COMPUTER AIDED AND MANUAL GRAPHIC DOCUMENTATION FOR CONSERVATION
A SELECTED BIBLIOGRAPHY
by Giancarlo Buzzanca
La lista che segue sebbene sia composta di 30 titoli deve incutere minor timore di quello che vorrebbe trasmetterne.
La lista è in perfetto disordine per quanto riguarda la sua divisione tematica interna; l'ordine in cui le pubblicazioni sono elencate è quello alfabetico. La lista è tratta da una ben più ricca bibliografia (circa 190 titoli) contenuta in Buzzanca (6). Questa è la Relazione sul soggiorno di studio e ricerca come Visiting Scholar presso il Getty Conservation Institute (Documentation Program) tra i mesi di gennaio/marzo 1997. Sia la bibliografia principale quanto questa sono incentrate sui temi del rilievo e della sua relativa restituzione, della documentazione grafica computerizzata, dell'uso dell'informatica per la catalogazione di reperti ecc...
I temi della registrazione automatizzata dei Condition report eseguita con strumenti semplici e di facile accessibilità sono i fulcri su cui si è sviluppato il soggiorno. La politica della documentazione perseguita dal GCI è espressa efficacemente da Mc Lean (23) Direttore del Documentation Program.
Tra questi testi è contenuto nel piccolo manuale scritto da Besser e Trant per uno degli Istituti del Getty Trust (1). In questo breve volumetto si spiegano i concetti base dellelaborazione digitale delle immagini: il significato di termini quali pixel, raster, dpi, scanner ecc...
Il testo può essere utile per acquistare un giusto "vocabolario" e l'essere in inglese non dovrebbe essere ostacolo alla sua comprensione. Testo meno specialistico, di carattere scolastico (a livello di scuola media superiore) che presuppone una totale ignoranza della materia è quello di Guglielmi (21) che risulta, in ogni caso, datato rispetto alla rapida evoluzione tecnologica.
Guide agli elaborati grafici, manuali per il rilievo, norme per la compiuta redazione di elaborati sono indicate in un gruppo di testi (indirizzati prevalentemente al restauro di architetture) che sono Carbonara (9), De Angelis d'Ossat (14), Giuliani (18) e Marino (24). Tutti architetti tranne Giuliani.
I primi due testi hanno un carattere specialistico decisamente orientato verso il restauro architettonico; ambedue i testi provengono dalla Scuola di specializzazione in restauro dei Monumenti di Roma. Particolarmente interessanti le notazioni sul Carbonara a proposito dello stile della restituzione grafica a partire dallo schizzo di cantiere. Giuliani e Marino propongono due veri e propri manuali completi di tutte le specifiche per la esecuzione di un rilievo topograficamente determinato prima e di una restituzione graficamente corretta dopo. Tutti e due questi testi hanno carattere eminentemente pratico. Giuliani è archeologo ed è uno dei maestri riconosciuti della scuola di Topografia Antica.
A questi testi si deve aggiungere il Capitolato Speciale di Appalto (8) redatto da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Architettura di Roma per conto del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. Tale testo risulta anticipare di ... alcuni anni le elaborazioni della Commissione Normal, elaborazioni in realtà ancora in via di definizione. Come sempre la rendita di posizione di chi arriva prima si trasforma in un vero e proprio predominio metodologico e di contenuti.
Dalla Commissione Normal giungono altri documenti: uno è ufficiale ed è quello relativo al Lessico delle alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei (12) che reca una appendice relativa alla documentazione grafica che, sebbene ridotta a poche esemplificazioni pratiche costituisce un documento "caposcuola" che trova un importante precedente, però, nella proposta Varoli-Piazza (30) e nel testo Vedovello (31).
Dalla Commissione giungono anche il testo della Cavezzali (11) e di Gorini, Paris, Rissotto (19). I testi sono esemplificazioni di due maniere diverse di concepire la redazione di mappe tematiche relative a tecniche d'esecuzione, stato di conservazione, ed interventi precedenti ed attuali di dipinti murali.
