Produzione: CINEAS (Serge Sandberg) -
Distribuzione: Films Sonores TOBIS
Sceneggiatura e dialoghi: Sacha Guitry, dal romanzo Mémoires d'un tricheur.
Regia: Sacha Guitry
Direttore produzione: Serge Sandberg
Capo operatore: Marcel Lucien
Scenografia: Guember - Henry Menessier
Suono: Paul Duvergé -
Montaggio: Myriam - Musiche: Adolphe Borchard
Interpreti:
Sacha Guitry, Jacqueline Delubac, Marguerite Moreno, Rosine Deréan, Pauline Carton,
Fréhel, Elmire Vautier, Pierre Assy, Serge Grave, Henri Pfeiffer, Pierre Labry,
Gaston Dupray, Roger Duchesne.
Durata: 77 mn. Prima uscita: 19 settembre 1936 al cinema Marignan - Parigi
Estratti dal romanzo Mémoires d'un Tricheur.
Critiche di ieri e di oggi:
Tobis ha presentato Le roman d'un tricheur, realizzato ed interpretato da Sacha Guitry.
Quest'ultimo parla solo per tutta la durata del film, gli altri personaggi restano muti. La
storia è un po' lunga e paradossale.
Le Cinéopse, 1936.
...tengo per la fine la stupefacente impresa compiuta da Sacha Guitry ne Le roman d'un tricheur, film
concepito e strutturato come un film muto, con delle trovate tecniche molto simpatiche e veramente ben
orchestrate, e questa novità che consiste nello svolgere un'azione al passato e a farla commentare da
una sola voce, la voce incomparabile di Sacha Guitry...
Lucie Derain, La Cinématographie Française, 1936.
Le roman d'un tricheur che si rivela nullo, di conseguenza, è lento mettersi in marcia.
Quando ci si ascolta parlare con una tale sufficienza, si dimentica presto il proprio soggetto.
La sceneggiatura si trascina penosamente, infarcita qua e là di poveri trucchi scaduti e degli
effetti più volgari. I gioiellieri ed i croupiers si faranno litri di buon sangue, davanti a certe
enormi panzane, rifinite con cura per loro. Durante lo scarno intrigo, la voce di Sacha Guitry interpreta
tutti i ruoli. Sacha Guitry spiega, commenta e racconta tutto. Ci sono altri esibizionisti, meno pericolosi,
che sono stati rinchiusi per molto meno.
Gaston Modot, Ciné Liberté, 1936.
(...)Comunque Sacha Guitry cineasta ha realizzato almeno un capolavoro: Le roman d'un tricheur. Se si accetta come
definizione di capolavoro: un'opera che ha trovato la sua forma perfetta e definitiva, coloro che hanno visto il film Le roman d'un tricheur
non mi contraddiranno.
Era nel 1936. Sacha, un po' stanco delle commedie filmate, si fece la riflessione che
il cinema era forse più vicino al romanzo che alla commedia. «In teatro si recita, al cinema si è recitato».
Concepisce dunque un film che avrà la forma di un romanzo filmato: «Il personaggio che sarà sullo schermo non dirà:
"Oggi sono triste"- No, non dirà nulla. Avrà l'aria triste e la voce del narratore dirà: "Quel giorno ero triste".»
Al momento in cui fa questa dichiarazione, Sacha Guitry ha inventato il play back, anche se non se ne rende conto. Ha inventato la
supremazia della colonna sonora, come Orson Welles, formatosi alla radio, lo farà tre anni dopo con Citizen Kane. La colonna
sonora prestabilita servirà da guida ai movimenti, ai gesti ed alle mimiche degli attori durante le riprese. La regia
viene allora guidata da una regia sonora.
Se la grande originalità del Roman d'un tricheur è di essere l'unico film di finzione
della storia del cinema che sia commentato da una voce off al 90%, il suo immenso merito è di aver fatto dimenticare
questa particolarità al punto che certi spettatori, interrogati all'uscita della sala, crederanno di aver visto un film recitato e parlato
direttamente.
François Truffaut, Le Cinéma et moi.
E' un film sbalorditivo, e anche avesse fatto solo quello, occuperebbe un posto importante
nella storia del cinema.
Rémo Forlani, Cinéma 84.
Le roman d'un tricheur è non soltanto una brillante adattamento del suo libro "Mémoires d'un tricheur", ma anche, senza alcun
dubbio, uno dei migliori film francesi degli anni '30.
Claude Aziza, Le Monde.