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MUTATIS MUTANDI - 06/22/05

PASSANNANTI


Il torsolo del ventre nelle obliquità del Merda

Il torsolo del ventre si aggira nelle obliquità del Merda,
nel sospetto di uno sguardo in tralice.

Attende su una soglia di sapere dove andare
et nel frattempo riflette il suo ghigno beffardo allo specchio
di colui il quale in esso si rimira.

Scriveva il Francese Irreprensibile:

“Che la concretezza umana sia carenza basterebbe a provarlo la vitaccia de il torsolo del ventre come accidente umano…Per comprendere qual sia lo scopo per il quale il torsolo del ventre sia torsolo a se stesso, bisogna che vi sia carenza. Ciò nondimeno si tratterebbe non di una carenza palpabile, ma di una carenza sopportata…Ovvero, abbisogna alquanto in questo momento che vi sia la carenza sua propria de il torsolo del ventre, come carenza d'essere, sollecitata nel suo più intimo dal Merda, di cui est il torsolo del ventre. Così testimonia la vitaccia di una mancanza intrinseca nel Merda de la concretezza umana" (Il Francese Irreprensibile, 1943).

Per Il Francese Irreprensibile, la perdita di se stessi et la negazione de la pertinente autosussistenza, rimarrebbero così ormeggiate ad una indubitabile dottrina per la quale il per-se si delinea qual ardua ricercatezza di una improponibile e malpensata verità.

Senza curarsi de la denuncia di una carenza d'essere precisamente, la sua analisi est pur sempre volta verso la vitaccia alla quale si dedica una dignità vincolante;

Ebbene il grave passo est pur sempre quello reazionario del rifacimento del mancante.

Il Deus Ex Macchina est colui il quale scopre all’opposto una fessura: il suo codice porta in seno o a tergo la rottura col martello del Merda.

Ed in tal modo, si palesa bellamente tale segmento dottrinale:

"Il riuscire a favellare è principio essenziale, il qual est legato alla mia carenza d'essere. Come se pronunciassi il mio epitaffio: vocalizzo tristissimo, tragico et assai doloroso, ovvero mi congedassi dal di mio essere carente, io come vocabolo che mi surplussa et la cui staticità ha intemperantemente per me istesso la funzione di pietra tombale sistemata nel vuoto. Allorquando favello, contesto la vitaccia di ciò che sfavello, nego finanche la vitaccia di colui il quale profferisce favella; la mia linguaccia, se scopre il Merda nella sua infondatezza, dichiara simile annuncio che esso est stato generato dalla non sussistenza di colui il quale la fa di essere altro che il suo essere di Merda." (Deus Ex Machina, 1983).

L'assenza dell'essere, di cui sopra profferisce favella il Deus Ex Machina, segna il discorso anche di colui il quale est molto simile al Francese Irreprensibile, nel quale, et per il quale, la spiegazione di come sorge il torsolo del ventre è data egregiamente di seguito:

"Il torsolo del ventre si produce nell’oltretomba de la bella et innocua interpellanza per qual si voglia vitale bersaglio, confinando la vita del Merda alle sue restrizioni, sfrondandone il bell’incubo; ma esso fa una buca al torsolo del ventre finanche nel suo aldiquà, per qual scopo, domanda incondizionata de la presenza et dell'assenza, essa richiama in vita la carenza del Merda. In siffatta aporia personificata, il torsolo del ventre si afferma come assolutezza del budello espropriato" (Il Babba, 1974).

Il torsolo del ventre est un rinvio, come del resto lo est il Merda.

Il rinvio perdurevole est la peculiarità rossa e qualche volta verde dell'inconsistenza et de lo sminuzzamento originario del Merda, che si illude di essere ciò che est già et sempre in un secondario corpo.

Colui il quale, a proposito de il torsolo del ventre, prende forma, afferma Il Babba, attraversa per lo intruglio viscerale dei begli assai budelli.

Il Merda sfavellante est in tal modo ravvisato:

"Il corporeo arrangiato e pertugiato-in-frammenti…est quella qual cosa che si mostra regolarmente nei begli incubi. In quell’occasione, ciò che si manifesta nella causa formale sminuzzata, si materializza in membra disgiunte et intrugli di begli assai budelli raffigurati in endoscopia, che mettono ali, et a volte spessamente s'armano per le persecuzioni intestine" (Il Babba, 1974).

Prosegue pertinentemente il Babba, individuando il concreto nel suo essere arrangiato e pertugiato come si individua chiaramente nel quadro clinico del reo Merda dell’amore sbudellato.

Il materiale arrangiato e pertugiato-in-frammenti est la disintegrazione di un po’ di roba che ha smesso di dipanare il proprio uffizio, la saturazione et la trasformazione di un Merda che non accerta più se stesso.

Per questo verso il torsolo del ventre, che est pur sempre il torsolo del ventre del Merda, est una spinta incessante di cui l'appagamento sarà solo virtuale.

Il torsolo del ventre est trascinante espansione che sorge et si fa spazio nel germoglio di una primordiale disgiunzione de la quale il Merda tollera la prognosi infausta.

Il sentiero de il torsolo del ventre sembra essere quello contrassegnato dalla formazione et dallo sviluppo del Merda.

Si tratta nondimeno di un Merda che elude ogni riconoscimento et incarica l'Altro dell’aderenza a sé.

La trasmutazione del Merda produce una difficoltà primaria: se il Merda est Merda de il torsolo del ventre allora dove si dirige il torsolo del ventre?

Verso un utensile indefinito che est imperituro e durevole rimpiazzo.

