Per assurdo, Dio non può esistere soltanto nella
mente di colui che dice "Dio esiste" (il credente) o "Dio non esiste" (l'incredulo,
lo stolto). Si presuppone che entrambe le affermazioni postulino una esistenza
mentale dell'idea di Dio e ci si chiede che tipo di realtà extramentale
debba corrispondervi. Se ciò di cui nulla può pensarsi più
grande esistesse solo nella mente, si portebbe concepire un altro essere
grande come lui ed esistente nella realtà, oltre che nella mente,
e questo sarebbe maggiore del primo. Ma allora il primo essere da noi concepito
sarebbe minore del secondo, ossia minore di se stesso, il che è
assurdo.
Dio quindi esiste in modo così vero, che non può
nemmeno essere pensato non esistente.
(questo è un tratto del mio libro di filo dell'anno scorso, e di questa robaccia non ci ho mai capito una togna. Quindi, se non credete in dio, cazzi vostri, cercate qualche altro appiglio.)