|
IL SENSO DI COLPA ED I CATTOLICI: Siamo colpevoli! Non parlo delle nostre colpe individuali, dei nostri peccati e dei nostri sbagli individuali... Di fronte al mondo il cattolico è spesso colpevole perché crede. Vittimismo? Può darsi, ma seguite con pazienza il mio ragionamento. La chiesa cattolica è apostolica e quindi ha il dovere (e noi con essa!) di portare a tutti gli uomini il Vangelo, far conoscere Dio: il Suo volere e le Sue promesse. Questa visibilità della chiesa cattolica non solo dà' fastidio, ma sembra calamitare tutte le accuse che il mondo fa a Dio. Qual è il problema? Il problema è che moltissime brave persone si fanno paralizzare da questo senso di colpa e si vergogna quasi che la povertà, la sofferenza, il male fossero colpa loro o della chiesa. Chi di noi, dopo l'ennesima caduta e l'ennesimo peccato che non riesce a combattere non subisce la tentazione di mollare tutto!?!? SVEGLIAMOCI!!! Non solo il Signore ci ha amato e ci ama anche se siamo imperfetti, ma ci è anche venuto incontro con il Suo esempio ed è morto per noi e per la salvezza degli uomini! Dobbiamo riflettere sull'incontro tra un Pietro che fugge da Roma in fiamme e Gesù che alla domanda "Signore dove stai andando non vedi cosa succede?", risponde calmo: "Vado di nuovo a farmi crocifiggere per voi". ANIMO DUNQUE! Se anche il mondo ci odiasse, andiamo avanti e perseveriamo nel bene, nella carità e nell'amore. I due fronti aperti della battaglia sono la nostra vita e la nostra vita nel mondo; dobbiamo lavorare alla nostra santificazione e lavorare nel mondo per renderlo migliore mediante l'applicazione dei precetti evangelici. Coraggio, diamoci da fare!
APOSTOLATO IN INTERNET: Non sbagliamo approccio; io per primo quando approdai nelle newsgroup feci molti errori. Internet è piena di luoghi comuni anticattolici e la cultura dominante non è certo quella cattolica. Non credo sia né utile, né tantomeno fattibile cercare di imporre la nostra cultura. Innanzitutto bisogna armarsi di una notevole dose di pazienza, ricordandosi che il mezzo telematico porta a far dimenticare che dall'altra parte della tastiera c'è una persona col suo bagaglio di esperienza e sofferenza; poi è necessario pregare molto e comportarsi come seminatori nel campo del Signore. "Invano si affannano i costruttori se il Signore non costruisce la città". L'apostolato in Internet deve passare dalla presenza, da parole giuste al momento giusto, dal rispetto delle diverse sensibilità, da una difesa della nostra cultura in modo sobrio, ma fermo. Personalmente, poi, ritengo che Internet fornisca ottime occasioni per passare dal virtuale al reale (vedi box a fianco) e per unire ancor di più in comunione di fede e di opere i cattolici.
TRA CRITICA E AZIONE: Criticare sembra lo sport preferito di noi esseri umani! "E non va bene questo e non va bene quello" Lo scrivo innanzitutto per me: prima di togliere la pagliuzza dall'occhio degli altri cerchiamo di togliere la trave dal nostro. Personalmente ritengo che il Vangelo, il Magistero e la dottrina debbano essere i punti di riferimento inamovibili del nostro parlare e del nostro agire e che quindi la "correzione fraterna" vada operata solo e soltanto in relazione a questi. In questo modo e con la preghiera personale abbiamo l'occasione di crescere nella fede e nelle opere, facendo ogni giorno un piccolo passo di bimbi sulla Via del Signore. E che il Signore ci benedica tutti quanti! A presto!
|
|