Il museo Egizio

Il Museo fu fondato dall'archeologo francese Auguste Mariette nel 1858, e fu trasferito nella sede attuale dal suo successore nella direzione del museo, l'archeologo Gaston Maspero, nel 1902.

Le sale del museo sono 100.

Dalla necropoli di Giza provengono le statue raffiguranti uno scriba (IV dinastia) e il primo sacerdote Ka - aper (V dinastia).

Accanto troviamo la bellissima statua di Chefren, in diorite, seguono il gruppo di Rahotep e Nefret, sua moglie, e quello del nano Seneb con la sua famiglia, entrambi di terracotta dipinta. Il nano è seduto a gambe incrociate e, per nascondere la sua deformità, ha ai piedi i suoi due figli.

Un frammento di pittura su gesso rappresenta le oche di Maidum, dal luogo del ritrovamento.

Sempre da Giza proviene la triade comprendente il faraone Micerino, la dea Hator e una personificazione di una provincia d'Egitto, con l'emblema del proprio territorio sul copricapo. Probabilmente esistevano 40 triadi siffatte e ne sono state rinvenute 4.

La statua di Zoser è in calcare siliceo e ha perso i colori originali e gli occhi in cristallo di rocca.

Famosissima è la tavoletta votiva di Narmer, che celebra l'unificazione dei due regni.

La statua del faraone del I intermedio, Metahat an Ebitra, rivela il decadimento delle arti in questo periodo.

Davanti ad una camera funeraria con rilievi dipinti troviamo un simulacro della dea Hator, sotto forma di mucca, che protegge e allatta Amenofi II.

Al primo piano possiamo ammirare alcune mummie di animali, (ibis, gatto, babbuino), ed un papiro su cui è rappresentata la pesatura del cuore. Il cuore del defunto, al cospetto degli dei, veniva posto su una bilancia e sull'altro piatto veniva posta la piuma di Maat. Se il cuore era puro era più leggero della piuma ed il defunto poteva essere accolto da Osiride nel regno dei morti, in caso contrario il defunto veniva divorato da un mostro.

Sempre al primo piano è custodito il tesoro di Tut ank Amon.

Esso comprende:

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