Il primo teso nasce dai corsi tenuti presso l'ICCROM: le norme per la redazione degli elaborati grafici tentano un discorso di classificazione dei fenomeni da rilevare in relazione alla loro espressione grafica. La forma per la documentazione è pensata per essere redatta a mano direttamente in cantiere.
Il testo di ambito ICR è contraddistinto da un maggior rigore e trova il suo complemento teorico nelle osservazioni di Gorini e Sacco (20) relative alle tecniche e alle metodiche della restituzione.
Non esistono testi che contengano una "teoria della documentazione nei restauri" organicamente espressa. Fancelli (17) ne parla estesamente con un linguaggio, però, involuto e di difficile lettura. Sacco ha recentemente tentato la scrittura di un testo guida (28) che definisse alcuni principi della disciplina, superando la visione solo "architettonica" del manufatto. Tale testo integra e completa il discorso impostato in Gorini e Sacco (20).
Da parte mia ho cercato di comprendere (2) come alcuni enunciati di Sacco, assieme ai princìpi della disciplina, fossero compatibili con la documentazione compiuta mediante elaboratore utilizzando semplici sistemi di personalizzazione dei software CAD. E' questo un campo sostanzialmente inesplorato. Nardi (25) ha il grosso merito di avere pubblicato nel 1992 un testo che descrive la realizzazione di una complessa documentazione grafica eseguita utilizzando AutoCAD. Nella povertà di precedenti e di pubblicazioni ad hoc il testo acquista, in ambito italiano, una fama superiore al suo contenuto.
Basti confrontare tutta la produzione del Center for the study of Architecture (vedi ad esempio 16) e, principalmente i due numeri dellAPT Bullettin (13 e 22) che descrivono molte tra le tecniche di registrazione digitale delle immagini, di rilievo eseguito mediante calcolatore, di allestimento di data base, ecc... messe in atto in Nord-America in questi ultimi anni. Il primo testo è del 1990 ed il secondo di quattro anni successivo. Particolarmente attivo un gruppo di rilevatori associati all'ICOMOS Canada che mettono a punto (26) tecniche di registrazione digitale di scavi, relazioni tra data base ed entità grafiche rilevate ecc... ed i cui fondamenti teorici sono particolarmente vicini ai miei.
I loro risultati sono, però, non confrontabili perché il confronto diverrebbe tra una prassi operativa (la loro) svolta allinterno di istituzioni sensibili e dinamiche ed alcune sperimentazioni (le mie) compiute in "povertà di mezzi".
Dallo stesso ambito geografico vengono tentativi di razionalizzare e standardizzare le tecniche di "file and layer naming". A proposito il testo prodotto dall' Aia (29) costituisce un esempio di eccezionale rilevanza poiché davvero tutte le norme internazionali che trattano del tema hanno, a partire da quella data, questo documento come punto fermo di partenza. Alcuni tentativi sono stati compiuti (15) per tradurre questi stessi precetti nel campo dell'archeologia.
Lapplicazione in ICR della documentazione assistita da elaboratore è relativamente recente. Alcuni esempi sono descritti in un testo dell'ICCROM (4) che uscirà, per problemi organizzativi, solo nel corso del 1998, già vecchio poiché farà riferimento ad esperienze compiute tra il 1990 ed il 1993. Molto più stimolanti i Cantieri di Santa Cecilia di cui è consultabile la relazione (7) e la sperimentazione compiuta da me presso il GCI (5) dove il vantaggio di una strumentazione hardware adeguata ha consentito un notevole progresso della funzionalità interna del sistema.
Gli altri miei testi (2, 3, 4) dovrebbero illustrare il processo seguito, le logiche base del sistema di personalizzazione del software "Sistema Informativo di Cantiere".
Tra gli esempi realizzati non può essere tralasciata, oltretutto perché interessante, la tesi di Orrù (26) poiché è stata la prima ad essere compiuta in ICR redigendo la documentazione grafica direttamente al calcolatore.
