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Ultimo aggiornamento:

Giugno 1999: Vacanze in Sardegna!

DIARIO DI VIAGGIO:

Il sabato mattina si parte in direzione Firenze dove, uscendo dall’autostrada, imbocchiamo la bellissima superstrada gratuita per il mare.

Arrivati a Livorno, risaliamo lungo la costa fino a Tirreniafermandoci alla prima pensione a due stelle. Giusto il tempo di salire in camera e infilarci il costume e siamo subito in spiaggia! E’ mezzo giorno e il sole picchia!!! Siamo troppo palliducci per tollerare questo sole, così decidiamo di affittare un ombrellone. Verso sera ci rinfreschiamo con una bella doccia e ci avviamo a piedi verso il centro del paese.

Il mattino seguente, siamo i primi ospiti della pensione a fare colazione. Ci avviamo verso il porto di Livorno seguendo le indicazioni: “Imbarco per la Sardegna”, ma il molo è deserto! Svegliamo un doganiere che, ancora assonnato, ci spiega che le navi della Moby partono da tutt’altra parte… inversione di marcia. Per fortuna non siamo gli unici, e nel vedere le molte macchine che manovrano per tornare indietro, ci sentiamo meno rimbambiti!

Al nostro arrivo, la nave è in pratica già occupata da tutti i passeggeri “senz'auto”!
Corro con alcuni signori alla ricerca dell’ufficio dove fare il check-in. Il gruppo cresce più ci avviciniamo alla stazione marittima e ogni volta che ci si presenta una porta, qualcuno prova a domandare se è quella della Moby Line…. Ma no, non è mai quella giusta! Riesco a seminare il gruppo seguendo le indicazioni di un netturbino, che mi consiglia di aggirare alcuni lavori in corso che nascondono l’ingresso principale!

Ci siamo, tutte le auto sono pronte per l’imbarco! Appena è dato il via alle prime, si creano i primi spazi nel piazzale e si scatena il caos. Quasi tutti decidono di abbandonare le loro file ordinate per lanciarsi all’arrembaggio!

Una volta a bordo della nave, vengo indirizzata verso l’ufficio dove si assegnano le cabine e i posti poltrona. Non mi è data la possibilità di scegliere, ma per fortuna, le poltrone sono quasi tutte vuote. Purtroppo bastano poche ore di navigazione per rendersi conto che la temperatura all’interno della “sala poltrone” è fin troppo elevata. Non si vede nessuno dell’equipaggio, così un passeggero si offre per andare a chiedere spiegazioni, tornando desolato con la notizia che l’aria condizionata è guasta e non si può fare nulla! Aprendo le due porte, insieme all’aria, cominciano ad entrare tutti quei passeggeri che lentamente stanno realizzando che non essendoci alcun controllo sulle sistemazioni, si può ottenere un posto in poltrona!

Alle ore 20.00 si attracca ad Olbiaed è nuovamente il caos! Sulla nave non ci sono cartelli che spieghino come si devono svolgere le operazioni di sbarco e solo mezz’ora prima dell'arrivo, cominciano ad arrivare le prime informazioni dall’alto parlante. Non essendo possibile utilizzare la scaletta esterna, anche i pedoni sono indirizzati verso i garage, ma non c’e’ nessuno dell’equipaggio cui rivolgersi per fare scendere in ascensore le persone anziane e i bimbi piccoli, così ci arrangiamo alla “Fantozzi”!!!

Finalmente a terra, troviamo subito lo svincolo per Golfo Aranci dove si arriva dopo circa 20 km. Sono già le nove di sera, decidiamo di fermarci al primo albergo, costi quello che costi! Fortunatamente le tariffe sono ancora quelle della bassa stagione e ci riusciamo a permettere un bellissimo "tre stelle" direttamente sul mare. Doccia, cena e tutti a nanna!
(Cena al ristorante Smeraldo sulla via principale -Via della Libertà- assolutamente consigliato sia per qualità che per prezzo!!!)

