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FOCUS ON...

GO NAGAI: MAZINGER GENESI

Mazinga Z Casi patologici da Il Grande Mazinga
Questo approccio realistico alla psicologia dei personaggi trova finalmente libertà d'espressione ne Il Grande Mazinga: Tetsuya, Jun e il professor Kenzo Kabuto sono, fuor d'ogni dubbio, dei veri e propri psicotici. Tetsuya , in particolare, è un ragazzo che ha passato tutta la vita da solo ad allenarsi in visione dei futuri combattimenti con Micene; non ha la logica di una persona normale, ma la freddezza e il comportamento bieco di un uomo che è nato e vissuto col solo scopo di sterminare gli uomini dell'Imperatore delle Tenebre. Per lui non esiste il divertimento: al contrario di Koji, spesso ritratto in momenti di svago, Tetsuya è sempre rinchiuso nella Fortezza della Scienza, la base militare ideata da Kenzo Kabuto, o occupato in qualche allenamento. Egli stesso è solo una macchina da guerra, educata sin dall'infanzia a considerare il combattimento come unica ragione di vita. Se non c'è da combattere contro qualche nemico, la sua vita perde di senso: Tetsuya non ha affetti, non ha amici, non ha prospettive.
Come egli stesso racconta in Manga Classic 13, dopo aver superato un lungo periodo di avversione per gli addestramenti a cui lo costringeva Kabuto, ha poi cominciato ad amarli, cioè ad autocompiacersi del fatto di sacrificare tutta la sua vita al compimento della "missione" affidatagli. È per questo che prova tanto astio nei confronti della squadra Getter o contro lo stesso Koji: essi, secondo lui, sono solo ragazzini saliti a bordo dei propri robot quasi per caso, senza avere coscienza dell'importanza della propria missione.

Mazinga Z Per Tetsuya, che ha sacrificato ogni attimo della propria vita allo scopo di diventare il pilota di Mazinga, è dunque un'insopportabile mortificazione venire considerato sul loro stesso piano. La platealità dei suoi atti suicidi durante la battaglia al fianco del Getter Robot e nell'ultimo scontro con i Micenei (combattuto sotto gli occhi di Koji) sono dunque per lui un modo per ribadire la sua "superiorità" rispetto ai colleghi. Se poi riconsideriamo il fatto che la sua vita non ha senso fuori dal campo di battaglia, si possono comprendere ancora meglio le ragioni della propensione per i suoi gesti kamikaze.

Mazinga ZSu Kenzo Kabuto si possono fare le stesse considerazioni: ricostruito come cyborg dal padre al solo scopo di costruire l'arma che possa battere le armate di Micene, Kenzo passa la maturità tra la progettazione del Grande Mazinga e della Fortezza della Scienza e l'addestramento dei piccoli Tetsuya e Jun. Anche nel suo caso combattere Micene è l'unica missione che dà senso alla sua vita, cosicché non esita a sacrificarsi pur di sgominare la popolazione del sottosuolo.
Infine Jun: il colore della sua pelle la porta a soffrire di un complesso che spesso la conduce ad atti sconsiderati. Peraltro l'idea di fare Jun una mulatta fu proprio di Ota, ma colpì la Toei tanto da convincerlo a trasporre in animazione l'episodio narrato in Manga Classic 13!

 

 

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