proposta; - il comandamento dell'amore da accogliere per crescere; - la vita donata cresce in pienezza; - il dono dello Spirito ci rende capaci di amare; Comportamenti da educare: I fanciulli vengono aiutati ad uscire dalla esclusiva attenzione a se stessi per portarli ad accorgersi dell'esistenza degli altri ed a sentirsi chiamati a fare qualcosa per rendere più bella la vita dei fratelli. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: LA CONDIVISIONE Caratteristiche psicologiche: Il ragazzo è impaziente, vuole toccare, esplorare, rendersi conto di persona. Aspetti tipici di quest'età sono: il gusto per il racconto ed il pratico,
la curiosità per il mondo della tecnica, l'interesse a sperimentare, a fare, a
costruire. Il fenomeno più appariscente e rilevante è il gruppo, che non è un'esperienza episodica e discontinua, ma stabile e costante. Nel gruppo egli inizia a trovare il suo ruolo, la sua legge, le sue esperienze di azione e di affermazione di sé. Sembra questo il momento privilegiato per inserirlo nei vari momenti di vita della comunità, attraverso forme di partecipazione attiva che aiuteranno il ragazzo a maturare il senso di appartenenza. L'inizio della preparazione alla confermazione va visto e realizzato con
questa attenzione e prospettiva. Meta finale: I ragazzi imparano a conoscere la comunità ecclesiale come una continuazione del gruppo dei Dodici attorno a Gesù, per partecipare alla sua vita e alla sua azione nel mondo in modo più attivo. Contenuti: - la comunità dei discepoli di Gesù; - il disegno di Dio: formare nel mondo una sola famiglia; - la chiesa in cammino; - Eucarestia: segno e strumento di comunione. Comportamenti da educare: I ragazzi fanno esperienza di gruppo, imparano ad assumere un proprio ruolo con la responsabilità che esso comporta. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: LA COLLABORAZIONE Caratteristiche psicologiche: La proposta raggiunge i ragazzi in un momento particolare di crescita, caratterizzata da un certo equilibrio e da una nuova capacità di aprirsi alla vita con generosità e fiducia. E' l'età in cui, varcando la soglia della scuola media, i ragazzi hanno bisogno di sistemare in modo più organico le loro conoscenze: iniziano a formulare in modo più personale giudizi di valore, crescono nella volontà di agire e di partecipare. Oltre ad una prima capacità logica astratta, essi acquistano una capacità di dare significato alla realtà che vivono, maturando la capacità di relazioni sociali con l'assunzione di ruoli propri, passando gradualmente da un atteggiamento di appartenenza passiva alla capacità di appartenenza attiva: è un momento particolarmente favorevole per aiutarli, a partire dall'esperienza di socializzazione nei diversi ambienti, a uscire dal loro egocentrismo per stabilire rapporti di collaborazione. Hanno la capacità di interiorizzare le indicazioni che vengono loro offerte. E' necessario quindi che l'agire nella e per la comunità sia continuamente motivato, è anche indispensabile far capire che le norme morali non sono solo qualcosa da osservare, ma una risposta gioiosa a Qualcuno. E' bene fare aprire i ragazzi a dimensioni più universali e ai problemi
del mondo e far scoprire loro la presenza e l'azione sempre nuova dello Spirito
per imparare a cercare la Sua volontà. Meta finale: I ragazzi scoprono la loro identità di chiamati a collaborare con Dio e con i fratelli alla costruzione del Regno di Dio e ricevono il sacramento
della CRESIMA. Contenuti: - un progetto da scoprire: una proposta di amicizia (Abramo, Mosè, Davide) - un progetto da scegliere: come Gesù accogliamo la forza dello Spirito Santo per scegliere con fiducia di figli la volontà del padre; - un progetto da realizzare insieme: lo Spirito Santo crea un mondo nuovo; - i doni dello Spirito Santo: uomini nuovi per un mondo nuovo; - CONFERMAZIONE: lo Spirito Santo scende su di noi; un dono e un
