Il Teatro S.Angelo ed Antonio Vivaldi.

Figlio di un barbiere di Brescia, Giambattista Vivaldi, suonatore abilissimo di violino, violinista presso la Cappella di San Marco, Antonio Vivaldi imparò a suonare il violino ancora bambino e divenne un musicista dotato di una tecnica strumentale sbalorditiva. Di capelli rossi, nato settimino un giorno di terremoto, a Venezia, il 4 marzo 1678, 8 anni prima di Benedetto Marcello, fu promesso sacerdote e divenne abate. Ma per motivi di salute, problemi respiratori, fu dispensato dal dire messa ed abbracciò totalmente la carriera di musicista. Dopo aver sostituito il padre, che forse si assentava per delle tournee in terraferma, nella Cappella di San Marco, scrisse le prime opere strumentali che ebbero una grande fortuna e diffusione in tutta Europa, particolarmente la Op III e la Op IV, "L’Estro Armonico", grazie ad un editore olandese.

A 35 anni iniziò a comporre musica cantata per l’Opera, Drammi in Musica: "L’Ottone in Villa" a Vicenza, 1713, e l’anno dopo il debutto a Venezia con "L’Orlando Finto Pazzo" del 1714, al Teatro S.Angelo, di cui Vivaldi stesso era impresario. Fino al 1739 Vivaldi comporrà circa 50 opere. Morì a Vienna nel 1741, anno in cui è ambientato "Il Buffo alla Moda".

Alcune notizie su Carlo Goldoni.

Nacque nel 1707 a Venezia. A 27 anni, nel 1734, incontrò la Compagnia Teatrale di Giuseppe Imer e Zanetta Casanova all’Arena di Verona; le sue Memorie narrano di uno dei primi lavori per il teatro, l’Intermezzo cantato "Il Gondoliere Veneziano" rappresentato dalla compagnia di un cerretano, il Bonafede Vitali, detto l’Anonimo, per il carnevale a Milano nel 1729.
Lavorò tramite la Compagnia Imer con N.H. Grimani, proprietario di due teatri a Venezia, il San Samuele ed il San Giovanni Crisostomo. Scrisse libretti d’Opera per il Teatro S. Giovanni Crisostomo dal 1738 al 1741. Nel 1736 giunse a Venezia il celebre Arlecchino Antonio Sacchi, che iniziò a lavorare per la compagnia di Giuseppe Imer al teatro S. Samuele. Proprio per Antonio Sacchi, su commissione dello stesso attore, Carlo Goldoni scrisse nel 1745 "Il Servitore di due Padroni".

Goldoni dovette fuggire da Venezia inseguito dai debiti nel settembre del 1741, anno in cui è ambientato "Il Buffo alla Moda".

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