Visita della Città

Sempre lungo il corso, a sinistra, si erge il bel campanile originario, adorno di archetti incrociati e sormontato da cuspide, dell'ex chiesa di S. Caterina (o S. Agostino), risalente al sec. XV. Più avanti, ancora a sinistra, è la chiesetta di S. Rocco, iniziata nel 1528 e restaurata nel 1647, dalla semplice facciata con campaniletto a vela (l'interno è stato rinnovato nel secolo scorso); le opere pittoriche sono conservate nell'episcopio  e nella pinacoteca comunale). Si è qui nella piazza XX Settembre, nella quale si allunga a sinistra il Palazzo del Podestà e di fronte sorge l'isolata mole del Palazzo Municipale:

Il Palazzo del Podestà, compiuto nel 1304 in forme di transizione romanico-gotiche, ingrandito nel secolo scorso con l'aggiunta delle ali, è aperto da un alto portico a 7 archi, di cui quello centrale ogivale; superiormente corre un piano di bifore con al centro, in corrispondenza dell'arco gotico, una monoflora triloba; nell'interno dell'edificio è il Teatro Mercantini (aperto al pubblico nel 1824). Sulla facciata  laterale del palazzo, busto di Luigi Mercantini di Vito Pardo, e busto di Emidio Consorti (1925) di L.Tampanelli.
Il Palazzo Municipale è un massiccio edificio ricostruito alla fine del sec. XVII e restaurato nel secolo scorso. Nella sala di rappresentanza è un busto di Vittorio Emanuele II (1879) di Giovanni Duprè, ed è custodito il sipario del Teatro Mercantini, dipinto nel 1811 da Giuseppe Ruffini di Falerone. Il palazzo ospita la Pretura (ricco ed ordinato archivio), l'ArchivioComunale, che raccoglie pergamene dal 1216 e gli Statuti del Comune, e l'Archivio Notarile, con documenti dal 1420. Inoltre vi sono sistemati, con ingresso dalla retrostante piazza De Tharolis, il Museo Archeologico e la Biblioteca Comunale.

Il Museo (orario 10-12 e 17-19), fondato nel 1877 dal canonico Cesare Cellini, raccoglie materiali preistorici (neo-eneoliitci): asce enee dell'età del bronzo. I reperti di età picene provengono generalmente dalle contrade del territorio di Ripatransone (Castellano, Capidimonte, Macinadoro ecc.), più raramente da centri limitrofi; furono rinvenuti in seguito a lavori agricoli  tra la fine del secolo scorso e gli inizi  del '900 e donati al museo dai proprietari dei terreni; sono databili per lo più al sec, VI a.C. ed offrono un'esemplificazione di ceramica  e di ornamenti in bronzo abbastanza notevoli. E' stata inoltre donata al museo la collezione di ceramiche  dipinte di provenienza etrusca , italiota ed apula.
Tra la notevole raccolta di materiale ellenistico-romano si segnalano una testa marmorea di Afrodite, proveniente da Cupra Marittima; piccola scultura di bronzo e di marmo; cippi funerari; epigrafi; oggetti di instrumentum domesticum. La Biblioteca (istituita nel 1898), dispone di 10.000 volumi (tra cui altre 1.000 di storia locale), 3 incunaboli, 57 manoscritti.

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