Prendete uno shaker. Metteci dentro un po' di road movie, un paio di gangster, dosi massicce di horror nostrano con relativo make-up, una bonazza popputa. Inondate il tutto con ironia e tali quantità di kitsch che anche Almodovar sotto acido
avrebbe qualche remora. Agitate con veemenza: quel che ottenete è Dal tramonto all'alba.
Chi ha fresco in memoria Sogni d'oro del sommo Nanni Moretti si ricorderà senza dubbio un dialogo che può spiegare alla perfezione le differenti reazioni che il film di Rodriguez ha provocato; in quel dialogo due persone parlavano a Moretti di un film, descrivendolo, uno come «pieno di banalità, luoghi comuni,
personaggi tipici, una delusione», l'altro come «tutto giocato sulle banalità, i luoghi comuni, i peronaggi tipici, una vera chicca». L'aproccio che si deve avere per questo film %egrave; tutto qui. Se si pensa di andare a vedere un film profondo, con marcate introspezioni psicologiche non può che uscirne deluso.
Dal tramonto all'alba è, al contrario, un semplice sollazzo, un concentrato di trash che ha il solo scopo di divertire e dissacrare. A tal proposito mi sempbra azzeccato il commento del critico Emanuela Martini: «è il trash
più autentico apparso di recente sugli schermi: rifugge dalle raffinatezze del buon gusto, definendo tipi e caratteri in pochi secondi, di puro istinto, non pretende intellettualismi o progressioni psicologiche e narrative».
Presenti in dosi massicce sono gli elementi grotteschi (alcuni veramente geniali): dal gangster con l'apparecchio ai denti, al sexy balletto, dalle armi-giocattolo usate per combattere i vampiri, alla "pistola pelvica" di Sex Machine. Gli intepreti sono tuuti all'altezza, in particolare George Clooney (il prossimo Batman cinematografico) e Juliette Lewis, che
rende, soprattutto durante lo scontro finale, un'interpretazione molto intensa. Da citare, infine Tom Savini, mago del make-up (suo il trucco de La notte dei morti viventi), nella parte di Sex Machine, che finisce trasformato in una delle "sue" creature.
Titolo originale: From Dusk Till Dawn (Usa, 1996). Regia: Robert Rodriguez. Soggetto: Robert Kurtzman. Sceneggiatura: Quentin Tarantino. Fotografia: Guillermo Navarro. Musica: Graeme Revell. Montaggio: Robert Rodriguez.
Prodotto da: Elizabeth Avellan, Lawrence Bender, John Esposito, Paul Hellerman, Robert Kurtzman, Gianni Nunnari, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino, Meir Teper. Distribuzione: Cecchi Gori Group.
Con: Harvey Keitel (Jacob Fuller), George Clooney (Seth Gecko), Quentin Tarantino (Richard Gecko), Juliette Lewis (Kate Fuller), Cheech Marin (Guardia di frontiera/Chet Pussy/Carlos),
Fred Williamson (Frost), Salma Hayek (Santanico Pandemonium), Marc Lawrence (Old Timer), Michael Parks (Texas Ranger Earl McGraw), Kelly Preston (Newcaster Kelly Houge), Tom Savini (Sex Machine ),
John Saxon (Agente FBI Stanley Chase), Danny Trejo (Razor Charlie), Ernest Liu (Scott Fuller), John Hawkes (Pete Bottoms), Heidi McNeal (Ostaggio), Aimee Graham (Ostaggio), Brenda Hillhouse (Gloria),
Tito Larriva (Chitarrista & cantante al Titty Twister), Peter Atanasoff (Sassofonista al Titty Twister), Johnny Vatos Hernandez (Batterista al Titty Twister), Gino Crognale (Mouth Bitch Victim), Cristos (Danny), Mike Moroff (Manny),
Ernest M. Garcia (Big Emilio), Michelle Berube (Ballerina), Neena Bidasha (Ballerina), Veena Bidasha (Ballerina), Ungela Brockman (Ballerina), Madison Clarke (Ballerina), Maria Diaz (Ballerina), Rosalia Hayakawa (Ballerina),
Janine Jordae (Ballerina), Jacque Lawson (Ballerina), Houston Leigh (Ballerina), Janie Liszewski (Ballerina), Tia Texeda (Ballerina), Jon Fidele (Mostro), Michael McKay (Mostro), Walter Phelan (Mostro), Henrik Von Ryzin (Mostro),
Jake McKinnon (Mostro), Josh Patton (Mostro), Wayne Toth (Mostro).