Il mattino dopo, si parte verso nord, proseguendo fino a Porto Cervo capitale della Costa Smeralda. Le casette sono talmente carine da sembrare una piccola Disneyland piuttosto che un qualsiasi paesino d’Italia!
Arrivati a Baja Sardinia, non resistiamo alla tentazione di fermarci in spiaggia e tuffarci in quel mare stupendo per il nostro primo freddissimo bagno!!! Giusto il tempo di una rapida passeggiata sulla piazzetta lungomare, per capire che qui è troppo caro anche un panino!!! Prima di arrivare ad Arzachena, troviamo l’ottimo ristorante Azzurra (da Baja Sardinia sulla strada per Arzachena proseguendo oltre il primo vero incrocio che si incontra, quello per Cannigione).

Nel pomeriggio, ci fermiamo per visitare il primo sito archeologico del nostro viaggio in Sardegna. Imboccando la SS125, in direzione Nord, per Arzachena, si incontra il Nuraghe Albicciu e la tomba dei giganti Molu.

I nuraghe sono numerosissimi e onnipresenti (sono 7.000 sull’isola), strutture per la difesa militare ancora in parte avvolti dal mistero per gli esperti che non sono riusciti a scoprire tutto su questa civiltà, detta appunto Nuragica. (dal II millennio a.C.)

Le tombe dei giganti, prendono il loro nome da un’antica credenza popolare che immaginava queste grandi tombe come se fossero destinate ad uomini di grandi dimensioni. Si è invece scoperto, che si tratta di tombe collettive, caratterizzate da una grande stele davanti alla lunga camera sepolcrale ricoperta da un tumulo.

Si prosegue verso Palau da dove costeggeremo tutto il litorale fino a Santa Teresa di Gallura.

A Capo Testa si ammirano quelle che sono considerate le rocce granitiche più belle della Gallura, ma difficilmente si trova un posto per dormire essendoci solo qualche affitta camere e un hotel quattro stelle!!! Torniamo in paese (a Santa Teresa di Gallura) dove ci sistemiamo per la notte dopo una lunga passeggiata per il centro!!!

Al mattino si prosegue lungo la costa ma c’è vento e il mare è mosso, così evitiamo di fermarci in spiaggia fino a Isola Rossa dove prendiamo una camera in un albergo sul porticciolo. Il paesaggio è caratterizzato dalla Torre Spagnola e dall’Isola Rossa, un grosso scoglio alto 29 metri, dal quale il piccolo paese di pescatori prende il nome.

Compriamo due panini e andiamo a rilassarci in spiaggia, ma il vento non accenna a diminuire. A metà pomeriggio gli ombrelloni cominciano a volare, il mare si fa sempre più mosso e veniamo sommersi da ondate di sabbia! Battiamo in ritirata verso l’albergo dove rimaniamo a riposare sfruttando il gran terrazzo della camera!

Il giorno successivo si riprende il nostro itinerario con una breve tappa nella bellissima Castelsardo. Prima di arrivare a Porto Torres, all’altezza di Platamona, ci allontaniamo dalla costa alla ricerca di Monte D’Accoddi e del suo Santuario Preistorico.
Qui si possono vedere i resti delle capanne, menhirs e altari sacrificali ma soprattutto il santuario che si eleva sul piccolo colle chiamato Monte d’Accodi, da cui prende il nome. Ci sono tracce di due villaggi di epoche successive: il primo risale sicuramente al Neolitico (5° millennio a.C.), mentre il secondo deve aver raggiunto il suo massimo sviluppo nel 3° millennio a.C.). Tutte le spiegazioni si possono trovare in un piccolo ufficio, attrezzato in un container a fianco all’area degli scavi: l’Antiquarium. Il tutto è assolutamente gratuito.

