Introduzione |
|
Questa introduzione non si propone di insegnare la programmazione in Forth, piuttosto come integrazione a quanto è disponibile sull'argomento La sintassi è composta da parole del Forth o da valori numerici letterali, separati da spazi e terminati da un ritorno a capo. Un nome valido non può contenere degli spazi al suo interno, dato che ciò verrebbe interpretato come più parole distinte, e dev'essere più corto di 31 caratteri. Se viene inserita una parola inesistente o scritta male oppure viene inserito un numero non valido nella base corrente, allora viene visualizzato un messaggio di errore. Per compilare ed eseguire un programma creato usando l'editor digitare:
In questi esempi p.es. genera un messaggio 0 dato che la parola non esiste.
genera un errore 0 perché Z non è valido in base esadecimale. Altri
messaggi di errori comprendono:: Per programmare in Forth è necessario definire nuove
parole che si basano su parole già presenti nel vocabolario. I valori da
passare a queste parole vengono poste sullo stack (push) e, se necessario, la
parola preleva tali valori dallo stack (pop) agisce su di essi e ripone il
risultato in cima allo stack affinché sia utilizzaabile da un'altra parola.
Come già detto, il Forth usa la notazione polacca inversa (RPN), sicché non
esiste una gerarchia di precedenza degli operatori ma tutte le operazioni sono
eseguite nella sequenza con cui vengono trovati sullo stack. P.es. 1 2 + 3 *
equivale a 3 * (1+2). Come si può vedere con la RPN gli operatori vengono
posti dopo che i numeri sui quali devono operare sono stati inseriti. Discutiamo
ora alcune parole più dettagliatamente. |
Ultimo aggiornamento: 29-11-2002. Copyright (c) 2000-2002 Matteo Vitturi.
|