Visita della Cittā
Cattedrale:
Bell'interno a croce latina a tre navate, restaurato nel 1959-60 e nel
1971.
Le tempere del catino absidale e della cupola e le due tele della navata
centrale (1959-60) sono del marchigiano Michelangelo Bedini; la Via
Crucis č del fermano Ubaldo Ricci (1731). Alla 1° cappella
destra, Crocifisso ligneo policromo del sec. XVI, che la tradizione
vuole sia stato donato da Pio V; alla seconda cappella a destra , Madonna
col Bambino e i SS. Gregorio e Maddalena, del sec. XVII,
con particolari riferimenti a Orazio Gentileschi ; all'altare del transetto
destro, S. Carlo (1623) attribuito al Guercino , il pulpito
ligneo intagliato (1625) č di Desiderio Bonfini , autore anche
della sedia vescovile (parete destra del presbiterio). Nell'abside S.
Gregorio, statua in gesso del maceratese Fedele Bianchini, allievo
del Canova; coro ligneo (1620) di Agostilio Evangelisti.
A sin. della cappella maggiore una porta di rame (1950) di Cleto Capponi,
dā accesso al Santuario della
Madonna di San Giovanni , patrona della cittā e diocesi
ripana.
Nel santuario (1858, disegno di G.B. Carducci) in un edicola del Vespignani
del 1882, č custodito il simulacro della Madonna (primi del
'600, opera di Sebastiano Sebastiani); alle pareti sono quattro statue
in scagliola di Luigi Fontana; in fondo, Banco del Magistrato
di Desiderio Bonfini ; coro di Sante Morelli di Montegiorgio; organo dell'ascolano
Vincenzo Paci.
Navata sin.: nella terza cappella, tela di Stefano Ciannavei (primi
dell'800); nella seconda, altare barocco in legno con due bassorilievi
alla base delle colonne (Nativitā e Fuga in Egitto) e bella
tela (Madonna col Bambino e i SS. Francesco e Giovanni Battista)
di ignoto del sec. XVI; nella prima, Battistero (1960) di Angelo
Gramolini. Notare anche l'organo del Callido.
Riprendendo il Corso Vittorio Emanuele, in salita, si vede subito a sinistra una piccola colonna corinzia in marmo (1658); a destra , N. 70, una casa del sec. XV (abbellita e abitata da Ascanio Condivi dopo il matrimonio con Porzia Caro, restaurata nel 1976-77 con un'elegante loggetta verso la piazza , portale e finestre a croce guefa in pietra concia. Di fronte, l'Episcopio e la Curia Vescovile (ex convento degli Agostiniani)
L'Episcopio custodisce nella sala di rappresentanza opere di Luca di Costantino (1530 c.), di Simone de Magistris e di Nicola Monti (sec. XVIII); nella cappella, Crocifisso d'avorio del sec XVII (dalla Cattedrale) e 15 tavolette (Misteri del Rosario) di Ascanio Condivi (da S. Agostino).
Prosegue Visita della Cittā