Ci perdiamo percorrendo una serie di stradine di campagna che, secondo la mia cartina, dovrebbero portare alla Necropoli di Crocifissu Mannu. Ma non si trova neanche un’indicazione e ormai siamo a Porto Torres! All’ingresso della cittadina, si trova subito il cartello: “Visitate il parco Archeologico e l’Antiquarium”, ma solo chiedendo informazioni, veniamo mandati alla stazione ferroviaria vicino alla quale si trovano i resti di un complesso di edifici termali tra cui il palazzo re Barbaro. Si visitano ampi saloni, strade lastricate con un bel colonnato in parte restaurato. In fine, all’interno dell’Antiquarium comunale, sono ospitati alcuni interessanti reperti ritrovati in zona. Anche queste visite sono gratuite!

Ripartiamo per Stintino dove fissiamo una camera in un bellissimo albergo in mezzo al bosco sulla collina che domina il Golfo dell’Asinara. Rimarremo tre notti. Il pomeriggio lo trascorriamo alla spiaggia della Pelosa una delle più famose dell’isola. Il mare, in questo tratto ha un colore indescrivibile! E’ un azzurro abbagliante rispetto alla sabbia bianchissima che a sua volta spicca tra gli scogli di roccia nera!

Il giorno seguente, esploriamo i dintorni partendo dallo stagno di Casaraccio dove, a detta delle guide turistiche, si dovrebbe trovare una colonia di fenicotteri e altri interessanti uccelli. Purtroppo non si vedono che camion e ruspe entrare ed uscire da un grande cantiere del villaggio Bagaglino. Verso la costa, si trova un’altra famosa spiaggia, quella delle Saline. Dai numerosi parcheggi si può intuire che in alta stagione, questi lidi siano invasi dai turisti, ma per ora, ci sono solo mosche … Ebbene sì! Per ripulire la spiaggia, hanno ammucchiato le alghe accumulate durante l’inverno e ora, marcendo al sole, attirano nuvole d’insetti! Ovviamente, preferiamo spostarci verso il centro di Stintino in una spiaggetta deserta dal mare limpido… ma dopo pochi metri, ci accorgiamo che sotto i nostri piedi ci sono centinaia di cavallette che saltellano incessantemente … “in fondo, cosa c’e’ di male a tornare anche oggi alla spiaggia della Pelosa?” Tra l'altro in questo tratto di mare ci si può perdere per delle ore ad osservare i tfondali

Il giorno successivo, scottati dal sole, preferiamo dedicarci ad una bella gita ad Alghero! Arriviamo sul golfo, percorrendo una serie di strade tranquillissime dov'è più facile incontrare mucche e pecore piuttosto che altre automobili! Durante il tragitto ci si può rilassare grazie al venticello che rinfresca l’abitacolo e alla vista di questo paesaggio riposante! Ci sono colline a perdita d’occhio, spoglie, senza alberi, ma comunque ricche di cespugli ancora piuttosto verdi in questo periodo che precede la grande siccità estiva. 

A 24 km dalla città, si giunge a Capo Caccia, un promontorio a picco sul mare dove si ha una bella vista di tutto il golfo d’Alghero. Ricoperta da macchia mediterranea e da rari esemplari di flora locale, questa penisola consente la vita e la riproduzione di grifoni, falchi e gabbiani che nidificano sulle scogliere, ed è protetta dall’Azienda Foreste Demaniali.

Sulla punta della penisola, si trova la lunga scalinata che porta giù alle Grotte di Nettuno. 
“… si nota una spiaggetta, un tempo utilizzata dalle foche monache (attualmente scacciate dall’eccessivo trambusto) per riposarsi e partorire i piccoli” Da “itinerari della provincia di Sassari – Ente provinciale per il turismo-
Sarà vero, o non sarà vero!?! La mia coscienza “ecologica” è comunque soddisfatta, perché non si trova parcheggio e dobbiamo ritornare indietro accontentandoci di una breve passeggiata lungo un sentiero quasi all’altezza del mare.

