Basta con l'embargo contro l'Iraq!
Riportiamo parte dell'appello di N. Chomsky, E. Said e altri intellettuali progressisti americani, pubblicato dal "manifesto" il 24 e (parzialmente) il 27 gennaio, in favore della cessazione del criminale embargo contro l'Iraq. Quest'ultimo si aggiunge alle distruzioni e morti provocate dai bombardamenti, in un'unica azione terroristica dell'imperialismo Usa. L'appello è sottoscrivibile inviando fax allo 06 68719577 o e-mail all'indirizzo: schiarin@ilmanifesto.mir.it
"Anche quando le bombe smettono di cadere, la guerra degli Stati uniti contro la popolazione dell'Iraq continua mediante rigide sanzioni economiche [...]. Questo mese la politica statunitense ucciderà in Iraq 4.500 bambini di età inferiore ai 5 anni, secondo le stime di uno studio delle Nazioni unite, così come ha fatto lo scorso mese e quello precedente, e in tutti quelli fino al 1991. Sino dalla fine della Guerra del Golfo, almeno centinaia di migliaia - forse più di un milione - di iracheni sono morti per diretta conseguenza delle sanzioni delle Nazioni unite contro l'Iraq, sanzioni che sono l'effetto diretto della politica degli Stati uniti.
"Questa non è politica estera ma un omicidio di massa autorizzato, le cui proporzioni si avvicinano a quelle dell'olocausto.
"Se noi restiamo in silenzio, giustifichiamo un genocidio che si sta perpetrando in nome della pace [...]. Abbiamo oltrepassato il punto in cui il silenzio è passivo consenso, quando un crimine assume queste proporzioni il silenzio diventa complicità. Molti compiti ci aspettano.
"Per prima cosa dobbiamo organizzarci e rendere prioritaria questa questione, esattamente come gli americani si sono organizzati per fermare la guerra in Vietnam [...]. Abbiamo bisogno di una campagna nazionale per abolire le sanzioni. Un lavoro di questo tipo è già iniziato, e questi sforzi richiedono il nostro aiuto. Per molti anni in passato, singoli e gruppi hanno continuato a inviare medicine e altri rifornimenti a dispetto dell'embargo [...].
"Inoltre c'è stato un embargo virtuale sulle notizie riguardanti gli effetti delle sanzioni [...]. Dovremmo sommergere di lettere al direttore i principali organi di stampa [...].
"E dobbiamo renderci conto che questa potrebbe essere una lunga lotta. Bisogna cominciare a preparare tutte le possibili strategie, inclusa la disubbidienza civile, una volta che si sia coinvolto un numero sufficiente di persone. E' necessaria un'azione diretta che spinga a un'assunzione di responsabilità morale [...]. Senza un'azione da parte nostra gli orrori continueranno, i bambini continueranno a morire [...]. L'unica via per evitare di essere complici di questo crimine, è fare tutto ciò che possiamo, e molto più di quanto abbiamo fatto, per porre fine alle sanzioni imposte all'Iraq [...]".
Per aderire all'appello inviare mail all'indirizzo prima citato.
Altre informazioni sono reperibili all'indirizzo http://leb.net/iac/ oppure al sito della rivista "Guerre&Pace": www.mercatiesplosivi.com/guerrepace.
E' possibile inoltre contattare il Comitato Golfo (e-mail: comitato.golfo@agora.it) o Un ponte per Bagdad (e-mail: abridge@mbox.vol.it).
Per qualunque questione riguardante queste pagine web potete contattare Luciano Dondero. |