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Il
numero due è generato dall’unità che nel riflettere su se
stessa si polarizza, creando la legge del binario, in cui due principi
opposti e complementari si trovano presenti in ogni manifestazione. Questa
dualità è ciò nonostante apparente, dato che i contrari
si uniscono in un punto invisibile e comune. Così sopra–sotto, avanti–dietro,
destra–sinistra, sono concetti relativi che sempre si coniugano in un centro
nel quale l’opposizione sparisce.
Il Due di Bastoni è chiamato Hokhmah in Atsiluth, la Sapienza perfetta dello Spirito, dove non vi sono tracce di dualità alcuna. È carta d’interiorità e fede, nella quale osserviamo i due bastoni posti nella forma della croce di Sant’Andrea, in perfetto equilibrio. Dalla sfera che questa carta simboleggia emana la Sapienza verso la creazione, essendo tutti gli esseri creati in accordo con essa, in quanto persino le apparenti imperfezioni formano parte della perfezione del tutto. Gli dèi, esseri mitologici e archetipici, sono tutti androgini poiché in essi sempre si deve riunire l’aspetto maschile–femminile, attivo–passivo, della sfera creazionale alla quale appartengono. Il Due di Spade Hokhmah in Beriyah, è il simbolo dell’Androgino Primordiale. Nel Mondo delle Formazioni la polarizzazione è ancora piú ovvia, dato che questo piano è un riflesso illusorio del Mondo archetipico della Creazione. Il Due di Coppe significa le contraddizioni proprie dei piani animico e psicologico di Yetsirah, opposizioni che smetteranno di esistere quando si renderà presente Hokhmah, la Sapienza, che dissipa le illusioni di questo inondo. Per ultimo il Due di Denari, Hokhmah in Asiyah simboleggia la dualità del piano materiale. Maschio e femmina, protone ed elettrone, freddo–calore, umido–secco, sono contraddizioni proprie del mondo fisico che si conforma grazie all’attività e passività di questi due principi intercambiabili. |
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