L'oasi De Pinedo

La Rocca di Caorso può essere il punto di riferimento per raggiungere la zona dell'oasi. Infatti è alla sinistra dell'edificio che si diparte la strada per Zerbio, località da cui si arriva all'argine maestro del Po e da qui alla zona protetta.
Sovrastata dalla centrale nucleare di Caorso l'oasi comprende una vasta porzione di macchia lungo il fiume e la prospicente isola che dà il nome al luogo. La presenza della centrale, ormai inattiva, se da un lato può preoccupare dall'altro ha fatto sì che le zone limitrofe vincolate dall' Enel siano rimaste immuni da interventi d'antropizzazione quali colture intensive e modificazioni degli habitat. Questo ha consentito la conservazione di numerose zone umide dove ora oltre alla caccia è vietata anche la pesca ( ad eccezione di quella al siluro) consentendo a numerose specie di uccelli specie acquatici di usufruire di una zona sicura dove nidificare e sostare durante le migrazioni.

Il momento migliore per l'osservazione dell' avifauna è la primavera quando comincia la nidificazione. Naturalmente, come già raccomandato (vedi l'argomento UCCELLI) il birdwatching va fatto con ogni cautela senza disturbare gli animali. Per dare un idea delle possibilità di osservazioni nel periodo primavera-autunno nell' oasi possiamo dire che gli operatori della LIPU  hanno censite quasi un centinaio di specie, tra cui i principali rapaci ed aironi, compreso il raro Airone Rosso (vedi disegno sotto).

Soprattutto per chi arriva in barca o per chi riesce ad usufruire di quelle locali la raccomandazione è quella di non scendere sull'isola ma di limitarsi a circumnavigarla. 

Per chi ha tempo anche lo sbarramento di Isola Serafini può essere occasione di avvistamenti. Durante la nostra uscita dei primi di febbraio (2000) oltre a svassi, gallinelle, folaghe ed anatidi vari abbiamo incontrato anche una bella coppia di cigni reali, probabilmente rilasciati ma perfettamente a loro agio nel bacino.

Una puntata allo sbarramento dell'isola Serafini potrà poi far capire come a monte dello stesso la presenza di storioni, anguille, cheppie e altri pesci che risalgono dal mare, sia ormai solo un ricordo. L'augurio è che finalmente la Provincia con l' Enel riescano a fare il canale di risalita necessario, che fra l'altro potrebbe semplificare anche il passaggio di natanti, oggi gravemente limitato.


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