LA LEVY A SPIRALE
Quest'antenna è nata dopo un esame attento e meditato delle esigue possibilità offerte dagli angusti spazi cittadini dei quali l'OM medio dispone.
Nel mio caso, dovevo sfruttare al meglio (e non è detto che questa sia una soluzione ottimale) circa 1O metri di spazio a poche frazioni di lunghezza d'onda dal suolo, con diverse strutture e corpi di fabbrica attorno: ad una prima osservazione, considerando i dati teorici e i risultati statistici sulle antenne, quanto sopra si può tradurre in un semplice dipolo per la banda dei venti metri con angolo d'irradiazione piuttosto elevato e lobi irregolari.
Specialmente durante i periodi di scarsa attività solare, anche se i 28 Mhz non sono poi sempre "muti" come i più sostengono, poter disporre di una antenna efficiente anche in banda 40 metri può significare un utilizzo maggiore della radio anche in circostanze sfavorevoli.
Mi sono procurato circa un'ottantina di metri di filo di rame rigido da 2 mm di diametro, rivestito in plastica, del tipo che veniva utilizzato negli impianti elettrici civili; non è facile a trovarsi perchè non più in produzione, ma se si cerca presso qualche amico impiantista o presso qualche fondo di magazzino di rivenditori all'ingrosso, si rischia di vederselo regalare in copiosa quantita'. Al limite andrebbe bene anche la trecciola di rame ma l'operazione diventa meno spedita. Si puo' utilizzare, riciclandolo, anche il "mitico" plasti-piombo, in uso circa una trentina di anni fa negli impianti ad uso civile, ma, se troppo sottile, rischia di rompersi nelle pieghe.
Si stende tra i due supporti dell'antenna distanti poco più di dieci metri tra loro, un cordino di nylon per il bucato da circa 8-10 mm di diametro e si infila su esso un tubetto di diametro 20 mm circa, lungo 1 metro, che servirà da supporto mobile per l'avvolgimento delle spire. Si avvolgono senza soluzione di continuità n0 100 spire per metro di lunghezza del cordino per 10 metri (totale 1000 spire), avendo l'accortezza di segnare con nastro colorato la cinquecentesima spira. Le spire, una volta sfilate dal tubetto rimarranno supportate dal cordino e dovranno essere spaziate uniformemente. Il diametro interno delle spire potrà variare tra i 22 e i 25 mm a seconda della forza impressa alla tensione del filo durante l'avvolgimento; ciò influirà leggermente sulla quantità di filo impiegato, ma non costituisce un valore critico per le prestazioni dell'antenna. Alla fine del lavoro si provveda a nastrare gli estremi della spirale e a distribuire uniformemente le spire, per poi tagliare l'avvolgimento alla cinquecentesima spira, inserendovi l'isolatore centrale del dipolo.
Gli estremi esterni delle due semi spirali dovrebbero essere collegati con due elementi capacitivi piani (tipo coperchi per pentole in alluminio, barattoli di latta, oppure una struttura circolare fatta con il medesimo filo, con supporto a raggiera), ma io, molto piu' semplicemente, ho solamente isolato le terminazioni del filo, senza preoccuparmi troppo di come si sarebbe comportata l'antenna senza questi accorgimenti.
Come discesa, a questo punto, è necessaria una "bella" linea bifilare: quella in aria, autocostruita, sarebbe la soluzione ideale, però io ho utilizzato la "gloriosa" piattina TV da 300 Ohm opportunamente protetta con prodotto siliconico contro le piogge acide cittadine.
Nello shak è necessario l'utilizzo del pannello accordatore, corredato di balun 4:1. Io utilizzo un pannello manuale per ottenere la più ampia elasticità di accordo, contrariamente ai limiti imposti dall'accordatore automatico dell'apparato. Pertanto consiglio caldamente l'autocostruzione del pannello accordatore: un variabile ad aria con adeguata spaziatura tra statore e rotore, di capacità 500 pF Max (io ho reperito un surplus con 6 sezioni da 87 pF Max/cad.) posto in configurazione a "L" con un solenoide a prese intermedie realizzato con circa 25 - 30 spire di filo da 1,2 mm su supporto in PVC da 5-6 cm di diametro, ed eventualmente ponendo in parallelo al variabile, tramite un selettore, anche qualche capacità fissa, può costituire un buon inizio.
Per quanto anzidetto rimando sempre ai testi "sacri" ed in specie al testo "Radioantenne" di I4SN che fornisce utilissime note costruttive.
L'antenna cosi' realizzata ed analizzata con il Dip-Meter, vista la prossimità di strutture metalliche e corpi di fabbrica, presenta un dip profondo su 8 Mhz ma anche su frequenze multiple, quindi è caldamente consigliabile l'uso dell'accordatore.
Il rendimento sui 7 Mhz, rispetto ad un dipolo a mezz'onda dovrebbe superare il 90% e migliorare sulle frequenze armonichepiù elevate. In linea teorica si dovrebbe ottenere un certo 'guadagno in 21 e 28 Mhz.
Sconsiglio l'utilizzo del cavo concentrico al posto della bifilare perchè gli ampi rapporti di onde stazionarie introdotti dall'utilizzo come multibanda di questa antenna, procurerebbero maggiori perdite dissipative:
non dimentichiamoci che si tratta pur sempre di un'antenna corta (in 40 metri) e che vanno sempre utilizzati tutti gli accorgimenti necessari onde evitare inutili perdite di energia irradiata.
Per un più completo quadro illustrativo, relativamente ad ogni specifica esigenza, rimando al sopra citato testo "Radioantenne" dell'amico Miceli Marino, I4SN, che purtroppo ci ha lasciato, quando ancora aveva tantissime cose da insegnarci.
Se vuoi vedere lo schema tipo dell'antenna descritta, e leggere qualcos'altro sull'ottimizzazione delle antenne corte, CLICCA QUI.