Itinerario 2
A nord est e poi l'isola della Maddalena
Da Porto Torres verso Castelsardo, nell'interno passando da Aggius e Tempio Pausania, poi verso l'isola della Maddalena e infine Olbia
Km 350 Per ingrandire le foto cliccaci sopra
esplorazione realizzata in agosto - settembre 1994

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Questo èil viaggio meno strutturato tra i tre, l'intenzione era di andare nel Nord e l'isola della Maddalena ma non avevamo un'idea precisa sull'itinerario. E infatti già alla partenza ci sbagliamo sugli orari, pensavamo di partire per Olbia alle 19.30 ma in realtà quello era l'orario per Porto Torres, per Olbia era alle 17.30. Quindi decidiamo spontaneamente di prendere il traghetto per porto Torres, come dice il vecchio Jack?
Dove andiamo? Non so ma bisogna andare....

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Arriviamo a porto Torres alle 7.30, seconda colazione al bar, riempiamo le borracce, aggiustiamo il carico e verso le 8 si pedala in direzione S.Gavino. Percorriamo un'anonima litoranea, il mare è nascosto da una piccola pineta su fondo sabbioso, passiamo attraverso paesi fantasma, quasi disabitati, in cui stride la presenza di edifici nuovi in mezzo a strutture semiabbandonate, bar con le insegne a pezzi e camping fuori servizio. Poi la strada inizia a salire, arriviamo a Lu Bagnu, ci compriamo il giornale e facciamo una piccola sosta al bar per succo di frutta e bombolone. Riprendiamo per Castelsardo, la strada sale tosta, il sole picchia, la strada si allontana dalla costa, incominciamo ad essere stravolti ed inquieti ma poi ecco il bivio per tornare verso il mare, è quasi tutta discesa fino al camping Valledoria nei pressi di S.Pietro a mare. Piazziamo la tenda, doccia rinfrescante, sortita in spiaggia (niente di speciale, molte alghe marroni). Pizza & mirto.
Km: 48

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La pallosa guida della Clup e la mitica borraccia Gio' Style ci hanno salvato la vita
Sveglia alle 7, partenza dopo colazione quasi alla 9, obbiettivo: la valle della Luna. Andiamo belli pimpanti fino a Badesi, ci facciamo due succhi di frutta e chiediamo informazioni sulla strada più facile da seguire (probabilmente ci hanno paccato alla grande). Inizia una salita bella tosta fino a Trinità d'Agultu, ci facciamo un caffettino e brioche pensando di essere a buon punto, ma la strada continua in salita sotto un sole bastardo e implacabile. Pedala, pedala l'acqua fresca della nostra mitica borraccia scarseggia, il sole mazzula, mezzi morti spingiamo le bici e ci rifugiamo all'ombra e al fresco in una piccola chiesetta, il sole a volte scompare dietro le nubi ma proprio quando accenniamo a ripartire il carognazzo riappare più rovente di prima. Dopo un'ora ripartiamo e quasi per disperazione arriviamo alla valle della Luna, bellissima ma siamo troppo stravolti per apprezzarla con il dovuto entusiasmo. Affrontiamo altre salite fino ad arrivare ad Aggius, finalmente possiamo mangiare e bere qualcosa comodamente ed incredibilmente seduti sulla veranda del baretto sulla via principale. Quando si dice che basta poco per essere soddisfatti eh? Uno stupido baretto in un paesino al centro della Sardegna può dare tanta felicità!
Domanda: che ci facciamo ad Aggius alle ore 16 del pomeriggio? E la risposta arriva dalla pallosa guida CLUP: Azienda agrituristica Muto di Gallura, località Aggius, ecc. Telefoniamo al numero indicato e una voce assonnata dice che c'è posto. Riprendiamo il cammino e in pochi minuti siamo già arrivati, mmmh puzza di cacca di cavallo, il proprietario della voce assonnata è afflosciato su una sedia a dondolo, ronfa con la bocca aperta. Ci guardiamo un po' in giro, recinti con cavalli, aspetto "old west" un po' trasandato, al suo risveglio il tipo ci assegna uno "stazzo", un insediamento rurale tipico della Gallura, una casetta in cui ci sistemiamo, docciamo e cazzeggiamo in attesa della cena. E CHE CENA RAGAZZI! Antipasto, zuppa gallurese, malloreddus, ravioli, carne alla brace. verdure, formaggio, frutta, dolce e mirto. Ragazzi che abboffata! Alla fine siamo K.O., ci trasciniamo sulle ginocchia fino allo stazzo e tra strani rumori e bocche impastate si passa allegramente la nottata.
Km: 37 (ma quasi tutti in salita!)