compito. Comportamenti da educare: I ragazzi fanno esperienza di gruppo, imparano ad assumere un proprio
ruolo con la responsabilità che esso comporta. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: CONOSCERSI-CONOSCERE Caratteristiche psicologiche: (Precisiamo che le note considerano solo alcuni aspetti e descrivono una
tendenza generale che non sempre si realizza in tutti i soggetti ed allo stesso
modo) E' l'età che viene comunemente chiamata pre-adolescenza ed è una fase di preparazione della "crisi" adolescenziale. Incomincia a delinearsi il distacco ed il rifiuto dell'infanzia che porta ad una certa situazione di disagio dovuta all'attrattiva verso la vita più indipendente dell'adulto ed alla nostalgia per l'infanzia in cui si trovano stabilità e tenerezza. Anche a livello fisico si avverte questa trasformazione e l'affettività subisce una chiara evoluzione: infatti il ragazzo si sente dominato da tanti sentimenti che lo fanno essere ora felicissimo, ora triste e pensieroso. Scopre il suo corpo e scopre l'altro con tutte le tensioni piccole e grandi che ne derivano. L'educatore deve comportarsi con delicatezza ed insieme con fermezza. Delicatezza per capirne l'angoscia, le contraddizioni, i rifiuti, i nuovi desideri, per evitare di umiliare, per non dare l'impressione che si vuole custodirlo e rinchiuderlo nell'infanzia; fermezza per saperne guidare, orientare e soccorrere le debolezze e sopportare le incoerenze. Proprio perchè si avvicina al mondo dell'adulto il pre-adolescente ha stima dell'adulto, ma ha ancor maggior facilità a disobbedirgli e a giudicarlo, qualora non lo trovi coerente. E' anche capace di scoprire in sé e negli altri il male e tende a
scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e alle cadute: è necessario quindi
aiutarlo ad avere fiducia in sé stesso. A quest'età comincia ad avvenire la rottura con il mondo religioso
dell'infanzia, perchè viene a conoscere il mondo dell'incredulità. Non è
necessariamente perdita della fede, ma perdita della sicurezza e delle forme
esteriori della fede. L'intervento educativo sarà mirato ad indirizzare il
ragazzo a prendere coscienza di sé, delle norme, dei valori, a fare delle
scelte non perchè lo vogliono gli altri, ma perchè sono giuste, vere e
ragionevoli. Meta finale: Il ragazzo si scopre in crescita, con un progetto unico ed irripetibile da conoscere e da realizzare pian piano. La comunità deve aiutarlo e valorizzarlo facendogli dono di ciò che, come comunità cristiana, ha di più prezioso: IL PADRE NOSTRO, IL VANGELO ed IL CREDO in modo che possa far propria la Cresima e viverla con consapevolezza, avvicinandosi alla Professione di Fede per scelta personale e convinta. Prende inoltre
consapevolezza di essere personalmente amato da Dio. Contenuti: crescere è un avventura:
- Gesù è modello di uomo perfetto: approfondiamone la conoscenza; - rinnoviamo l'adesione di fede dicendo perchè crediamo; - sentiamoci parte viva della comunità; - siamo oggetto di grandi doni; Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
SPORTIVE:
ATTEGGIAMENTO DA SVILUPPARE: CONOSCERSI E CONOSCERE Caratteristiche psicologiche: (Precisiamo che le note considerano solo alcuni aspetti e descrivono una
tendenza generale che non sempre si realizza in tutti i soggetti ed allo stesso
