PERCHE' FACCIAMO MUSICA ?
la risposta e' semplice: abbiamo sempre fatto musica nella nostra vita. Abbiamo iniziato da giovani: Gerry ha cominciato con una batteria Hollywood ed ha suonato in diversi gruppi musicali nella zona di Salerno.
Piu' o meno nello stesso periodo, comprai da un amico per 4000 lire una chitarra Eko e cominciai ad imparare i primi accordi e le prime canzoni. Ricordate il motivo "era una bambolina che fa no, no, no, no, no, no .." con la sequenza di accordi LA+ RE+ LA+ RE+ MI+ ? Altri tempi, ma anche altri ritmi ed altri accordi ... allora non esistevano le "sound machines" ed i ritmi di base erano eseguiti con poderosi colpi di cassa, con bacchettate sul rullante e sui piatti, il tutto sincronizzato da note emesse dal basso o, come li chiamavamo allora, "giri di basso".
I gruppi che facevano musica in quell'epoca venivano chiamati "complessi", avevano nomi alquanto strampalati e sorgevano come funghi.
Il loro punto di riferimento erano i Beatles, i Rolling Stones, ed in Italia, i Dik Dik, l'Equipe 84, i Corvi, i Dik Dik, i Camaleonti, i Rokes e tanti tanti altri.....
Bastava avere una chitarra, un basso, una batteria ed una "pianola" (tastiera dell'epoca), qualche amplificatore ed un impianto voci (chi non ricorda il Davoli a nastro.....) per mettere su un complesso.
Si suonava esclusivamente in garages adibiti a sala prove che venivano, all'occorrenza, trasformati, con molta maestria, in locali da ballo.
La sala prove (che funzionava anche da punto d'incontro) si trasformava magicamente e rapidamente in un ambiente molto intimo: le luci molto soffuse, qualche sedia o poltrona (i piu' fortunati avevano a disposizione un divano vecchio....), un vecchio giradischi ed il gioco era fatto. I balli erano divisi principalmente in due categorie: i lenti (la distanza media tra i corpi dei ballerini era uguale a zero .....) e gli svelti (shake, twist, etc.) che venivano ballati in gruppo.
Tutto questo funziono' bene per una decina di anni, facendo la fortuna di alcuni, che avevano messo su localini da ballo con tanto di bar e biglietto di ingresso con relativa consumazione. Ma i tempi e le mode cambiano rapidamente..... e anche i complessi pian piano scomparirono.
Da oltreoceano arrivarono i Bee Gees con la loro saturday night fever e i garages si trasformarono in discoteche.
Fuori dalla discoteca, almeno da noi, il mondo era diverso: il terrorismo, le strade deserte di sera, i giovani chiusi in quattro pareti ad ascoltare i Pink Floyd .........
Tutto sembrava cosi' grigio, incerto, e veniva a mancare anche la voglia di comunicare ......
Pino Daniele cantava "Je so' pazzo", la NCCP di Roberto De Simone attingeva alle radici popolari con "Tammurriata nera", De Gregori, sempre piu' ermetico, cantava "Niente da capire" ..... e la musica si sposto' dai locali chiusi nelle piazze.....
Da allora sono passati 20 anni, ed e' successo di tutto: i sogni trasformati in realta' e poi ancora in sogni, i problemi del quotidiano, il tempo che ti sfugge dalle mani e la musica piu' commerciale che mai....
E noi, imperterriti, continuiamo ancora a suonare .... siamo pazzi ?
... psssss ... E' ora di andare a vedere la prossima pagina . . . .