Sarebbe possibile indicare molti altri articoli che trattano o presentano la documentazione grafica eseguita con CAD. I convegni della Computer Applications in Archaeology sono, negli ultimi anni (almeno dal 1989) una miniera inesauribile di esperienze, di confronti e di suggerimenti. I Convegni si svolgono ogni anno in una città diversa, principalmente in area anglosassone ma con puntate in Danimarca, Romania, Spagna..
In tali convegni sono inspiegabilmente assenti quasi del tutto esperienze italiane. Forse perché in questi convegni si presentano essenzialmente prodotti che nascono nelle Università o nelle Istituzioni che si occupano di conservazione. A tali convegni manca, in altre parole, il tono da vetrina pubblicitaria che talvolta le elaborazioni italiane sembrano avere quando la presenza delle società di progettazione di software sembra imporsi e sovrapporsi alle stesse esigenze della conservazione.
A proposito per completezza d'informazione ricordo un testo di Carlucci (10) Direttore Tecnico di uno dei Consorzi della "Carta del Rischio", autore del sistema software che regola il funzionamento dell'intero progetto e che sembra muoversi in ambiti divergenti rispetto a quelli perseguiti dalla Commissione Normal.
Una ultima nota è dovuta a due riviste: Archeologia e Calcolatori ed al Bollettino dinformazione del CRIBECU di Pisa
La prima rivista è edita dal CNR ed ha come direttore Paola Moscati che, da anni, si occupa (numerose le sue pubblicazioni) del rapporto tra mezzi informatici e archeologia.
Tutti i numeri della rivista (8 sino ad oggi) contengono articoli di assoluto interesse nel campo delleidologia informatica applicata allarcheologia e contengono una bibliografia completa ed aggiornata, anno dopo anno, su quanto scritto su questi temi.
La seconda rivista è prodotta dal Centro di Ricerche Informatiche per i Beni Culturali, Scuola di specializzazione della Scuola Normale Superiore di Pisa
1. Besser, H., & Trant, J., 1995, Introducing to imaging: issues in constructing an image database, Los Angeles : Getty Art History Information Program Imaging Iniziative. |
2. Buzzanca, G. & Giorgi, E. 1995. "Documentazione grafica assistita da elaboratori. Note operative", 119-138, Archeologia e Calcolatori, 6. |
3. Buzzanca, G. & Giorgi, E., 1996, "Come usare AutoCAD e vivere ugualmente felici. (Un sistema per la raccolta dei dati storico-conservativi)", in III Convegno Internazionale di Archeologia ed Informatica, Archeologia e Calcolatori, 7, 907-916 |
4. Buzzanca, G. & Giorgi, E., 1997, "La documentazione grafica. Metodologia e applicazioni con l'uso del personal computer. Esempi", in Giorgi E. (Ed.) La documentazione grafica nella conservazione, Roma : ICCROM (outgoing). |
5. Buzzanca, G., 1997a, Computer Aided Documentation. Documentation for Conservation Condition Survey. Thematic maps for condition reports, in Rainer, L., Bass, A., Sen, I., Palumbo G. & Bishop, M. 1997, Condition Survey Report. "America Tropical" by D.A.Siqueiros, Los Angeles, GCI, manuscript |
6. Buzzanca, G., 1997b, Documentazione grafica ai fini del restauro. Sistema informativo di cantiere per la raccolta dei dati storico-conservativi, Relazione su soggiorno di studio e ricerca come Visiting Scholar presso il GCI (Documentation Program). gennaio/marzo 1997, Roma, manuscript |
7. Buzzanca, G., Capanna, F. & Rubino, A. 1996, Roma. Santa Cecilia in Trastevere, Cappella del bagno. Relazione tecnica. Roma : ICR, manuscript. |
8. Capitolato Speciale di Appalto per il Rilevamento Architettonico a fini di Restauro, Roma : Facoltà di Architettura-Ministero per i beni Culturali ed Ambientali |
9. Carbonara, G. 1985. Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici. Roma: Scuola di specializz. Studio e Restauro dei Monumenti. |
