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Certo,
la fiducia nelle nostre forze non è totale... |
(citazione
da una mail che
ci hanno mandato Silvia e Marco) |
In
Sardegna e Corsica a cavallo di una
bicicletta
eco-ciclo-turismo per ciclisti scarsi |
Ancora
in bici? Ma non sei stanco di quelle
sfacchinate sotto il sole?
E' come qualsiasi camminata in montagna,
quando torni ti ricordi benissimo
delle cose belle che hai visto,
panorami, profumi, suoni, mentre
tutte le cose brutte, tipo le faticose
salite in crisi di insolazione le
rimuovi dalla memoria, o meglio
le rinchiudi in polverosi files
nel profondo della tua mente. A
volte però ritornano, simili
ai ricordi di vecchi incubi, non
ricordi più se li hai vissuti
veramente o sono stati solo brutti
sogni.
In bici è la stessa cosa.
Ti rammenti quella salita tosta
che non finiva mai? Sotto il sole
a palla, guardavi verso la cima
della collina e vedevi arrancare
su quei tornanti lontani l'automobile
che ti aveva sorpassato almeno un
quarto d'ora fa. Si ma poi in lontananza
avvistavi quell'incomparabile, bellissimo
cartello stradale: CUNETTA/DOSSO,
una vera e propria annunciazione,
stava per terminare la salita, ancora
uno sforzo ed eri in cima. Ecco
allora che il tuo cervello stipava
i brutti ricordi nel più
profondo della memoria e ti godevi
l'aria fresca e la piacevolezza
della discesa, una sosta, un tuffo
in acqua e tutto diventava stupendo.
Veramente, a distanza di anni, quasi
non ci credi di essere riuscito
a fare centinaia di chilometri trasportando
sulla bici pure i bagagli, cerchi
di immaginare la scena vista dall'alto,
due piccoli ciclisti che scendono
da un traghetto e incominciano a
muoversi lentamente lungo una strada
che si snoda sinuosa tra mare e
montagne. Senza benzina, solo con
la forza dei propri muscoli, piano
piano fanno il loro percorso fino
ad arrivare alla meta e salgono
nuovamente su un altro traghetto
per il ritorno.
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Andare
in giro con al bici carica di bagagli
è una bella fatica |
Beh,
si, ma poi ti senti soddisfatto
di averlo fatto.
Detto questo è chiaro che
mentre pedali in salita sotto il
sole (perché alla fine, nonostante
gli sforzi per alzarsi presto, ti
ritrovi a mezzogiorno a pedalare
sotto un sole bastardo) quante volte
ti sei chiesto chi te l'ha fatto
fare o almeno perché quando
si è in vacanza ci si debba
fare un mazzo del genere. Pensi
"Ma porca miseria! Non potevo
starmene comodamente seduto nella
mia automobile con il braccio fuori
dal finestrino?". Però,
quando arrivi alla meta, come abbiamo
detto, inspiegabilmente ti dimentichi
dello sforzo, o meglio lo fai diventare
una cosa bellissima, ora che è
passato, e ti rimane quella soddisfazione
che ti fa dire: "ecco, ho fatto
tutto da solo con le mie gambe"
ed è una sensazione impagabile.
Sicuramente avresti potuto vedere
tante altre cose se avessi avuto
un mezzo più veloce, però
le avresti viste con occhi diversi,
le avresti assimilate in modo più
superficiale, meno vissuto.
Alla resa dei conti, non è
proprio questo straordinario mezzo
di trasporto che trasforma una banale
vacanza in una piccola avventura?
Che ci differenzia dai vacanzieri
con sdraietta, ombrellone, frigo
portatile e auto parcheggiata lungo
la strada con il cartone parasole
sul cruscotto?
Non c'e' niente da fare: loro
sono fottuti turisti, noi invece
Tex Willer e Kit Carson in esplorazione....
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Cicloturismo? |
Ci
sono diversi modi di intendere il
cicloturismo...
C'è chi va in bici con un gruppo
di persone mentre qualcun altro trasporta
in furgone i bagagli da un posto tappa
all'altro, fornendo acqua, cibo ed
assistenza varia e quando arriva al
posto tappa magari lo aspetta una
bella stanzetta. E' un'esperienza
indubbiamente interessante, ma ci
sembra un viaggio poco avventuroso,
noi ce li portiamo i bagagli sui nostri
cavalli, mica aspettiamo la diligenza!
C'è chi si porta le bici sul
tetto dell'auto e quando arriva nel
luogo di vacanza le usa per fare piccole
escursioni nei dintorni; anche questa
è senz'altro una bella opportunità,
ma non è secondo noi un vero
cicloturismo.
C'è chi partecipa a delle gare
ciclistiche più o meno amatoriali
e si considera di conseguenza un cicloturista.
C'è chi invece usa la bicicletta
come un mezzo di trasporto ecologico,
cioè noi, perché funziona
con energia muscolare, non inquina,
è silenzioso e consente di
fare piccoli viaggi trasformandoli
in avventure ricche di fascino. Proprio
per conservare tale fascino, la bici
deve essere l'unico mezzo con cui
trasportare le proprie cose, quel
livello di incertezza, rischio, difficoltà
deve rimanere, è inevitabile,
sono proprio questi dubbi, queste
paure a rendere avventurosa la nostra
esplorazione, sono il "sale"
di tutto il viaggio.
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turista
in bicicletta o cicloturista? |
secondo
Antenore Vicari, esperto di
mobilità ciclabile, la differenza
è basilare:
"Il termine cicloturista
è stato coniato anni fa per
coloro (non me ne vogliano) che vanno
in bicicletta guardando più
il contachilometri che il paesaggio,
per coloro che disputano le granfondo
alla media di 20/30 km all'ora, con
tutte le variazioni del caso. Il termine
turista in bicicletta invece
è per coloro che amano viaggiare
lentamente, alla media dei 15/17 km
all'ora, o anche meno. Ciò
significa poter assaporare la natura
che ci circonda, le città d'arte,
i grandi e i piccoli spazi, avvicinarsi
alla gente e con la gente stabilire
un contatto più o meno profondo;
ma significa anche poter resistere
per più giorni (ovviamente
poche ore al giorno) in sella senza
dover recriminare 'perché l'ho
fatto?'"
L'articolo
completo:
http://www.torino.repubblica.it/speciali/biciclette/precedenti/200704.html
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