ORDINI DEL GIORNO & MOZIONI

Gruppo Consiliare Verdi .................... 1 febbraio 1999

(segue da pag. 1)

RICHIAMATO il "Testo unico in materia di cave , torbiere, miniere, recupero di aree escavate e riutilizzo di residui recuperabili" della Regione Toscana, che all’art. 1, comma 2, recita: "La Regione favorisce e incentiva il recupero delle aree di escavazione dismesse in abbandono e il riutilizzo dei residui provenienti dalle attività estrattive e di quelli ad essi assimilabili derivanti da altre attività, anche al fine di minimizzare il prelievo delle risorse non rinnovabili, in relazione agli obiettivi della legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 (norme per la gestione dei rifiuti) e della programmazione in materia."

OSSERVATO che il decreto Ronchi sui rifiuti inquadra organicamente e pone le basi del coordinamento tra le politiche regionali in materia di rifiuti, sancite dalla L.R. 25/98 sulla gestione del Piano regionale di gestione dei rifiuti. In particolare il Piano Regionale già prevede al punto 6.2.4 che siano realizzati, in ogni ATO dei rifiuti, impianti di trattamento, selezione e valorizzazione dei rifiuti inerti provenienti da demolizioni stimabili in circa 2.000.000 metri cubi all’anno nella regione.

OSSERVATO INOLTRE che nel luglio di quest’anno il Consiglio Regionale ha approvato una delibera, ai sensi della L.R. 25/98, che prevede "disposizioni per favorire il riuso di materiali recuperabili per la realizzazione di opere pubbliche e di interesse pubblico, finanziate dalla Regione";

VALUTATO che si può stimare che i materiali di risulta, provenienti dai lavori dell’Alta Velocità e della Variante di Valico, corrisponda ad una cifra di circa 20 milioni di metri cubi, cifra equivalente al fabbisogno medio annuo dei materiali inerti, stimato dall’attuale PRAE, approvato il 7 marzo ’95 ai sensi della L.R. 36/80.

CONSIDERATO INOLTRE che i nuovi contenuti del PRAER si articolano "in due settori autonomi, che possono essere approvati anche separatamente, concernenti rispettivamente i materiali per usi industriali, per costruzioni e opere civili ed i materiali ornamentali come definiti all’art.2; e sono elementi essenziali di ciascun settore del PRAER: a) l’individuazione complessiva delle risorse relative ai materiali estrattivi e, nell’ambito di queste, dei giacimenti potenzialmente coltivabili, nel rispetto dei vincoli e delle limitazioni d’uso del territorio; b)la stima della produzione dei materiali assimilabili a quelli provenienti da attività estrattive l’individuazione del relativo potenziale di riutilizzo nel periodo considerato dal piano" ;

SOTTOLINEATO che nel nuovo PRAER dovrà essere fatta "la stima del fabbisogno complessivo dei materiali da estrarre, nel periodo definito dal PRAER, e il conseguente dimensionamento dei Piani delle Attività Estrattive e di Recupero delle Province, disciplinati al capo II, sulla base dei principi dello sviluppo sostenibile e tenuto conto di quanto previsto alla lettera b)";

VISTO che accanto agli aspetti tecnici ed ambientali è necessario sottolineare l’importanza storico-culturale di Monte Beni che per la sua struttura particolare e atipica (si tratta di un bastione ofiolitico tra i più belli dell’Appenino tosco-emiliano) oggetto di attenzione, nei secoli scorsi, da parte di pittori, scrittori, poeti e scienziati e l’aspetto storico paesaggistico.

impegna l’Amministrazione Provinciale affinché:

  • confermando le indicazioni del PTCP voglia attivarsi per impedire nuove escavazioni nell'area di Monte Beni e per promuovere iniziative volte alla definitiva tutela ambientale e paesaggistica dell'area;
  • vengano prese tutte le iniziative per consentire il recupero e riuso dei materiali di scavo provenienti dalle gallerie dell'Alta Velocità e della variante di valico come previsto dalla nuova normativa in materia di attività estrattiva e reperimento di materiali inerti.

Venga attivata con urgenza la Conferenza dei Servizi per la realizzazione della "Variante di valico".

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