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Popolazione
Roccalumera


Si raggiunge:
Da Messina (30Km):
 (0Km) A18 in direzione Catania,
 (30Km) uscita Roccalumera.
Da Catania (59Km):
 (0Km) A18 in direzione Messina,
 (59Km) A18 uscita Roccalumera.


Frazioni:Allume, Sciglio

 Centro della costa ionica (7m s.l.m.). L'abitato si allunga sulla statale Orientale Sicula (SS114) lungo il tratto di costa che va dal torrente Pagliara fino alla confinante Nizza di Sicilia.
 Fondata nei primi anni del XVII secolo per sfruttare le cave di allume, trae il nome dai Rocca, primi feudatari e dalle stesse cave di allume (lumera), che erano sul territorio della frazione nominata appunto Allume. Le cave sono oggi abbandonate. Roccalumera appartenne poi agli Ardoino e ai Moncada.
 Per allume si intendeva un minerale miscuglio di solfato di alluminio e potassio, che veniva estratto da queste parti e che era utile per produrre coloranti, nella concia delle pelli, nella preparazione del cuoio, in medicina come emostatico ed astringente. L'allume cominciò a non essere più di interesse negli ultimi decenni dell'800, quando l'industria e l'artigianato cominciarono a sostituirlo con nuovi agenti chimici.
 I roccalumeresi sono dediti all'agricoltura e all'allevamento. Fiorente è l'attività commerciale. Ha incrementato in questi ultimi anni '90 un interessante quanto incontrollato turismo estivo, che seguito, appoggiato e promosso da una improvvisa espansione edile, ne ha cambiato il territorio.
Torre della zia Paola  La torre di Zia Paola è una grandiosa torre merlata e di forma cilindrica. Pare che sia di architettura siculo-aragonese, anche se non vi è nessun elemento costruttivo che aiuti a stabilire la data della sua costruzione. È in buono stato di conservazione. Una elegante monofora ad arco ogivale, raccordata al curvo muro esterno, impreziosisce quest'opera militare. Si trova a Roccalumera lungo la via nazionale Francesco Crispi, poco rientrante da essa.
 Nei tempi antichi, faceva parte del sistema di guardia e di difesa di Savoca, insieme alle altre torri issate sul territorio dell'attuale Santa Teresa di Riva. Infatti, lungo la riviera ionica, nel periodo della dominazione araba e normanna sorsero torri di avvistamento e castelli in luoghi strategici. Ciascuna città-stato aveva un'adeguata cinta muraria che la proteggeva, un castello dove risiedeva il signore che la governava, posto su un'altura, delle torri di avvistamento sparse nel territorio circostante che si tenevano in collegamento tra loro ed il castello mediante segnalazioni per prevenire il pericolo di eventuali invasioni nemiche. Oggi di parecchie di quelle torri e di quei castelli restano soltanto dei ruderi.
 Una lapide posta sull'edificio della torre di zia Paola ricorda il soggiorno giovanile a Roccalumera di Salvatore Quasimodo, nella cui stazione ferroviaria il padre, ferroviere, prestava servizio.



Roccafiorita          Sant'Alessio Siculo






Pagina aggiornata al 6 maggio 2000. Contattate l'autore al fspadaro@tin.it
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