L’agognar d’aver qualcheduna demenza in cambio est una scusa, est il grave passo dell’abbuffamento di supplire et riempire un contenitore fondo che già est da sempre sforacchiato.

Il nutrimento effettivo de il torsolo del ventre est dunque nel capovolgimento del resoconto di scambio tra il bel desiderante et il dannato desiderato, in cui il dannato desiderato non vive assatanato, ma solo assistito in attesa di tempi migliori.

Il torsolo del ventre si fa spazio.

Rompe le dighe fasulle di un Merda fittizio et straripa in un bell’altrove.

L'Altrove est un luogo di disonori irresoluti.

"Il torsolo del ventre non si designa obliquamente, da una parte all’altra, senza nemmeno una carenza sostanziale… Est proprio in quel modo che si pensa il torsolo del ventre come viadotto tra il Merda et un utensile: il Merda non può che essere diviso in sottili lastre, come l’utensile scomparso in partenza…Ci pareva che il torsolo del ventre fosse un andamento logico, et che svolgesse un levigato piano di densità, un terreno recintato, irrorato con urina e coltivato a nespole. Il torsolo del ventre inconfessato non est dunque conficcato all’interno di un Merda, come non tende neanche verso un utensile: est invece intrinsecamente fenomenico a un piano a cui non corrisponde un bel tempo precedente, un piano che deve essere composto, dove si emettono de le particelle, dove si coniugano tutte le fuoriuscite delle scure acque. C'è il torsolo del ventre solo in quanto c'è dispiegamento di un tale terreno recintato, irrorato con urina e coltivato a nespole, propagazione di tali scorrimenti, fuga di simili corpuscoli. Lungi dal presupporre un Merda, il torsolo del ventre può essere colto solo nel punto in cui qualcuno non cerca o non coglie più un utensile così come non coglie il Merda. Il materiale arrangiato e pertugiato senza intruglio dei begli assai budelli comporta dei vuoti et delle zone prive di ogni nera vegetazione. Ma questi fanno integralmente ritaglio de il torsolo del ventre, ben lungi dall'approfondire una qualsiasi carenza…già la zona priva di nera vegetazione est il materiale arrangiato e pertugiato senza intruglio di begli assai budelli che non est mai stato contrario alle tribù che lo percorrono." (Urticato, 1998).

Il levigato piano di tenacia su cui sarebbero obbligati ad incontrasi tutti i Merda responsabili di disastri perpendicolari est una radura scivolosa et desertica che partecipa ai tafferugli dei Merda istessi.

"Il materiale arrangiato e pertugiato senza l’intruglio dei begli assai budelli non lo si ottiene facilmente: lo si conquista. Su di questo materiale ci sdraiamo, facciamo la nottata, guerreggiamo, trionfiamo et siamo sconfitti" (I due ipocondriaci, 1996).

Est attraverso la perdita de li budelli limpidi et de le significazioni che si perviene alla verità de il materiale arrangiato e pertugiato: un aggrovigliamento di resistenze et battagliamenti, una varietà tangibile ovvero un intruglio di begli assai budelli, spogliati de la loro istessa densità e sparpagliati sul deserto ovvero su quella zona priva di vegetazione nera, materiale arrangiato e pertugiato che si autoannichilerà.

"L'uomo est per qual scopo mal costruito. Necessario affare esporne il nero cancro che gli corrode l’intruglio di begli assai budelli. Allorquando gli avrete per accidente tolto dal ventre questo materiale arrangiato e pertugiato senza intruglio di begli assai budelli, l'avrete liberato. Allora costui inizierà a ondeggiare alla rovescia come nel vaneggiamento" (La Bomba, 2001).

Il materiale arrangiato e pertugiato senza intruglio di begli assai budelli est la liberazione del Merda.

ERMINIA PASSANNANTI (All Rights Reserved, 2005)


Erminia Passannanti (Dott. Lett., Ph.D.) is an Italian poet, essayist and literary translator, who is tutor of Comparative Literature at St Catherine’s College, University of Oxford). She is the author of Il Corpo & il Potere. Salò o le 120 Giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini (Troubador, 2004), Poem of the Roses: Linguistic Expressionism in the Poetry of Franco Fortini (Troubador, 2005), and Poesia del Dissenso, an anthology of contemporary Italian poetry. Her latest collections include Mistici (Ripostes, 2003), Exstasis (Lietocolle, 2003), La realtà (Ripostes, 2004), Il Roveto (Troubador). Her first poetry selection Noi altri was published by Vanni Scheiwiller in the anthology I 5 Poeti del Premio Laura Nobile, (All’insegna del Pesce d’Oro, 1992). In 1995, she won the First Prize of the National Poetry Competition, “Rassegna di Poesia Laura Nobile” (Siena). Her second collection, Macchina, is published by Manni Editore (Lecce, 2000) within La scrittura e la storia. She has been researching contemporary English, Irish and Welsh Poetry and has published extensively in this specialist area both as a literary critic and a translator of poetry. Her publications include a collection of poems in translation by R. S. Thomas, Liriche alla svolta del Millennio, Robin Llywelyn's novel Da porto deserto a bianco oceano (Manni Editore), Menna Elfyn, Angelo di cella (Riposte, 2000) and a selection of unpublished letters by Emily, Charlotte and Anne Brontë (Tesauro Editore, 2000). In addition, she has edited and translated the following books: A caccia di Intellettuali, an essay by Leonard Woolf, (Ripostes, 1990), Emily Charlotte e Anne Brontë: Poesie, (Ripostes, 1989). She recently returned to Italy to teach English Language and Culture in Naples.









The term Samizdat is a conflation of the Russian term sam, 'self', and izadatelstvo, 'publishing' ...





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