In direzione d’Alghero, passando da Porto Conte, s’incontrano alcune indicazioni per la Villa Romana … proviamo a seguirle ma non si trova l’entrata.  Che sia chiusa?!? Rinunciamo e proseguiamo per il Nuraghe Palmavera (a 10km da Alghero). Il biglietto di ingresso (7.000 lire) consente anche la visita della  Necropoli che vedremo più tardi, e per ora ci dedichiamo a questo nuraghe complesso con struttura a doppia torre, circondato da un villaggio di almeno 50 capanne. Impossibile non notare la “Capanna delle riunioni” con il suo sedile lungo tutto il perimetro, per il consiglio e il tronetto al centro per il capo villaggio.

Alle porte d’Alghero ci fermiamo per un paio d’ore di relax in una bellissima e lunghissima spiaggia nascosta alla vista della strada dalle dune e dalla profumatissima pineta.
Alghero, è la capitale turistica della riviera del Corallo. E' detta la città Catalana, per l’impronta che le proviene dal suo passato storico sotto il dominio aragonese di cui mantiene le architetture nelle mura, nei palazzi e nelle chiese. Ci perdiamo a gironzolare lungo gli antichi bastioni seicenteschi e tra le vie medievali del centro storico ma è ora di pranzo, e sbirciando i prezzi dei vari ristoranti del centro, ci convinciamo che è meglio riprendere l’auto! Ci perdiamo in campagna alla ricerca di almeno uno di quei bellissimi “agriturismo” che ci erano stati consigliati, ma arrivati ad Olmeto ci arrendiamo e ci sediamo in trattoria!

Riprendiamo la strada seguendo le indicazioni per la Necropoli di Santu Pedru ... il primo cartello che si incontra é nuovo fiammante ma più si percorrono i chilometri e più i cartelli si fanno arrugginiti ed illeggibili. Lungo presunta stradina che porta al sito, siamo costretti a desistere quando la vegetazione, ormai padrona della strada, ci fa sorgere il dubbio che si tratti di una strada non troppo frequentata!

Sulla statale per Porto Torres, a 10 km da Alghero, ci fermiamo alla Necropoli Anghelu Ruju accompagnati di tomba in tomba da una simpatica cagnolona bianca che ci mostra la sua abilità di cacciatrice di lucertole! La necropoli risale al periodo pre-nuragico, è una delle più vaste della Sardegna (38 ipogei) ed una delle aree archeologiche più importanti del mediterraneo. Questo complesso di Domus de Janas, risale al neolitico recente (3.000 a.C.)

Secondo la tradizione popolare sono chiamate Domus de Janas (case delle fate), in realtà sono grotte scavate pietra contro pietra, destinate ai defunti. Sono presenti in quasi tutta l’isola a testimoniare le vicende delle popolazioni della preistoria (dagli inizi del 4° alla metà del 3° millennio a.C.)

Rientriamo a Stintino giusto in tempo per un bel bagno e per riposarsi sulla spiaggia al calore degli ultimi raggi di sole.

Di buon mattino ci avviamo verso Porto Torres, dove imbocchiamo la superstrada per Sassari proseguendo fino a Torralba. Il tragitto è bellissimo, e poco frequentato! Si attraversano vallate quasi completamente disabitate, circondate da montagne rocciose e vulcani a riposo. 

A Torralba manchiamo clamorosamente la porta d’ingresso del Museo e proseguiamo fino al Nuraghe Santu Antine uno dei più imponenti e famosi della Sardegna. 

“L’interno della fortezza, estremamente suggestivo, presenta vari corpi di guardia, numerosi ingressi, splendidi camminamenti di ronda, corridoi che si snodano fra le massicce pareti; notevoli le vaste sale del mastio centrale, articolate su due piani (originariamente 3), per un altezza di 21 metri (l’altezza residua attuale è di 17 metri). Sempre all’interno, davanti al mastio, si trova il magnifico cortile, con un pozzo profondo venti metri. Dal cortile si dipartono sette corridoi, tra i quali quelli per il suddetto cammino di ronda inferiore, ricavato nello spessore della muraglia .”
Da “itinerari della provincia di Sassari – Ente provinciale per il turismo -

Per noi è decisamente BELLISSIMO e l’ingresso vale decisamente di più delle 5.000 richieste! Inoltre, con il biglietto è inclusa la visita al Museo della Valle dei Nuraghi del Logudoro-Meilogu, per cui vale la pena tornare in paese per non perdersi questo piccolo e nuovissimo museo. La mostra è essenziale ma completa sia nella documentazione fornita sia nella cura di tutti i dettagli.