modo) E' l'età che viene comunemente chiamata pre-adolescenza ed è una fase di preparazione della "crisi" adolescenziale. Incomincia a delinearsi il distacco ed il rifiuto dell'infanzia che porta ad una certa situazione di disagio dovuta all'attrattiva verso la vita più indipendente dell'adulto ed alla nostalgia per l'infanzia in cui si trovano stabilità e tenerezza. Anche a livello fisico si avverte questa trasformazione e l'affettività subisce una chiara evoluzione: infatti il ragazzo si sente dominato da tanti sentimenti che lo fanno essere ora felicissimo, ora triste e pensieroso. Scopre il suo corpo e scopre l'altro con tutte le tensioni piccole e grandi che ne derivano. L'educatore deve comportarsi con delicatezza ed insieme con fermezza. Delicatezza per capirne l'angoscia, le contraddizioni, i rifiuti, i nuovi desideri, per evitare di umiliare, per non dare l'impressione che si vuole custodirlo e rinchiuderlo nell'infanzia; fermezza per saperne guidare, orientare e soccorrere le debolezze e sopportare le incoerenze. Proprio perchè si avvicina al mondo dell'adulto il pre-adolescente ha stima dell'adulto, ma ha ancor maggior facilità a disobbedirgli e a giudicarlo, qualora non lo trovi coerente. E' anche capace di scoprire in sé e negli altri il male e tende a
scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e alle cadute: è necessario quindi
aiutarlo ad avere fiducia in sé stesso. A quest'età comincia ad avvenire la rottura con il mondo religioso
dell'infanzia, perchè viene a conoscere il mondo dell'incredulità. Non è
necessariamente perdita della fede, ma perdita della sicurezza e delle forme
esteriori della fede. L'intervento educativo sarà mirato ad indirizzare il
ragazzo a prendere coscienza di sé, delle norme, dei valori, a fare delle
scelte non perchè lo vogliono gli altri, ma perchè sono giuste, vere e
ragionevoli. Meta finale: Il ragazzo definisce sempre più l'idea del Progetto che Dio ha su ognuno di noi attraverso la scoperta dei talenti e delle capacità che ci sono stati donati, e compie alcune scelte significative: l'indirizzo da seguire dopo la terza media e la PROFESSIONE DI FEDE per vivere l'adolescenza in compagnia di Gesù e della comunità. Il catechismo vuole condurre i ragazzi a scoprire Gesù come unico,
accogliere e far proprio il suo progetto di vita, come cammino personale di
crescita e con l'aiuto dello Spirito Santo nella Chiesa. Contenuti: - riscoprire il mistero cristiano; - rendersi partecipi della vita della comunità attraverso esperienze di gruppo; - diventare responsabili dei doni ricevuti; - educarsi alla coscienza morale cristiana in un comportamento
responsabile; Attività: FORMATIVE:
LUDICHE: - torneo di calciobalilla; - torneo di biliardo - torneo di ping-pong -
giornata allo stadio - giornata ecologica - - vacanza sulla neve; - gite ai
parchi acquatici; - marcia della pace; - murales; - gara di pittura;- cineforum;
- festa di Capodanno; - festa d'inizio anno catechistico; - domenica pomeriggio
in compagnia; - festa di chiusura anno catechistico; - scuola di canto; SPORTIVE: - campionato di calcio cat. Giovanissimi CSI; - campionato di pallavolo femminile cat. Giovanissimi CSI; Caratteristiche psicologiche: Descrivere anche solo a grandi linee la psicologia dell'adolescente può
risultare semplice, perchè in ognuno si possono delineare elementi
assolutamente comuni all'altro, ma è anche molto difficile, perchè ogni
persona ha alle spalle un vissuto (la propria storia) determinato da tanti
fattori: personali, familiari, ambientali, di relazione con gli altri, di
gruppo, tutte cose che cominciano a farsi sentire in modo forte e che concorrono
alla definizione di scelte che portano l'adolescente ad essere in un modo oppure
in un altro. Infatti anche se caratterizzati da confusione, instabilità, incertezza,
sotto l'influsso del tumulto dei sentimenti, desiderosi di rompere con il mondo
dell'infanzia, ma sostanzialmente incapaci di autonomia, animati da grandi sogni
e da grandi ideali, si esprimono e si presentano in modi diversi, a volte
costruttivi, a volte negativi e pericolosi. Sappiamo quanto l'adolescenza sia l'età dell'ideale voluto e sognato,
della speranza, del facile e brusco passaggio dall'entusiasmo allo
scoraggiamento, dall'ammirazione al disprezzo dei personaggi idolo da imitare.
