Giugno 1998: Vacanze in Campania!
DIARIO DI VIAGGIO:
PREMESSA: anche quest'anno i soldi per le vacanze
sono pochi. Budget: 1.000.000 a testa, comprese cartoline e souvenirs!!
Eliminate tutte le destinazioni che richiedano un viaggio aereo,
ci viene suggerita la Costiera Amalfitana dove c'è un ottimo
albergo convenzionato con il DLF (n.d.r.: Il Dopo Lavoro Ferroviario
di Bologna ha un ottima agenzia viaggi!) .
Pensando a questa opportunità ci ricordiamo di avere lasciato
da sempre nel cassetto il nostro sogno di andare a Pompei... prenotiamo
per 10 giorni!
Ore 9.00: suona la
sveglia! Oggi
è lunedì, finiamo di caricare l'auto
e ci dirigiamo con tutta calma, verso l'autostrada del Sole in direzione
Firenze. Qui, facendo un po' di confusione tra i vari svincoli,
ci ritroviamo a proseguire per Livorno via autostrada perdendo l'occasione
di percorrere la superstrada gratuita che raggiunge altrettanto
comodamente questa città costiera. Niente di male.
Arrivati a Livorno, troviamo la via Appia che ci porterà
fino a Roma.
A Cecina Mare, ci fermiamo per un buon piatto di spaghetti
ai frutti di mare , continuando
nel pomeriggio, l'attraversamento della Maremma.()
A Talamone, decidiamo di fare una sosta per sgranchirci le gambe passeggiando
per il piccolo centro storico e lungo il porticciolo.
A Orbetello, prima di arrivare in paese, seguiamo la freccia del WWF
che ci conduce su una collinetta di
avvistamento faunistico . Se passate
da quelle parti, non fate come noi, e tenete il vostro binocolo
a portata di mano!!!
Proviamo a fare un giro attorno al monte Argentario ma a Port'Ercole
c'è una sagra ed è impossibile trovare un parcheggio,
così ci rassegniamo e riprendiamo la via Appia.
Ormai cominciamo ad essere stanchini, sono quasi le 7 di sera, ma
non si riesce a trovare un albergo con meno di 3 stelle!!! Siamo
a Montalto Marina, già, proprio la città della famosa
centrale elettrica di Montalto di Castro. "Il mostro" domina la
costa, rovinando un paesaggio splendido.
E' possibile vederlo anche da qui, seppure ci troviamo ad alcuni
chilometri più a sud. Troviamo una camera
non proprio economica ... ma accettabile... ci penserà la
pizzeria a "rubarci" 10.000 lire per una orribile Pizza Margherita
galleggiante nell'olio e 3.000 lire
per una bottiglia di minerale con
bicchiere di carta!
Al mattino, per consolarci, decidiamo di andare a visitare
la capitale dell'Etruria: Tarquinia. E' una splendida città
medioevale che conserva buona parte delle mura e, percorrendo via
delle torri, riusciamo a contarne almeno 4. Verso le 9 aprono gli
scavi della necropoli, così prendiamo la macchina
e raggiungiamo la collina Monterozzi dove si trova la necropoli
più estesa con circa seimila tombe, e con il maggior numero
di tombe dipinte esistente.
Mentre ripartiamo, cominciano ad arrivare i primi turisti...
A Roma, lungo il Grande Raccordo Anulare, troviamo lo svincolo
per la via Cassia che ci porterà fino a Napoli, passando
per le colline di Castel Gandolfo, attraverso la campagna che circonda
Latina fino alla costa nei pressi di Terracina, fino a Gaeta. A
Caserta rientriamo in autostrada per evitare il traffico di Napoli,
arrivando a Salerno dopo le 17.00 orario di grande traffico.
Usciti dall'ingorgo creato delle auto in fila per entrare nell'autostrada
per Napoli, imbocchiamo la strada per la Costiera Amalfitana che
da Vietri ci porterà a Maiori
lungo 15 chilometri di piccole curve e controcurve.
Alle 18.00 arriviamo in albergo
dove riusciamo finalmente a rilassarci un po' e a cenare nel più
completo relax.
Primo giorno (mercoledì): decidiamo di trascorrerlo
in spiaggia a riposare e a goderci il mare.