Museo della Valle dei Nuraghi del Logudoro-Meilogu, è articolato su due piani ed ha annesso un giardino lapidario dove sono esposti 16 pietre miliari provenienti dalle due importanti direttrici che, all’epoca Romana, univano Cagliari, Porto Torres e Olbia , passando da questa zona.
Al piano terra, nella sezione etnografica, sono proposte mostre monografiche a carattere temporaneo (noi abbiamo visto quella su “Olio: sacro e profano, tradizioni olearie in Sardegna e Corsica”). Al secondo piano, nella sezione archeologica, si possono osservare testimonianze e reperti della zona, dando particolare risalto al complesso del Nuraghe Santu Antine.
Il Museo si trova a Torralba in Via Carlo Felice (la via principale).

A questo punto, ci resta da visitare la Necropoli di S. Andrea Priu. Si deve tornare verso il nuraghe S.Antine e seguire le indicazioni che, purtroppo, non riportano mai la distanza dal sito. Non resta che seguire la strada principale sperando di non perdere l’incrocio giusto!  Ma quando finalmente arriviamo alla necropoli, è impossibile non riconoscere le Domus de Janas!!! Ancora una volta paghiamo solo 5.000 lire per la visita al sito  accompagnati da una giovanissima e bravissima guida!

La necropoli è una delle più importanti dell’isola ed è dominata da una misteriosa scultura, simile ad una figura taurina, (probabilmente il Dio Toro venerato in quell’epoca). Il gruppo centrale di tombe è chiamato Tomba del Capo ed è articolato in due sale principali collegate attraverso stretti passaggi interni ad altri 14 ambienti più piccoli.

Le indicazioni per la fonte nuragica, ci conducono fino a Rebeccu, un piccolo centro rimasto pressoché intatto dal medioevo e attualmente abitato solo nei periodi di villeggiatura.… Della fonte nuragica non c’è traccia però c’è un ottima trattoria per il pranzo!
Proseguendo per Bonorva, ritroviamo la superstrada per Cagliari.

Prima di entrare a Macomer, deviamo per Mulàrgia, seguendo le indicazioni per l’imponente nuraghe Orolo, che dai suoi 506 metri d’altitudine, domina la vallata.

A Macomer cerchiamo una camera per la notte decidendo di accontentarci di un “discutibile” tre stelle che ne merita a mala pena due! Prima di cenare, terminiamo la giornata cercando la Necropoli di Filigosa … ma c’è un cancello ermeticamente chiuso!!! Nel paese vicino, Birri, dovremmo trovare circa 52 interessanti reperti, ma la Tomba dei Giganti di Lassia è sommersa dalle erbacce e anche gli altri nuraghi, tombe e menhirs sono irraggiungibili!

“Non si può tralasciare almeno un cenno agli eccezionali patrimoni archeologici dei paesi di Borore e Birori, poco a sud di Macomer; (….) Le amministrazioni comunali dei due centri si segnalano per il costante impegno di valorizzazione dei vari siti.”
Dal depliant Sardegna: un mare di itinerari, dell’Ente Sardo Industrie Turistiche

Posso solo immaginare che il mio depliant sia “vecchiotto” perché i siti purtroppo sono introvabili o in evidente stato d’abbandono! (FOTO )

La sera ci ritiriamo un po’ delusi nella nostra brutta camera d’albergo a Macomer, domani prenderemo presto la strada per Nuoro!Se percorrerete lo stesso tragitto, ricordate di fare una tappa per vedere da vicino la piccola chiesetta bizantina di Santa Sabina che affianca il nuraghe omonimo.