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Partenza alle 9, dopo colazione (il proprietario e' andato a prendere appositamente per noi il latte fresco appena munto) e saluti di rito. Direzione Tempio Pausania e poi giù tra boschi di sugheri e scenari da Far West, spettacolari discese si alternano a tratti di leggera salita, la strada è comunque lunga, stavolta non c'è il sole, a volte piove, ci fermiamo dopo un tratto di montagna fortunatamente in discesa per un panino a Crisciuleddu, più che un paesino sembra un avamposto di frontiera. Arriviamo a Palau giusto in tempo per prendere il traghetto per la Maddalena. Sosta in centro per una pizzetta e dolcino poi cerchiamo un campeggio, il camping La Maddalena appare alquanto squallido e desolato (beh per due mesi è stato invaso da famelici campeggiatori tipo termiti giganti) ma siamo stanchi e ci fermiamo. Doccia, cena & mirto.
Km: 61

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Colazione al bar, poi incomincia a piovere, poi smette di piovere, poi rincomincia a piovere, e cosi' via fino a mezzogiorno. Così cazzeggiamo tranquillamente in tenda, leggendo al fresco mentre sul telo picchietta allegramente la pioggia. Quando esce il sole zompiamo sulle bici e pedaliamo verso Caprera, troviamo alcune spiaggie abbastanza carine e a Cala Serena scatta il primo bagno del nostro viaggio. Al ritorno passiamo per la Maddalena per shopping & dolcini. Cena al self service del campeggio con pasta al forno e seppie ripiene, mirto al bar. Beh tutto sommato non è male questo campeggio.
Km: 18

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Altra escursione per Caprera, verso il golfo di Stagnoli e Punta Rossa, ci piazziamo in una piccola baia probabilmente Cala del Relitto, tira un vento un po' freddino. Ritorno in campeggio. Cena & mirto.
Km: 28

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Destinazione Cala Coticcio detta Tahiti. Pedaliamo per stade sterrate fino all'inizio del sentiero, nascondiamo le bici nella macchia e camminiamo per un po' fino a scoprire che non e' il sentiero giusto, in realta' porta ad un osservatorio, proseguiamo ugualmente tanto per vedere il panorama (bellissimo), dall'alto numerose calette sono prese d'assalto dagli invaders motorizzati. Torniamo indietro e troviamo il sentiero per Cala Coticcio, camminiamo per mezz'ora sotto il sole caldo con le nostre borse cariche di viveri, giornali, pinne e maschera. Quando arriviamo a Tahiti la spiaggia e' gia' invasa da Invaders scesi quasi tutti dalle loro cazzute barche che affollano la caletta e nascondono praticamente l'orizzonte. Questo sarebbe il momento ideale per ritrovarsi per le mani un bel bazzooka, ma nonostante tutto l'acqua e' limpida e azzurra, il sole picchia e i bambini... rompono. Al ritorno riprendiamo le bici e ci buttiamo giu' per la discesa fino ad un piccolo chioschetto per farci giusto due cornetti e poi si prosegue per il campeggio. Pizza & mirto.
Km: 17

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Andiamo verso Punta Nido d'Aquila e poi Cala Francese, arriviamo in punta all'isola e scendiamo dalla parte opposta passando tra calette dai colori indescrivibili. Facciamo un bagno a Cala Trinità e poi risaliamo alla Locanda del Mirto addocchiata poco prima. Divoriamo insalata di mare, tagliatelle con cozze, arselle e gamberi, pesche al mirto e sebadas ai mirtilli. Satolli scendiamo verso Cala Spalmatore e trascorriamo al sole il restante pomeriggio. Ritorno in campeggio, aperitivo con Campari e pane gottiau in attesa della grigliata organizzata dai gestori. Alla tavolata conosciamo un simpatico truzzo romano che ci racconta dei suoi viaggi in Giamaica e una coppia di toscani che ci raccomanda di non partire senza andare a vedere la Cala della Capocchia del Polipo. Beh, quasi quasi, anche se abbiamo già pagato per partire presto domani mattina, la ragazza ha una voce troppo convincente e noi siamo abbastanza alterati dal vino per convincerci di qualsiasi cosa.
Restiamo ancora domani.
Km: 40

9
Partiamo con determinazione verso la Cala Capocchia del Polipo seguendo le indicazioni che ci hanno dato ieri. Ci ritroviamo direttamente in mezzo a discariche puzzolenti, mah, o i toscani ci hanno fatto un pacco o noi eravamo troppo ubriachi per capire le indicazioni. Comunque, chiedendo ulteriori informazioni in giro alla fine ci siamo, c'e' un'enorme pietra rotonda che dal mare dicono sembri veramente la testa di un polipo, tutto intorno calette azzurre e pietre scolpire dal vento. Ci piazziamo nella caletta più grande e piano piano, come in un incubo di Stephen King, veniamo circondati da un'orda di zombies con ombrelloni, frigobar e bambini ululanti. Resistiamo quanto possiamo e poi diventa inevitabile il ritorno in campeggio.
Cena & mirto.
Km: 17

10
Stavolta si parte sul serio. Colazione e poi dritti verso Palau, poi si "scende" geograficamente verso Olbia (ma in realtà spesso si sale) passando tra la costa dei riccastri. E' una tappa lunga e monotona, facciamo una sosta in un chioschetto sulla strada. Arriviamo a Olbia con un buon anticipo e ci piazziamo sul traghetto in un bel posticino all'aperto dormendo tranquilli al freschetto. Al mattino facciamo in tempo a togliere sacchi a pelo e materassini e si allaga tutto perchè sta piovendo. A Genova l'automobile è li che ci aspetta, è ora di tornare a casa.
Vamonos pard.


Km totali: 350

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