Secondo giorno (giovedì): si ri-parte per PAESTUM. Dopo i 15 km di curve, da Salerno a Battipaglia l'autostrada
è gratuita... ma sfortunatamente ci tocca rimanere in coda
per un mezz'ora (e alle 10 di mattina
il sole è già impietoso!)
per alcuni lavori della Telecom che imbottigliano le auto in un
unica carreggiata. Arrivati agli scavi
non abbiamo problema di parcheggio e troviamo perfino un posticino
all'ombra sotto gli alberi.
L'ingresso costa 8.000 lire ma, purtroppo, il Tempio di Cerere e
il Tempio di Nettuno sono imbrigliati dalle impalcature per i restauri
in corso, ed è possibile visitare
solo i resti della città, il Foro, l'anfiteatro e la grandiosa
Basilica. Ne vale ampiamente la pena!
Nel primo pomeriggio, sconfitti dal sole
caldissimo, lasciamo la zona degli scavi per dirigerci verso la
costa dove fermarsi a fare un bel bagno ristoratore.
In questo tratto la costa è considerata Parco Nazionale del
Cilento ed è stata mantenuta la splendida pineta.
Verso le 14.00 troviamo un ristorante
che con 15.000 ci serve un ottimo menù turistico! Rientriamo
a Salerno seguendo la lungomare godendo del panorama e della bellezza
di questi posti. Dopo cena, ci recheremo in centro al paese (a Maiori)
per trovare qualcuno che ci possa dare informazioni su come raggiungere
Napoli per la giornata di domani.
Terzo giorno (venerdì): sveglia all'alba
perchè la corriera per Napoli
passa dal centro del paese alle 6.30 e per paura di perderla arriviamo
con venti minuti di anticipo! Il viaggio dura un paio d'ore, si
sale fino al valico di Chiunzi per poi ridiscendere nella vallata
del fiume Sarno all'altezza di Angri, passando per Scafati e arrivando
a Pompei dove il bus
entra in autostrada per terminare la sua corsa davanti al Maschio Angioino.
Sono le 8.30 e sul lungomare è il caos! Breve tappa per
fare colazione e gironzoliamo per un
po' intorno a Castel Nuovo e a Piazza Plebiscito
dove scopriamo che è troppo presto per visitare gli appartamenti
di Palazzo Reale. Ci incamminiamo
sul lungomare per arrivare a Castel
dell'Ovo. In questo periodo dentro al castello c'è una mostra
Disney "Un mondo di Paperi" e così decidiamo che può
essere una buona scusa per visitare l'interno dell'edificio, divertendosi
un po' con questa mostra per "bimbi". Purtroppo l'orario di apertura
è fissato per le ore 9.00. Mancano 20 minuti e non resistendo
al caldo ci sediamo a bere una bibita
al bar... infatti ci sono circa 34 gradi, una temperatura decisamente
sopra la media stagionale, per non parlare dell'afa: non si vede
neanche il Vesuvio!!! Questo scherzetto
ci costa una piccola fortuna (10.000
lire per due bicchieri di aranciata!), così ce ne ritroniamo
mesti, mesti, all'ingresso della mostra che nel frattempo non ha
ancora aperto le biglietterie per... mancanza dei biglietti. C'è
da attendere... ma preferiamo rinunciare e tornare in Piazza Plebiscito
per visitare il Palazzo
Reale . Giriamo tra le varie stanze
ammirando gli Appartamenti del Palazzo
Reale fino alle 11.00 poi ci incamminiamo verso la Galleria
Umberto I senza perdere l'occasione di vedere il
Teatro S.Carlo.
Da qui passeggiamo lungo Via Toledo con l'imbarazzo della
scelta su cosa guardare! Il naso all'insù, per osservare
i palazzi storici, lo sguardo a sinistra per "sbirciare" attraverso
i vicoli dei quartieri Spagnoli, un occhiata a destra per cercare
la strada che ci porti al centro storico. Arrivati in piazza Dante
prendiamo la prima strada a destra, che ci conduce dritta dritta
in Via dei Tribunali, a Spaccanapoli. Anche qui camminiamo lentamente per non perderci le indicazioni
delle Chiese e dei monumenti storici e gustandoci il profumo delle
pizze da passeggio... non resistiamo e ne assaggiamo una: ottima
!!! (... e costa solo 1.500 lire!!!).