10. Carlucci R. 1994, Tecniche di documentazione del degrado del patrimonio culturale, manuscript, s.d. |
11. Cavezzali D. 1993, Graphic documentation, manuscript, Roma : ICCROM (anche Documento Nor.Ma.L. G/DM 5/94) |
12. CNR-ICR. 1980. NORMAL - Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei: lessico - Gruppo NORMAL - P Pietra. Raccomandazioni Normal, 1/80. |
13. Computers in conservation, APT Bullettin, The Journal of Preservation Technology, XXVI, 1, 1994 |
14. De Angelis D'Ossat, G. 1977. Norme per la redazione dei grafici di rilievo e di restauro dei beni architettonici. Dispensa a.a. 1977-78. Roma: Facoltà di Architettura dell'Univ. di Roma-ICCROM. |
15. Eiteljorg, H. 1995, CSA layer naming convention, Available from http://csaws.brynmawr.edu/web1/ newslet.html |
16. Eiteljorg, H. 1996, Computer Assisted Drafting and Design: New technologies for Old Problems, Available from http://csaws.brynmawr.edu/ cadbklt.html |
17. Fancelli, P. 1987. Forme di degrado e modi per contrastarle: verso una normalizzazione grafica. Firenze: Istituto Enciclopedia Italiana. |
18. Giuliani, C. F. 1976. Archeologia: documentazione grafica. Roma: De Luca. |
19. Gorini M.A., Paris M. & Rissotto L. 1994, Padova, Cappella degli Scrovegni: dipinti murali. Legenda dei simboli grafici impiegati per il rilevamento delle tecniche di esecuzione e dello stato di conservazione. Documento NORMAL/G/DM 1-94, manuscript. |
20. Gorini, M.A. & Sacco, F. 1989. "Considerazioni sui principi della documentazione grafica". 47-50, in: Basile, G. (Ed.) Pittura a fresco, tecniche esecutive, cause di degrado, restauro. Catalogo della mostra, Arezzo 1989. Firenze: Le Monnier. |
21. Guglielmi, E. 1993, Segno, disegno ed elettronica, Roma : Nuova Italia Scientifica |
22. Heritage Recording, APT Bullettin, The Journal of Preservation Technology, XXII, 1&2, 1990 |
23. Mac Lean, M.G.H. 1996, "Capturing the past. Documentation & Conservation", 12-13, Conservation, 11,2 |
24. Marino, L. 1990. Il rilievo per il restauro: ricognizioni - misurazioni - accertamenti - restituzioni - elaborazioni. Milano: Hoepli. |
25. Nardi, R. 1992. "Esempi di grafica assistita da computer a fini di documentazione", 33-41, Materiali e Strutture, II, 1. |
26. Nickerson S. 1994, "A site Information System (S.I.S.): CADD/Database Integration for Field Use", 56-62, in Computers in conservation, APT Bullettin, The Journal of Preservation Technology, XXIV, 1 http ://nickerson.icomos.org/steve/sis.txt. |
27. Orrù, M., 1995 Il manufatto di interesse culturale nella sua realtà materica. Proposte di analisi delle informazioni relative alle indagini conoscitive, thesis, Roma: ICR |
28. Sacco, F.1993, "Il problema della documentazione grafica dei restauri", 25-34, Materiali e Strutture , III, 1. |
29. Schley, M.K. 1990, CAD layer guidelines, Reccomanded designations for architecture, engineering and facility management computer-aided design, Washington : American Institute of Architects Press |
30. Varoli Piazza, R. 1986. "Proposte di simbologia grafica per il rilevamento di tecniche di esecuzione, stato di conservazione, interventi di restauro" , 719-724 tavv. 19-26, in: Manutenzione e conservazione del costruito fra tradizione ed innovazione. Atti del convegno di studi. Bressanone, 24-27 giugno 1986. Padova: Libreria Progetto Editrice |
31. Vedovello, S. 1986. "Lo schema di rilevamento e restituzione grafica dei dati nel progetto di conoscenza e conservazione dei monumenti romani", 179-190, Bollettino d'Arte, 35-36. |
NONE'VEROCHESPESSOLEGIFANIMATESONOSINONIMODIMANCANZADIGUSTOEDISTRAGGONOCHILEGGEDALLEGGEREEDISCRIVEDALPENSARE???
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