SEMPLICE MACCHINA ELETTROSTATICA
Le macchine elettrostatiche sono degli apparati in grado di generare differenze di potenziale elevate, anche diversi milioni di volt.
Ne esistono di molti tipi che sfruttano i fenomeni dell'elettrizzazione per strofinio o per induzione.
Quella qui presentata si ispira ai primi modelli realizzati nel XVIII secolo e può essere costruita utilizzando esclusivamente materiale di recupero.
Sono stati impiegati:
una bottiglia di politene alta 25 cm e del diametro di 10 cm (misure non critiche), recuperata tra i contenitori di prodotti per uso domestico.
Un pezzo di panno di lana (da una vecchia sciarpa tarmata...)
Due pezzi di plexiglas spesso 2 mm
Del filo di rame rigido da 1 mm.
Un pezzo di lamierino di rame (va bene anche l'alluminio)
Un motorino e delle pulegge recuperati dai rottami di un registratore.
Un pezzo di tavola di legno.
Alluminio per avvolgere alimenti.
Viti e squadrette ad L.
Il disegno che segue dovrebbe chiarire le modalità di costruzione.
Il funzionamento della macchina è il seguente: il motorino fa girare la bottiglia che, strofinandosi sul panno di lana si carica di elettricità statica. La carica viene raccolta dalle punte delle spazzole (realizzate in lamierino di rame e saldate al filo di rame da 1 mm) poste a 1-2 mm dalla superficie della bottiglia.
La carica elettrostatica viene accumulata nella
bottiglia di Leyda, quando questa è carica tra le due sferette (realizzate lavorando con le mani due pezzi di foglio di alluminio), una collegata all'armatura interna e l'altra all'armatura esterna, scocca una scintilla lunga 0,5-1 cm.Il foglio di alluminio che riveste la base è collegato a terra (termosifone o tubo dell'acqua), la bottiglia di Leyda poggia sulla base e quindi l'armatura esterna è collegata a terra.
L'intensità della carica, e di conseguenza la lunghezza delle scintille che si possono ottenere, dipende molto dalla posizione delle spazzole (andare per tentativi sino ad ottenere i risultati migliori) e dal grado di umidità dell'aria, l'aria molto umida permette una rapida dispersione delle cariche e quindi dà luogo a risultati deludenti.
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