Mercoledì di Coppa

Aveva sistemato tutto alla perfezione.
I due quadri sarebbero andati per la loro strada senza domande alcune; fra Taranto e Lecce, in Puglia in ogni caso.
Acqua chiusa, restituito il cacciavite americano alla vicina, esistono giorni ma non giorni di festa…esistono giorni ma non giorni di festa.
Tre giorni in malattia, e questo era l'ultimo. Anche il gas era già chiuso.
I primi due li aveva passati riordinando il piccolo appartamento che dava sul parco sempre troppo popolato. Aveva finito le sigarette, ma doveva avere da qualche parte una confezione di tabacco Virginia semipiena.
Le Smoking rosse erano dentro il bicchiere con i pennarelli, alcuni evidenziatori, il suo malcelato dadaismo ed un semaforo calvo.
La Domenica e durante le calde e cappose giornate estive c'erano più bambini che anziani.
Era Luglio già.
Dalla finestra vedeva solo i rami degli alberi più alti, ma le voci si sentivano distintamente. Sporgendosi si era graffiato una guancia con l'estremità dell'unica pianta grassa rimasta ancora viva anche se lui non la innaffiava mai vaffanculo maledetta pianta del cazzo!
Aveva detto sicuramente anche se lui non la innaffiava mai Vaffanculo!!!
Adesso che non aveva più la barba si vedeva il rossore del graffio. Non un piatto sporco in cucina, alcune lettere accatastate sul tavolo accanto al pane indurito; pane sardo.

 

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