Grace of my Heart
(La grazia nel cuore)

Una ragazza che tenta di realizzare il proprio sogno: cantare le canzoni che scrive. Il film ripercorre le vicende di Edna Buxton, dal primo concorso canoro fino al tanto agognato disco, passando per l'attività di compositrice e gli amori (sfigati, tanto per cambiare), attraversando gaiamente gli anni '50, '60 e '70.
Ad una prima parte che scorre via piacevolmente, se ne contrappone una seconda, la parte "psicadelica" degli anni '70, che vede la relazione di Edna con un Matt Dillon più sciroccato che mai, il cui interesse cala vistosamente. Illeana Douglas (nipote di Melvyn), la protagonista, brutta come la morte, dopo miriadi di ruoli secondari (Cape Fear, Da morire), ci mostra il perché non la scelgono per fare la protagonista: evidentemente più di tanto non riesce a fare. Né la sceneggiatura la aiuta, lasciando molte lacune nel suo personaggio, ad esempio, tutto il processo creativo è poco più che abbozzato. Grazie al suo grigiore emergono i personaggi di contorno: John Turturro, con tanto di parrucchino posticcio, Eric Stoltz che interpreta Bertinotti (o qualcosa del genere) e, in una fugace apparizione Bridget Fonda (una lesbicona per la famiglia americana). Rispetto al precedente lavoro (il primo bruttissimo episodio del bistrattato Four Rooms), questo film è sicuramente un passo avanti per la regista Allison Anders, che dimostra di avere una certa bravura... ma non basta. Lascia comunque ben sperare per il futuro, magari aiutata da una storia più avvincente.

Titolo originale: Grace of my Heart (Usa, 1996). Regia, soggetto e sceneggiatura: Allison Anders. Fotografia: Jean Yves Escoffier. Musica: Larry Klein. Costumi: Susan Bertram. Prodotto da: Martin Scorsese, Barbara De Fina. Durata: 120'. Distribuzione cinematografica: UIP

Con: Illeana Douglas (Denise Waverly / Edna Buxton), John Turturro (Joel Millner), Eric Stoltz (Howard Caszatt), Matt Dillon (Jay Phillips), Bridget Fonda (Kelly Porter).

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