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Casi reali
di introduzione in azienda di Politiche Ambientali e/o
Sistemi di Gestione Ambientali



Vi sono molti casi di successo di grandi e piccole aziende riconducibili all'introduzione di politiche ambientali nelle imprese. I casi piu' noti che hanno fatto scuola sono i seguenti:

Grandi imprese:

Piccole e Medie Imprese:





IBM
La IBM formulo' una prima politica ambientale gia' nel 1970, ma solo nel 1990 il gruppo si dedico' pienamente ad una strategia ambientale attiva. La strategia base del gruppo e' meet or exceed, ovvero non un puro e semplice adeguamento alle normative ambientali, ma il conseguimento di miglioramenti continui a partire dal livello base delle normative ambientali in vigore. La politica ambientale della IBM si basa sull'osservanza di limiti decisi internamente e piu' ambiziosi di quelli imposti dalla legge. Alcuni obiettivi raggiunti sono stati:






Dow
La Dow, da una politica ambientale negli anni '80 di tipo end-of pipe con discariche considerate un tempo le migliori del mondo, si assiste ad un passaggio negli anni '90 ad una politica ambientale di prevenzione. Il presidente Popoff dichiaro' al Business Council for Sustainable Development che la Dow vuole essere parte della soluzione e non del problema: non vi puo' essere uno sviluppo economico reale senza una riforma ambientale. I risultati sono stati i seguenti:
  • inizio del programma di ritiro degli scarti di polietilene espanso presso i propri clienti e di consegna ai riciclatori
  • riciclo nel 1995 del 25% di tutti i prodotti di consumo di polistirolo;
  • riduzione del 50% di tutte le emissioni dagli stabilimenti, e in alcuni stabilimenti europei si e' arrivati alla riduzione dell'80%
  • introduzione di un programma per la riduzione dei rifiuti alla fonte
  • fondazione di un'iniziativa a Londra per il recupero dei bicchierini in plastica di caffe', riuscendo a riciclare a regime ben 1 milione di bicchierini al giorno;
  • messa a punto di una serie di sistemi poliuretanici con sostituzione di clorofluorocarburi (CFC);
  • sostituzione del CFC nella produzione di polistirolo espanso;
  • introduzione nella gestione aziendale di indicatori ambientali e pubblicazione periodica di una dichiarazione ambientale dell'impresa;






    Fiat
    La politica ambientale della Fiat si basa su principi di fondo a cui tutte le aziende del gruppo sono tenute ad attenersi. I principi aspirano al fatto che l'azienda si sente responsabile dell'impatto ambientale dei propri processi produttivi e pone in essere tutte le misure atte a prevenire conseguenze negative. L'azienda si impegna anche a contribuire alla soluzione di problemi ambientali derivanti dall'utilizzazione dei propri prodotti. Il motto e': non inquinare, non sprecare, ottimizzare l'uso di risorse, con l'obiettivo di avvicinarsi ad una "chiusura del cerchio".
    Realizzazioni:
    • eliminazione dell'amianto dai freni e frizioni;
    • eliminazione del cadmio, utilizzato prima come pigmento colorante dei plastici e come rivestimento lubrificante e anticorrosione della bulloneria, e sua sostituzione con coloranti organici;
    • istituzione del Progetto Fenice, volto all'introduzione sistematica dappetutto ove possibile, dell'uso di tecnologie e prodotti finalizzati al recupero o riciclo di residui di lavorazione, riducendo al minimo la quantita' da mettere in discarica;
    • istituzione del sistema F.A.Re, nell'ottica che il costruttore deve farsi carico di tutelare l'impatto ambientale dell'auto sia quando circola, sia quando viene rottamata, secondo un approccio dell'intero ciclo di vita del prodotto;
    • imposizione dell'obiettivo della possibilita' di riciclaggio del 100% delle vetture, secondo un criterio a cascata: p.es. i materiali in polipropilene vengono recuperati, triturati e fusi per fabbricare componenti che richiedono prestazioni inferiori (es. plancia, filtri), i quali a loro volta, dopo fine vita, verranno riciclati in prodotti ancora piu' semplici (es. tappetini delle auto).