Arrivati a S. Lorenzo Maggiore paghiamo l'ingresso agli scavi
(4.000 lire) per ammirare quella che,
in epoca romana, era la piazza pubblica dove sorgeva il mercato.
Ci siamo solo noi, una scolaresca e un paio di persone accompagnate
da uno studioso di archeologia a cui ci aggreghiamo, e che ci spiega
l'attrezzatura delle "lavanderie" di cui se ne trova un bon numero
in quest'area. Assolutamente da non perdere!
Un breve riposino e si riparte per la passeggiata fino ad arrivare
all'incrocio con Via Duomo, dove per l'appunto, si trova il
Duomo. Il ragazzo all'ingresso ci dice che possiamo entrare
anche se abbiamo pantaloncini corti... (in effetti non sono cortissimi...)
così ci perdiamo per le varie cappelle
tra cui è impossibile perdere la più ricca nel suo
barocco quasi "esagerato": la cappella di S. Gennaro. Ma manca qualcosa
.... il silenzio! Dentro una chiesa ci si aspetterebbe di trovare
la calma.... ma da anche da qui è possibile sentire il caos
dei clacson e del traffico che passa per la Via Duomo.
Ci incamminiamo lungo Via dei Librai,
strada che corre parallela alla Via dei Tribunali, e la percorriamo
in direzione opposta per non perdere altri monumenti ed edifici
storici! Troviamo una pizzeria e ci
fermiamo per pranzare e riposarci un po', prima di incontrare le
Chiese di S.Domenico Maggiore e Santa Chiara. Il famoso Chiostro
di quest'ultima Basilica, purtroppo, è chiuso e riaprirà
solo alle 15.30. Noi siamo stanchi morti, ci siamo alzati alle 5
e il caldo eccezionale ha fatto il resto. Meglio incamminarci verso
la stazione e vedere se c'è un treno
per Salerno. Ci dirigiamo verso Corso Umberto I e lo percorriamo
tutto fino alla Stazione Centrale dove fortunatamente c'è
un treno tra dieci minuti!
A Salerno, ci viene indicato il capolinea della S.I.T.A.
che gestisce, per le F.S., le corriere per la Costiera. Arrivati
a Maiori, infiliamo il costume da bagno e ci andiamo a rinfrescare
in mare giusto in tempo per riprenderci
dalla stanchezza!
Quarto giorno (sabato): oggi ci svegliamo con tutta calma
e verso metà mattina prendiamo l'autobus
per Amalfi. La prima cosa da vedere
è sicuramente la piazzetta dominata dal Duomo dall'alto della
sua scalinata, con la sua splendida facciata a mosaico. Ma altrettanto
da non perdere sono gli intricati vicoletti che si diramano su più
livelli a cui si accede con strette e suggestive "scalinatelle".
Ma oggi è sabato e veniamo sommersi da valanghe di turisti
tedeschi che scendono a gruppi di 50 dai pullman in sosta sul lungomare.
Ci incamminiamo verso Atrani, che dista neanche un chilometro, ma che fortunatamente
non è così ambita dai gruppi di turisti. Ci troviamo
praticamente da soli a girare per la piazzetta e i vicoletti fino
a raggiungere un ristorante che
ci è stato vivamente consigliato: 'A Paranza. Ne vale decisamente
la pena sia per la qualità che per il prezzo! Tra le altre
cose, assaggiamo le alici impanate con la mozzarella, il carpaccio
di pesce spada, gli scialatelli (pasta fatta in casa) ai frutti
di mare e il delizioso profitterolles al limone!
Terminato il pranzo e fatto un ultimo giretto del paese, andiamo
alla fermata dell'autobus,
che si farà attendere per quasi un ora! Avremmo fatto meglio
a non lasciare l'elenco degli orari dei bus in albergo, comunque
niente di grave.
Quinto giorno (domenica): essendo un giorno di festa, oggi
è impossibile muoversi, meglio restare in spiaggia
a godersi il mare e il sole. Ma c'è una brutta sorpresa...
durante la notte c'è stata
una brutta mareggiata che ha portato della sporcizia a riva e c'è
una brutta macchia untuosa che galleggia lungo quasi tutta la riva.
Resistiamo per qualche ora in spiaggia me decisamente non è
giornata essendo finiti vicino all'unico signore che si sta fumando
un puzzolentissimo e lunghissimo sigaro.
