Centraline di montaggio
Cosa sono? Servono sempre?

In principio era la forbice, anche per i primi videotape. In seguito nacquero i primi sistemi in grado di controllare due videoregistratori (uno che riproduceva e uno che registrava) per poter copiare con relativa semplicità le La P1 della MAV Television, con ACE 200 Touchscreen, AVC Century 215, ADO 1000 e Chyron Superscribeimmagini e i suoni dall'uno all'altro. Negli anni Ottanta, infine, vennero introdotte sul mercato le centraline di montaggio computerizzato. RAI, network privati e società di service hanno impiegato (e impiegano tuttora) le Ampex ACE (Ampex Computerized Editor) e le Sony BVE (Broadcast Video Editor). Entrambe le marche ne hanno prodotto vari modelli. La centralina può gestire, oltre ai videoregistratori, anche le altre apparecchiature della sala di montaggio (edit suite), quali mixer video ed effetti speciali, in certi casi anche il mixer audio  e la partenza dei roll/crawl della titolatrice. Quasi tutte sono dotate, oltre a una serie di porte seriali a 9 pin per comunicare con le varie apparecchiature, anche di una GPI (General Purpose Interface) in grado, agendo sul comando di start, di attivare periferiche funzionanti secondo protocolli diversi da quelli accettati dal software installato. È il caso, ad esempio, delle funzioni delle titolatrici, oppure della partenza degli effetti creati da apparecchiature fabbricate da marche diverse da quella che ha prodotto la centralina. La GPI, però, può essere utile anche per attivare altri effetti di mixer video oltre a quello stabilito in un edit. L'impiego del Time Code, segnale che identifica ogni singolo fotogramma della ripresa, rende possibile la creazione di una lista degli edit denominata EDL (Edit Decision List), grazie alla quale è possibile tenere sotto controllo il montaggio effettuato e, in caso di bisogno, modificarlo a piacere. Nel corso degli ultimi 23 anni ho lavorato sia con le ACE che con le BVE. Quale dei due sistemi è il migliore? Difficile dirlo. Ero molto a mio agio con le Sony BVE 9100 che equipaggiavano le Standard Edit Suite della Orbit, dotate di quattro Digital Betacam e di mixer audio digitale, anch'esso controllato dalla centralina, ma sentivo la mancanza della possibilità offerta dalle Ampex ACE di intervenire rapidamente, nel corso di un edit, anche open-ended (cioè senza una durata prestabilita, cosa che è invece obbligatoria nelle BVE 9100 per lavorare in background), su ogni altro menù previsto dal software. Una cosa, comunque, ho trovato importantissima, all'SBP come alla Orbit o alla MAV: la presenza in sala di apparecchiature della stessa marca (o dotate di protocolli di comunicazione compatibili), che permette di lavorare rapidamente e di impartire i necessari comandi con maggior precisione.