    3M
    L'azienda e' da sempre ai vertici della vocazione ambientale. Prima politica ambientale nel 1975 con il detto delle "3P" ormai famoso: Pollution Prevention Pays. Integrazione della 3P con la "3R": Recupero, Riutilizzo, Riciclaggio. I risultati sono stati eccellenti, anche perche' l'azienda e' stata tra i pionieri, per cui le successive normative ambientali, che gettavano scompiglio nelle altre aziende, alla 3M non influivano affatto, dato che essa era gia' da tempo a quei livelli.
    • riformulazine dei prodotti con criteri ambientali;
    • ottimizzazione o addirittura modifica dei processi produttivi per diminuire o controllare residui di materiali;
    • eliminazione di 134 mila t di inquinanti dell'aria, 16900 t di inquinanti dell'acqua, 426 mila t di fanghi e rifiuti solidi da smaltire, e 6 milioni di m3 di acque da smaltire.
    • ottenimento di un vantaggio economico stimato dall'azienda pari a 750 Miliardi di Lire solo nel primo anno;
    • imposizione dell'obiettivo di ridurre del 90% tutte le emissioni e del 50% la produzione di rifiuti pericolosi entro il 2000;
    • eliminazione totale nel 1990 dei CFC, in anticipo di 10 anni sul Protocollo di Montreal;
    • riduzione del 20% del contenuto energetico dei prodotti;
    • il tutto condito con una riduzione del 10% dei costi unitari di prodotto;







    Bayer
    La filosofia della Bayer e' di non limitarsi a recepire le norme di legge ma di introdurre e applicare norme proprie piu' rigide quando ritenuto necessario. Per Bayer, la sicurezza e' al primo posto e la sua 'carta' stabilisce che verra' limitata la commercializzazione di prodotti o sospesa la loro produzione, indipendentemente dai riflessi economici, qualora fosse richiesta da considerazioni ambientali. Il risultato di questa filosofia e' stato (dal 1986 al 1990):
    • calo del 42% degli ossidi di azoto emessi, del 44% dell'anidride solforosa, del 43% di polveri, di 50% di composti organici
    • riduzione del carico organico di acque di scarico del 43%, metalli pesanti del 50%
    • riduzione del volume delle acque di scarico del 41% dal 1989 al 1990
    • riduzione delle emissioni di Cr del 41%; Pb, Ni, Cd e Cu tra il 20 e 35%, sempre a cavallo di un anno dal 1989 al 1990






    COOP
    La politica ambientale della COOP coinvolge tutte le imprese fornitrici del marchio COOP impegnandole a fornire una serie di garanzie e informazioni sui processi produttivi, sui rispettivi fornitori, sui trattamenti, e sulla rintracciabilita' dei lotti produttivi. Inoltre nei punti vendita e' stato introdotto una serie di interventi atti a limitare i consumi energetici. E inoltre:

    • introduzione di sistemi di telegestione del riscaldamento
    • sistemi di illuminazione a bassa perdita di energia
    • sistemi di recupero del calore emesso dai frigoriferi
    • eliminazione dei gas CFC nei nuovi impianti frigoriferi, con grande anticipo rispetto alle normative di legge, e sostituzione dei gas CFC dei vecchi impianti con miscele alternative
    • redazione di ecobilanci dei punti vendita per individuare e tenere sotto controllo i fattori piu' critici
    • scelta di materiali di imabllaggio piu' ecocompatibili per i propri prodotti e sviluppo di confezioni a minore impatto ambientale
    • la politica di informazione per la riduzione di sacchetti di plastica ha portato in tre anni ad una riduzione del 40%
    • riduzione dei consumi di plastica vergine per imballaggio del 18%, riutilizzo di plastica riciclata fino al 42%
    • realizzazione di etichette con materiale compatibile con quello dei flaconi
    • sviluppo di contenitori riutilizzabili con refill
    • programmi di raccolta differenziata e riciclaggio di imballi in cartone
    • sviluppo di programmi di educazione ambientale dei consumatori






    Westerwald-Brauerei
    Azienda di produzione di birra. Con il Sistema di Gestione l'azienda si e' posta i seguenti obiettivi:
    • elevare la quota di riciclaggio dei rifiuti prodotti di almeno il 10% nei prossimi 3 anni;
    • riduzione del carico delle acque di scarico proporzionale alla riduzione dei consumi di acqua;
    • riduzione dei consumi di acqua di almeno il 2% nei prossimi 5 anni;
    • riduzione delle emissioni proporzionali alla riduzione del consumo di energia;
    • riduzione delle emissioni e incremento del monitoraggio;
    • riduzione delle esigenze di calore del 5% nei prossimi 2 anni;
    • elevare la sicurezza e documentare i miglioramenti conseguiti;
    • interventi programmati a livello della sicurezza dell'impianto;






    Oranienburger Pharmawerk
    L'azienda di 200 addetti. Grazie al Sistema di Gestione Ambientale l'azienda ha potuto porsi i seguenti obiettivi:
    • riduzione del carico di inquinanti delle acque di scarico;
    • minimizzazione del trasporto di sostanze pericolose e interventi per la riduzione del rischio nello stabilimento;
    • incremento del rendimento del processo e consequente riduzione dei rifiuti pericolosi;
    • introduzione di un sistema di indicatori fisici nella elaborazione dati elettronica allo scopo di individuare in tempo reale perdite e anomalie;
    • realizzazione di un catasto aziendale della rumorosita' e interventi di mitigazione;
    • prevenzione della contaminazione della falda;






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