Optiamo per il ristorante, ma
essendo tardino troviamo a stento un tavolino per due... il pranzo
dura parecchio e, per un antipasto e un secondo, impieghiamo quasi
due ore... il chè si rivela essere un bene dal momento che
non abbiamo alcuna voglia di tornare in spiaggia. E' quasi ora dell'inizio
della diretta TV dell'ultima tappa del
GIRO, così andiamo direttamente in camera per guardarci la
vittoria di Pantani che sta pedalando sotto un
diluvio incredibile... soprattutto per noi che ce ne stiamo in costume
nel nostro balcone!
Sesto giorno (lunedì):, dopo due giorni di ozio
quasi totale, affrontiamo la seconda "levataccia" per
trovarci nuovamente alla fermata del bus in attesa della corriera
per Napoli delle
6.30. Questa volta si scende a POMPEI, sono le 8.00 e mancando un ora all'apertura degli
scavi, la maggior parte dei bar è ancora chiusa. Al bar del
Campeggio riusciamo a fermarci per la colazione
(un po' cara a dire il vero!!!) e inganniamo il tempo fino all'apertura
della biglietteria: un ingresso: 12.000 lire.
Entriamo da Porta Marina accedendo direttamente all'area
del Foro. Sulla destra si incontra subito la Basilica che
era il centro di incontro legale, commerciale e sociale: praticamente
l'antenata del tribunale e della Borsa. Poi si accede al foro vero
e proprio di cui resta parte del colonnato a due piani. Lungo il
perimetro si trova il mercato alimentare e dal lato opposto un capannone
dove sono radunate una gran parte di ceramiche e statue in marmo
rinvenute in città. In un angolo c'è il Comitium (spazio
dedicato alle elezioni), al centro il Tempio di Giove (il
centro di culto) e sul fondo comincia la lunga strada che conduce
fuori Porta Ercolano, lungo Via dei Sepolcri (le sepolture e le
cremazioni erano proibite all'interno della città) e alla
meravigliosa Villa dei Miracoli.
Dopo aver girato la Villa in tutte le sue bellissime stanze, seguiamo
il percorso pedonale lungo le mura fino ad arrivare alla Porta Vesuvio
dove rientriamo in città. Seguendo la via Vesuvio
e le indicazioni, raggiungiamo il viale di pini Marittimi che conduce
alla Palestra dei Gladiatori e al maestoso Anfiteatro, famoso
per essere stato "squalificato" per ben dieci anni dall'imperatore
Nerone, in seguito ad una violenta rissa tra pompeiani e nocerini.
Tornando verso il centro di Pompei, ci perdiamo in tutte le possibili
direzioni, inforcando ogni strada, visitando ogni villa, girando
per le terme ed entrando nella casa del lupanare che è stata
l'antenata delle "case chiuse". Riusciamo a fermarci solo all'ombra
degli alberi del Foro Triangolare, tra i resti del Tempio
e il mausoleo a quello che per leggenda sarebbe stato il fondatore
della città. A fianco si trova il Teatro Grande con
il suo ampio quadriportico dove gli spettatori passeggiavano prima
dello spettacolo o si riparavano in caso di pioggia, che in seguito
fu trasformato in Palestra con tanto di spogliatoio dove gli atleti,
dopo gli esercizi ginnici, si toglievano dal corpo l'olio e la polvere.
Nella stessa struttura, c'è l'Odeion, detto Teatro Piccolo,
utilizzato principalmente per audizioni musicali.
Verso le 14.00, dopo 5 ore di camminata ininterrotta, sbrucciacchiati
dal sole, stanchi e affamati, ci dirigiamo verso l'uscita più
vicina al paese, quella vicino all'anfiteatro: Porta di Nocera.
In cittą percorriamo il viale principale costeggiando una serie
di ristoranti dai prezzi esagerati con una serie di "buttadentro"
che cercano di convincerci ad entrare nel loro locale! Capisco che
qui siano tutti alla caccia dei turisti, ma questo atteggiamento
mi fa sentire un "pollo da spennare", così ci infiliamo in
un misero fast-food, che per lo meno
ci può garantire prezzi fissi, ambiente tranquillo, aria
condizionata e ... ci offrono anche il caffè!