Queste sono le centraline di montaggio più diffuse in Italia:
La sala P1 della MAV Television, con ACE 200 Touchscreen, Ado 1000, mixer AVC Century 215 e Chyron Superscribe AMPEX ACE Diffusa in numerose versioni (100, 200 e Micro ACE) e, spesso, dotata del caratteristico "touchscreen" (la maggior parte dei comandi viene data toccando il monitor), come nella foto a fianco, oppure di una tastiera dedicata.  In grado di controllare videoregistratori Ampex e Sony e mixer video Ampex, Cox e Grass Valley, oltre all'ADO (Ampex Digital Optics). L'ultima versione del software (1993) permetteva, finalmente, anche l'attivazione del preread direttamente da centralina. La differenza fra le versioni consiste essenzialmente nella capacità della memoria (che comunque ammonta a pochi Megabyte) e nel numero dei VTR o assimilati che possono essere collegati: la Micro può lavorare con tastiera/touchscren, mixer video e fino a quattro tra videoregistratori effetti speciali, nella 100 il numero sale a otto e nella 200 si arriva a sedici. Il comando dei VTR avviene tramite joystick, che gestisce lo shuttle e il variable play; nella base del joystick sono presenti anche i tasti di mark entry e mark exit, machine select, play, stop, fast forward, rewind, jog forward e backward, un altro tasto di stop (delicatissimo) è presente sulla sommità del joystick. Nella parte inferiore del touchscreen trova posto una piccola tastiera retrattile, che La PP-3 della SBP, con ACE 100 Touchscreen, ADO 3000, mixer AVC 21 e Chyron Scribepermette di inserire dati numerici e scrivere le cosiddette righe di "comment", nonché di dare un nome ai file da salvare su disco. Le ACE controllate con la tastiera hanno un funzionamento leggermente diverso: si accede ai menù tramite soft key e la loro disposizione gerarchica, stranamente, non è uguale alle versioni touchscreen. C'è, in entrambe, la possibilità di variare la posizione dei dati sullo schermo agendo nel menù degli Operator Parameters, anche se la limitatà versatilità del generatore di caratteri (concepito più di vent'anni fa) non consente di sfruttare al massimo lo spazio a disposizione. Edit Construction ed Edit Decision List sono due menù ben distinti, la gestione dell'EDL è facilitata anche da una serie di comandi specifici, abbinata alla possibilità di scorrere la lista e scegliere un gruppo di edit usando il joystick e i suoi tasti. La funzione Preview Switcher (da non confondere col Preview Switcher Mode, raggiungibile dal menù Hardware Configuration, che permette di vedere sul monitor del Recorder la simulazione degli edit effettuati in preread) permette, col joystick e i tasti mark entry e mark exit, di provare i numerosi parametri di un effetto wipe quali border width fader in/out e, per il key, anche il key level. Molto comoda è la funzione Sync Roll, che permette di sincronizzare in permanenza tra loro due o più videoregistratori. Importante, se si impiega un mixer video Ampex, anche la possibilità di richiamare effetti particolarmente complessi, usando lo stesso numero col quale sono stati memorizzati nel mixer stesso. Anche con l'ADO gli effetti memorizzati sul dischetto da 5" possono venire richiamati col loro numero, mentre l'effetto impostato al momento deve essere denominato "Effect Number/Clear" (al posto del numero compaiono degli asterischi). Si può usare più di un Recorder, per cui è possibile, se ci sono abbastanza VTR disponibili, realizzare in contemporanea due o più master identici di una trasmissione, senza dover ricorrere a una "seconda generazione" (la quale, specie usando registratori analogici, significa perdita di qualità, oltre che di tempo). Particolarmente utile (si attiva dal menù Operator Parameters) l'EDL Logging, che salva su disco l'EDL in corso di lavorazione, in modo da non perdere i dati in caso di blackout. Il sistema, in origine, impiegava due floppy disk da 15", uno come system disk e uno come file disk. Successivamente sono state effettuate modifiche estemporanee per usare degli hard disk o, nelle ultime Micro ACE prodotte, dei micro floppy da 3,5". Esiste anche un altro modello di ACE, la 25, funzionante solo a tastiera, totalmente diversa dalle altre, sia come design che come impostazione dei comandi.

