Fermare la guerra della Nato!

Casalpusterlengo, 8 aprile. Da oltre due settimane le bombe "umanitarie" dei paesi della Nato stanno massacrando e terrorizzando la popolazione della Serbia, del Montenegro e del Kosovo. Belgrado, Cacak, Nis, Aleksinac, Pristina: dall'inizio dell'aggressione contro la Serbia, le vittime tra la popolazione civile si contano ormai a migliaia, mentre centinaia di migliaia sono i profughi che si ammassano lungo le frontiere macedone e albanese, in quello che è il più imponente e drammatico esodo dell'Europa nel dopoguerra.

Il pretesto dell'attacco della Nato è stato fornito dalla repressione nel Kosovo da parte del presidente serbo Milosevic. E' sufficiente guardare appena al di là della propaganda di guerra delle potenze occidentali per rendersi conto che la guerra non è contro il "cattivo" Milosevic, ma contro l'intero popolo serbo, nel tentativo di smembrare quello che resta della federazione jugoslava ed estendere nei Balcani l'influenza Usa in concorrenza con gli imperialisti europei, quello italiano in primo luogo.

In quanto comunisti siamo contro qualsiasi oppressione nazionale, e quindi siamo per pari dignità di tutti i popoli, nei Balcani come altrove, e in particolare della popolazione kosovara. Ma è stata la dissoluzione della Federazione jugoslava, voluta soprattutto dall'Europa imperialista, a dare il via alle guerre nazionaliste interetniche, attraendo nella loro orbita i gruppi dirigenti nazionalisti dei vari stati, Croazia e Slovenia in primo luogo. E oggi l'Uck si è trasformato in strumento delle potenze imperialiste in Kosovo, facendo appello ai bombardamenti della Nato.

La controrivoluzione capitalista in Jugoslavia ha significato guerre nazionaliste e "pulizia etnica". E' quantomeno ipocrita, da parte della Nato pretendere di svolgere un ruolo di pacificatore. E' invece vero il contrario, sono gli interessi imperialisti e il sistema di sfruttamento capitalista a causare le guerre, e una soluzione giusta e democratica alla questione nazionale nei Balani si potrà trovare solo nel quadro di una federazione socialista.

Mentre la Nato sta preparando l'invasione della Serbia via terra, è necessaria la più ampia iniziativa di massa contro la guerra, in primo luogo contro il governo D'Alema. Il governo che inneggia ai bombardamenti sulla Serbia è lo stesso governo che taglia le pensioni a attacca i lavoratori qui. E' il governo delle leggi razziste e delle campagne contro gli albanesi e gli altri immigrati. Lo stesso governo che ha consegnato Ochalan ai torturatori turchi. Qualsiasi sciopero riuscito contro la guerra sarà anche un colpo ai nostri padroni. E una vittoria della popolazione serba contro l'imperialismo sarà anche la vittoria dei lavoratori e dei disoccupati italiani.

Circolo Emiliano Zapata del Partito della rifondazione comunista di Caslpusterlengo

 

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Ultimo aggiornamento: 26 maggio 1999.

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