Raggiunta la stazione dei treni, saliamo sul primo "locale"
per Salerno da dove ci aspetta la corriera
per Maiori.
Settimo giorno (martedi):oggi sarebbe la giornata ideale
da dedicare al riposo in spiaggia, ma basta affacciarsi al balcone
per vedere che, nuovamente, una mareggiata a portato di tutto a
riva. Oltre a macchie schiumose, oggi ci sono anche alcuni rifiuti
che galleggiano. Rinunciamo decisamente e prendiamo l'autobus
per Amalfi con l'intenzione di proseguire per Positano. Arrivati
alla darsena proviamo ad informarci sul traghetto
dell'Intercostiera, ma ci sono troppe comitive in attesa sia per
andare a Positano sia per visitare la Grotta Verde. Il bus
è già pieno e il prossimo sarà tra un ora!
Così ci dirigiamo alla piazzetta per fare un giro in centro
seguendo il percorso dei vicoli. Qui un gentilissimo passante ci
consiglia di seguire un percorso di scalinatelle che portano in
alto, verso il cimitero, da dove si gode un bellissimo panorama.
Visto il numero incredibile di scale e scalette da fare, trascorriamo
così tutta la mattina. Una volta tornati sul lungomare, proseguiamo
per Atrani dove ci fermiamo a fare un lungo bagno
percheè qui il mare è limpidissimo. Purtroppo, 'A
Paranza è chiuso, così aspettiamo il primo bus
per Maiori dove arriviamo verso le 14.00 per mangiare una bella
pizza!
Ottavo giorno (mercoledì): oggi resteremo a Maiori.
Tutti questi viaggi in corriera ci hanno un po' stancato. Le strade
qui sono abbastanza strette e ci sono innumerevoli piccole curve
e curvette. Per fortuna gli autisti sono più che abituati,
ma nonostante questo, spesso ci si trova ad "incastrasi" con i bus
turistici, costretti a retromarce difficoltose
e a recuperare il tempo perso in queste manovre accellerando un
po' troppo in curva! In macchina si girerebbe un po' più
facilmente, ma è quasi impossibile trovare un parcheggio
che, per altro, è quasi sempre a pagamento. Gli ultimi viaggi
sono, oltretutto, stati più complicati del solito, così
ci riproponiamo di muoverci a piedi.
Maiori ha una bella forma ad anfiteatro e si può passeggiare
sul lungomare per quasi un Km e mezzo. A metà percorso, circa,
si incrocia il Corso Reginna Maior, che porta alla Chiesa di
S.Maria a Mare (si raggiunge con una lunga scala essendo sulla
collina) e ad uno degli edifici più antichi e belli della
cittadina: il Palazzo Mezzacapo, oggi sede del Comune.
Di quest'ultimo, colpiscono in particolare i giardini con a forma
di croce di Malta, con vialetti a roseto che si affacciano su vasche
interrate, tutte comunicanti, percorse da una diramazione del fiume
Reginna.
Nono giorno (giovedì):il mare è ancora inaffrontabile,
così continuiamo con le nostre gitarelle e raggiungiamo Minori, che si trova a meno di un chilometro oltre la fine del
lungomare di Maiori.
La piccola spiaggia di Minori è
separata dal paese dal giardino pubblico
che crea così una fresca oasi dove è piacevole sostare
a leggere un quotidiano o un libro.
Il centro storico è molto piccolo, ma è piacevole
percorrere i vicoli che portano alla piazzetta della Chiesa e al
suo giardino. Girando si incontra perfino un notevole sito archeologico:
la Villa Marittima Romana (I°
sec. d.C.) complesso di 2.500 metri quadrati con splendidi mosaici
che rappresentano scene di caccia.
Presso la villa si trova il Museo dell'Antiquarium dove ammirare
vasellame domestico di uso comune, lucerne, ami da pesca e monete.
L'ingresso è gratuito sia alla villa che al museo.
Decimo giorno (venerdì): subito dopo aver fatto
colazione partiamo in direzione Salerno
da dove percorreremo la "bretella" che collega la Salerno-Reggio
Calabria alla A1. Superata Napoli, Caserta e Roma, si arriva ad
Orte dove usciamo dall'autostrada per seguire la bellissima superstrada
E45 che porta fino a Cesena. Sosta in Umbria per il pranzo
e via fino a Bologna.
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