Una sala Standard della Orbit, con BVE 9100 e DVESONY BVE Le versioni più diffuse sono quattro, divise in due "famiglie": le 900, successivamente trasformate in 2000, e le 9000, con l'evoluzione 9100. Le centraline Sony, per quel che ne so, non lavorano con videoregistratori o effetti speciali Ampex (VPR e ADO), ma gestiscono mixer video di altre marche quali Grass Valley (che comunque funzionano usando un protocollo analogo al Sony). Edit Construction ed Edit Decision List sono presenti sulla stessa schermata (l'EDL occupa in permanenza il terzo inferiore dello schermo) e, spesso, altri comandi vengono dati intervenendo su finestre che si aprono con un effetto simile ai pop-up, tanto familiari a chi naviga su Internet. Le 2000 e 9100 hanno il display a colori, nel caso delle 9100 è possibile personalizzarlo non solo per quel che riguarda la posizione dei dati sullo schermo, ma anche scegliendo fra 256 tonalità cromatiche. L'avanzamento veloce e lento del nastro (shuttle/var/jog) è comandato da una manopola rotante posta sulla tastiera, dove sono presenti anche i tasti di mark entry e mark exit. I comandi delle 9000/9100 possono essere configurati e riposizionati a piacere. Da notare che, sempre per la serie 9000, esistono due modelli di tastiera, uno tipo macchina per scrivere e un altro più convenzionale, con una maggiore separazione fra i vari tipi di comando. Particolarmente utile la La sala lineare di Fox Italia, con BVE 2000 e Mighty Mixpossibilità di gestire una serie di comandi GPI, che, specialmente su un mixer Sony, possono integrare gli effetti impostati nel corso di un singolo edit. Tutto questo, assieme alla funzione "Learn", rende possibili operazioni assai complesse. L'utilizzo dei DVE Sony permette una grande versatilità nella gestione degli effetti, scegliendo fra l'effetto impostato al momento, quelli registrati nella memoria del DVE e quelli salvati su floppy da 3,5" (che devono però essere acquisiti nella memoria del DVE). Caratteristico il fatto che il DVE viene trattato come un qualsiasi videoregistratore, quindi è possibile intervenire sugli effetti digitali con reel tag e slow motion, nello stesso modo col quale si gestisce un videotape. Anche la BVE può avere più di un Recorder e, a differenza dell'ACE, si possono impostare valori di TC diversi per ogni master (ad esempio: uno che inizia a 10:00:00:00 e uno che inizia a 00:02:30:00). L'EDL Logging è sempre attivo e la RAM può tenere memorizzate contemporaneamente fino a dodici liste, anche se il loro numero effettivo può variare a seconda della dimensione dei dati immagazzinati in ciascuna. Importante, all'inizio di un'edit session, verificare su quale delle EDL si sta lavorando, specie se nella stessa sala lavorano più montatori o vengono gestiti diversi progetti. System software, parametri di configurazione ed EDL possono essere salvati su floppy da 3,5".

La sala High End della Orbit, dotata di Axial Digital Suite, mixer video Accom, tre Digital Betacam e due videodischi, mixer audio digitale e titolatrice digitale Aston MotifTra una saletta Avid e una sala online non ho dubbi: mi trovo maggiormente a mio agio in quest'ultima. Non soltanto perché, in certi casi, avere a che fare con delle consolle gigantesche e dimostrare di sapere bene a cosa serve ogni singolo tasto fa fare bella figura. A casa ho un computer con Adobe Premiere e un altro con Avid DV Express, ma quando lavoro "fuori" preferisco le edit suite lineari. Il montaggio non lineare permette cambiamenti, ritocchi e aggiunte a non finire, ma ha il suo grosso handicap nell'acquisizione su hard disk di ogni immagine o suono che serve per il montaggio e, successivamente, nel rendering degli effetti e nella necessità di scaricare su nastro tutto il lavoro. Se non c'è da montare una trasmissione strapiena (e sottolineo strapiena) di effetti video o grafici e si hanno le idee chiare sul risultato da ottenere, tutto sommato, una qualsiasi ACE o BVE, almeno un paio di videoregistratori (possibilmente digitali), più un mixer video, eventualmente titolatrice ed effetti speciali vanno più che bene. Ecco, il maggior problema della sala lineare è che occorrono molti videoregistratori. Se non si può accedere a una sala macchine centralizzata, quindi, la gestione delle apparecchiature in una società di service o in un network televisivo può divenire complicata. Attenzione, però: con tutti i sistemi in circolazione, non è esattamente vero che una sala offline abbia bisogno di un solo videoregistratore. Se un AVID è collegato a una macchina IMX, è vero che gli IMX leggono tutti i tipi di Betacam, ma può capitare che il master non serva in quel formato, e allora, come si fa? Detto questo, va considerato che ormai non si trovano in giro tanti registi capaci di lavorare col lineare. Troppi ne ho visti, ormai, finito il montaggio, restare a bocca aperta quando andavo a prendere la cassetta dal VTR e glie la mettevo subito in mano. Aspettavano lo "scarico"!

I consigli del "vecchio" montatore... Clicca qui per imparare qualcosa sull'editing online.

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Quello che compare nelle foto sono sempre io, che volete farci, gli anni passano, i capelli cadono...

 

 

 

 

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