Ispirandosi ad un brevissimo diario di viaggio
di Peter Handke, Ultime immagini?, Remondi e Caporossi operano e compongono,
ancora una volta, la propria ed originale invenzione drammaturgica. Il fascino di quel
resoconto e frammento di viaggio è sospeso in una straordinaria concentrazione poetica
che suscita un continuo fluire di immagini pur nella particolarità e unicità dello
scenario descritto. Il racconto riferisce la distribuzione dell'olio benedetto, durante la
settimana di Pasqua, nel Santuario di Santiago de Compostela in Spagna, dove si recano
annualmente i preti delle parrocchie limitrofe per il rifornimento annuale. E quest'olio
è la "potenza" primigenia che lega le tante figure vestite in abito talare in
un trascorrere di immagini quasi mai rotte dal suono della parola e perciò più
suggestive. Esaltazione del silenzio in una composizione scenicatra pellegrinaggio e
ritualità come metafora della vita e della condizione del'uomo per individuare, sotto a
quell'abito che tutti indossano, una umanità distinta che aspira, in diverse maniere, al
ricatto della propria esistenza. La storia di un viaggio come voce di un silenzio sottile
in cui si snodano la piccole vicende degli uomini.
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"OLIO"
di
Claudio Remondi e Riccardo Caporossi |
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"olio" |