Proseguendo, secondo la mia cartina all’altezza dell’innesto con la superstrada Cagliari-Nuoro, si dovrebbe trovare la necropoli di Sas Concas, ma anche stavolta nessuna indicazione! Per fortuna ci consola il meraviglioso panorama di oleandri dai fiori rosa.

Sulla strada per Dorgali, si trovala Tomba dei Giganti di S’Ena e Thomes. Dal parcheggio si apre (e si chiude, mi raccomando!!!) un cancelletto proseguendo a piedi per 400 m di sentiero, per non perdere una delle tombe meglio conservate della Barbagia.

“E’ uno dei più significativi fra gli esemplari di Tombe dei Giganti arcaiche. La sua grande stele centinata, monolitica, è alta 3,70 m e l’affianca, con una certa imponenza, l’esedra ad ampie ali ricurve realizzata con pietre, nel cui spazio circolare si svolgevano i riti funebri.
La lunga camera sepolcrale, anch’essa realizzata con la stessa tecnica di grandi lastre collocate in verticale, si configura come un lungo e stretto corridoio, chiuso sul fondo da una grande lastra.”
Depliant dell’Ente Provinciale per il turismo di Nuoro

Tornando all’auto, si percorrono alcuni chilometri fino a raggiungere il Villaggio Serra Orrios, uno dei pochi villaggi preistorici messi in luce dagli scavi archeologici. Non è il più grande dell’isola, ma è il meglio conservato. E’ costituito da numerose capanne circolari costruite vicine l’una all’altra formando piccoli isolati con piazzetta e pozzo comune al centro, realizzate con un basso anello di pietre disposte a secco, sulle quali doveva poggiare una copertura conica di pali e frasche.

In fine, passata Dorgali, si attraversa un breve tunnel che collega il paese alla costa, sostando per un attimo nella piccola piazzola panoramica per ammirare Cala Gonone, laggiù, alcuni tornanti più in basso!
Il Golfo di Orosei, al cui centro si trova Cala Gonone, è attualmente riserva naturale marina per la protezione della foca monaca. La costa è priva di strade carrozzabili ed è accessibile, con notevole difficoltà solo a piedi, mentre è disponibile la visita in barca.

Un depliant dell’Ente del Turismo Sardo, aggiunge “anche grazie al mare quasi sempre calmo”… ma allora siamo proprio sfortunati!!!!! Perché? Perché il mare ci dà giusto il tempo di sistemarci in hotel,  cominciando ad agitarsi al nostro arrivo al porto impedendoci di prendere la barca per Cala Luna (la spiaggia più bella del mediterraneo) e per la Grotta Bue Marino!!!!
La prossima corsa è fissata per le ore 15:00, ma il cielo si fa sempre più scuro e il mare sempre più mosso! Rinunciamo alla gita ma non a una bella passeggiata fino alla spiaggia dalla parte opposta del paese, dove riusciamo a fare un bel bagno prima che si scateni il temporale!

Al mattino decidiamo di lasciare Cala Gonone: volenti o nolenti! Infatti, i contanti sono finiti e, stranamente, qui non c’è neanche un Bancomat!  A Marina di Orosei ci fermiamo per un passeggiata sulla bellissima spiaggia vicino alla foce del fiume che crea uno stagno, habitat ideale per i fenicotteri.

Si prosegue verso Nord costeggiando per un lungo tratto una bellissima e profumatissima pineta fino alla spiaggia della Caletta, dove ci fermiamo per riposare tra le dune, finché non si alza il vento, invitandoci a proseguire per S.Teodoro.

Siamo ormai tornati nel Golfo di Olbia, e deviamo per Capo Coda Cavallo. Da qualche parte ho letto che è un posto da non perdere! In effetti, dal belvedere sembra una spiaggia bellissima … ma non è il giorno adatto a causa del troppo vento!