Sappiamo quando l'adolescente ritenga vero ciò che scopre da sé e che risulta
dalla sua analisi critica e non più ciò che dicono gli altri specialmente se
adulti. L'adolescenza appare anche un periodo di riflessione
"affettiva", di riflessione su sé stessi per prendere coscienza del
proprio essere e dell'altro, per poter costruire relazioni. L'adolescenza è
anche l'età in cui la fede nei valori scoperti, conosciuti e fatti propri,
diventa realmente una forza d'azione che guida e dirige le scelte di vita. Il luogo più favorevole dell'attività adolescenziale e meglio rispondente alle sue possibilità relazionali sembra essere il PICCOLO GRUPPO. Il piccolo gruppo ben seguito ed animato svolge il ruolo di mediazione
educativa e di sicurezza per l'adolescente. OBIETTIVI: L'adolescente matura un cammino di fede e di crescita personale e una maggiore socializzazione nella comunità cristiana, quindi: - approfondisce la conoscenza di sé e accetta la sua persona con pregi, limiti e difetti; - approfondisce la propria fede per vivere l'incontro con Gesù come presenza che stimola a camminare, a crescere, a dare sempre qualcosa di più; - scopre l'importanza del valore della vita vissuta come dono di sé; - accoglie la novità che comporta vivere la propria adolescenza con voglia di muoversi, conoscersi, misurarsi; - coniuga voglia di vivere con voglia di crescere e comprende che crescere non significa solo soddisfare i propri bisogni fisici primari, ma soprattutto crescere dentro; - si confronta con diversi atteggiamenti tipici dell'adolescenza che non sono sinonimo di crescita; - capisce l'importanza di alcune realtà che ci circondano: *l'importanza dell'amicizia, *l'importanza del gruppo di amici, *l'importanza del gruppo di catechismo, *l'importanza della famiglia; - imposta una scala di valori utili per il vivere quotidiano; Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
DI SERVIZIO:
SPORTIVE:
OBIETTIVI: L'adolescente: - approfondisce la conoscenza di sé e accetta la sua persona con pregi, limiti e difetti; - si interroga sul senso della vita e sul posto che è chiamato ad occupare nel gruppo, tra gli amici, a casa e a scuola; - approfondisce il concetto di amicizia alla luce del Vangelo; - individua e riconosce espressioni di egoismo che bloccano la crescita armonica della persona e del gruppo e si impegna a risolverle; - il gruppo diventa sempre più comunità che si ispira all'insegnamento di Gesù; - vive la liturgia come momento di incontro gioioso con il Signore insieme a tutta la comunità; - si sente responsabile del gruppo ed è disposto ad aiutare nella comunità; - comincia a gettare uno sguardo al di fuori dei confini della propria
comunità per scoprire le povertà che ci circondano, maturando così una
propria consapevolezza e senso di responsabilità verso i problemi affrontati. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
DI SERVIZIO:
SPORTIVE:
OBIETTIVI: L'adolescente: - matura il senso di appartenenza alla comunità e all'oratorio. Il gruppo diventa sempre più comunità che si ispira all'insegnamento di Gesù; - assume atteggiamenti concreti che esprimano e realizzino il desiderio di: incontro con gli altri e con il Signore, responsabilità verso sé stessi e gli altri e la propria scelta di fede, attraverso un graduale e costante confronto con il Vangelo; - intrapprende un serio cammino di ricerca spirituale e definisce sempre più il suo modo di essere persona e gli ambiti di servizio; - vive in modo cristiano l'amicizia attraverso atteggiamenti di comunione, pace, giustizia, riconciliazione; - vive la liturgia come momento gioioso di incontro con il Signore insieme a tutta la comunità; - assume volentieri gli impegni all'interno del gruppo ed è disposto ad aiutare nella comunità; - comincia a gettare uno sguardo al di fuori dei confini della propria
comunità per scoprire le povertà che ci circondano, maturando così una
propria consapevolezza e senso di responsabilità verso i problemi affrontati. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
DI SERVIZIO: festa di inizio anno catechistico; partecipazione alle varie attività dell'oratorio; carnevale; attività caritative; recital; animazione liturgica; festa di fine anno catechistico; assistente catechista; SPORTIVE:
OBIETTIVI: L'adolescente: - guarda fino in fondo a sé stesso nella ricerca del "centro" verso cui orientare la propria vita: Dio; - si rende conto che Dio lo chiama ad assumere con impegno e responsabilità la sua vita; - compone fede e vita; - impara che la chiamata di Dio è quel dono che motiva progetti e scelte concrete; - riconosce che la scuola è un'esperienza che avvantaggia il suo crescere; - comprende che c'è soltanto un desiderio nel cuore di Dio ed è che ogni uomo giunga alla conoscenza della verità, cioè si realizzi pienamente come uomo e come donna nella capacità di fare agli altri dono della propria vita; - si confronta con la testimonianza di alcuni personaggi che in vario modo hanno aderito e risposto al Signore; - si prepara a compiere i suoi 18 anni in modo significativo attraverso l'esperienza degli esercizi spirituali; - comincia ad assumere nella comunità ruoli ed impegni precisi con
responsabilità. Attività: FORMATIVE:
LUDICHE:
DI SERVIZIO:
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