Ci fermiamo al porto per cambiare la nostra prenotazione perché non abbiamo nessuna voglia di rifarci 10 ore di viaggio in quell’orribile “sala poltrone” … tanto vale viaggiare di notte e pagare la cabina! Purtroppo l’ufficio della Moby Line apre solo alle 16! Dietro di noi si crea una lunga coda, e quando lo sportello viene finalmente aperto, la gente è piuttosto innervosita dall’ulteriore ritardo di alcuni minuti !!! Di cabine “economiche” non ce ne sono più, ma ci viene detto che la lista d’attesa viene fatta solo a bordo e non ci si può prenotare prima! OK, cercheremo di arrivare presto!

Torniamo a Golfo Aranci nell’albergo che ci aveva accolto la prima notte, ma i prezzi sono cresciuti e conviene dormire altrove!!! Fortunatamente troviamo un albergo molto carino: La Lampara, dove resteremo 3 giorni. E’ tutto completamente rinnovato, al centro di Golfo Aranci e a pochi passi dalle spiagge. Ha solo 10 camere, tutte curate nel più piccolo dettaglio! Dotate di tv e telefono, ma anche di tappetini, tende e copriletto in stile sardo. Tutto, ma proprio tutto, l’arredamento si adatta al colore blu e bianco, dalle pareti, alle ceramiche dei pavimenti per finire con porte e finestre blu dalle maniglie bianche!

Il depliant cita: “Vi sarà assicurata calorosa accoglienza, ospitalità ed eccezionale attenzione alla qualità dei servizi”, e devo assicurare che è proprio vero! Anzi, la classificazione a “due stelle” mi è sembrata perfino ingenerosa dopo aver visto alberghi a tre stelle come quello di Macomer!!!

Golfo Aranci si è sviluppato come scalo marittimo per le merci e i traghetti delle Ferrovie dello Stato, ma ora vi attraccano anche altre compagnie. Si affaccia sulla vasta Cala Sassari ricca di spiagge grandi e piccole. Purtroppo anche qui, come in tutta la costa da S. Teresa a Porto Rotondo, sta dilagando una irrazionale e sfrenata politica di costruzioni turistiche che rischiano di fare scomparire completamente il paesaggio.

Nei giorni seguenti ci dedichiamo alla vita di mare… cioè ad alternare sonnellini sotto l’ombrellone a lunghi bagni in mare! Con la sola eccezione di una breve gita a Palau da cui fuggiamo velocemente spaventati dal caos e dal traffico!!!! Una sola bella parentesi per la spiaggia delle saline sulla strada da Palau per Cannigione, dove ci si tuffa in una baia dalle acque trasparenti ammirando in lontananza la famosa roccia dell’orso!

Il giorno della partenza ce la prendiamo con grande calma, alzandoci tardi e gironzolando un po’ per Olbia! Come ultima cosa, ci mettiamo alla ricerca di alcune cosette da portare a casa. Niente di meglio che un ipermercato dove acquistare quegli stessi dolcetti (Tilicas e Copulettas, Sospiri, ecc.) tanto costosi nei negozi di souvenir, per finire con le bottiglie di birra Ichnusa o di liquore al mirto. Inoltre, nella zona di Olbia mare, di fronte alla Città Mercato, troverete un grande negozio di Artigianato Sardo, dove comprare tappeti, oggetti in sughero e altro a buon prezzo.

Arrivati alla Stazione Marittima, assistiamo alla partenza dell’enorme nave da Crociera della Royal Caribbean, immaginando come passeremo la notte se non troveremo posto in cabina!!! Fortunatamente, riesco ad arrivare di corsa tra i primi iscritti nella lista d’attesa. Con alcune strane mosse dell’equipaggio sull’assegnazione dei posti e con i soliti “furbi” che si inventano gravidanze e svenimenti improvvisi per passare davanti, ci ritroviamo comunque in cabina!

Alle 7.00 ci svegliamo e alle 8.00 attracchiamo affiancando la Vittorio Veneto mentre il picchetto sta facendo l’alza , bandiera.

Poco oltre, in un altro molo, si scorge la sagoma dell’Amerigo Vespucci!  Non si può perdere quest’occasione, e una volta sbarcati, la avviciniamo per ammirarla in tutto il suo splendore !!!!

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