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Fino a qui ho presentato un sistema per la classificazione di segni
bidimensionali, come iscrizioni su pietre o su artefatti, come una specie
di scrittura pictografica o logografica. Come possiamo applicarlo a forme
tridimensionali ?
Superficie rappresentano una transizione dalla seconda alla terza dimensione e si vede facilmente che lo si possono ridurre alla loro edizione bi-dimensionale. Una piega, per esempio, rappresenta una linea, una superficie increspata corrisponde a righe parallele o, se circolare come l'effetto di un sasso buttato nell'acqua, ad una dilatazione di un cerchio di un centro. Artefatti con superficie tridimensionali sono maggiormente determinati dai materiali, dalla tecnologia e dall'utilizzo, talvolta meramente rituale, che le loro contraparte bidimensionali. (nota 1) Una superficie convessa, per esempio, suggerisce una funzione protettiva come uno scudo, mentre una superficie concava come una coppa indica una funzione ricevente. La corrispondenza bidimensionale è in ambi i casi una linea curva. Una forma generata per l'operazione della rotazione rappresenta, se il lato interno è aperto verso l'esterno come nella coppa, una offerta, per esempio, dalla comunità alla Dea, mentre se la cavità è diretta versa la persona come uno scudo, ha una funzione difensiva. Nel caso di un vaso questa funzione protettiva si estende naturalmente al contenuto e genera la coppia semantica interno/esterno come nel motivo del cerchio. Idealmente il cerchio bidimensionale diventa nella terza dimensione una sfera. L'apertura nel caso del vaso presenta il canale o passaggio dall interno all'esterno e vice versa. La forma di questo passaggio può essere resa più significativa in diversi modi. Se il vaso ha per esempio la forma di una bottiglia la forma convessa del contenitore diventa concava verso il 'collo', cioè la funzione semantica della 'protezione' della curva convessa si trasforma in quella della 'offerta' della curva concava. Una trasformazione del volume come nel caso del collo di una bottiglia può dunque essere spiegata come l'espressione di un allungamento o stiratura verso l'esterno. Questo corrisponde anche alla linea sinusoide o serpentina. Michelangelo una volta confessava che il segreto della bellezza sta nell'alternarsi (o l'inflessione) di forme convesse e concave e oggi possiamo osservare come molto del design moderno, come il design degli automobili, è una applicazione nello spazio tridimensionali della linea serpentina. Il celebre filosofo francese Gilles Deleuze (1925-) (nota
2) indica come Paul Klee, come già Leibniz (1646-1716), ha analizzato
la piega e specialmente il cosiddetto punto di inflessione, dove il raggio
'salta' dall'interno all'esterno e vice verso. Paul Klee con la suo formidabile
comprensione dei fenomeni visivi e psicologici ha esplicato molti significati
dei segni visivi nel suo “Das bildnerische Denken” (nota
3), una collezione informale di trascrizioni
dalle sue lezioni alla Bauhaus (1920-1933). Il punto di inflessione della
sinusoide, dice Klee, e 'il luogo non dimensionale della genesi cosmico'
mentre per Deleuze questa linea significa 'l'eterno ritorno'.
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UNA SEMIOTICA DEI CAMPI MORFOGENETICI
L'analisi topologica delle linee curve e delle forme incurvate, caratterizzate da punti d'inflezione, è possibile se le consideriamo creati da differenti tipi di trasformazione. Bernard Cache (nota 4) menziona una classificazione in tre tipi delle trasformazioni sottostanti queste forme. Il primo tipo di trasformazione è esemplificato dalla linea serpentina e da altre linee, come duplex, cerchi, umbilichi e ogive, generate dalla rotazione del motivo della linea curva, determinate dal campo morfogenetico in cui si trova il punto di inflessione e sotto le influenze esterne (minimali ma decisivi). Ciascuna di queste linee è da considerare come una sezione di un piano o, più in generale, una superficie. Significativamente, lo spazio euclideo con le sue linee rette, triangolo, quadrati, poliedri, ecc. costituisce un caso molto particolare dove ogni 'spigolo' è anche il luogo di punti di inflessione. Il significato generalizzato di tutte queste forme geometriche in una
prospettiva neolitica, come abbiamo vista
prima, può considerarsi come la potenziale comunicazione tra
il nostro mondo e il Divino. Per il carattere della onnipotente tripla
Dea Uccello questo legame è insieme pericoloso e rassicurante ed
era comunque saggio mantenere buone relazioni con Lei: sappiamo che a Lei
venivano offerte sacrifici umani! La sinosoide è funzionale a questa
relazione come possiamo leggere in uno studio sulla magia degli serpenti
nel "The Masks of God: Occidental Mythology", (p.9) di Campbell
di
cui citiamo questo paragrafo:
La miracolosa abilità dello serpente di sgusciare fuori dalla sua pelle e così rinnovare la sua gioventù lo ha fatto conferire in tutto il mondo il carattere di maestro della magia della rinascita, di cui la luna, crescendo e diminuendo, che si distacca dalla sua ombra e poi cresce ancora, è il segno celeste. La luna è la padrona della misura del ritmo della creazione della vita nel grembo e dunque del tempo in cui gli esseri vengono e vanno, è Lei la padrona del mistero della nascita e ugualmente della morte - quali, sommati, sono aspetti di un unico stato dell'essere. La luna è la padrona delle maree e della rugiada che scende di notte che rinfresca l'erba che nutre la mandria. Ma il serpente, anche lui, è un padrone delle acque. Risiede nella terra, tra le radici degli alberi, frequenta sorgenti, palude, e corsi d'acqua, scivola con il movimento delle onde... |
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Una secondo tipologia di trasformazioni è stato descritto
anche da W.DArcy Thompson, Conrad Waddington, René Thom (nota
5) e E.C.Zeeman come proiezioni di insiemi di punti in un campo con
parametri che consentano infinite variazioni, determinando forme come quelli
che si trovano nella natura come membrane quale cellule, conchiglie,
corni e generalmente le superficie di minima tensione.
Il significato che possiamo assegnare a queste svariate forme come segni è la loro rappresentazione terrestre dei caratteri della Dea Divina. |
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La terza trasformazione topologica crea linee o piani con curvature
infinite o fluttuazioni 'da piega a piega'. Esso è il topos delle
spirali, delle spugne, degli intrecci, dei meandri e dei labirinti.
'La linea si piega effettivamente su se stessa creando una spirale variando
l'inflessione in un movimento sospeso tra cielo e terra, che si allontana
o si avvicina infinitamente ad un centro di curvatura e che, ad ogni istante
"prende il volo o rischia di abbatetrsi su di noi" (Deleuze, op.cit. p.23,
trad.AvO). Queste forme possono interpretarsi come nel seguente paragrafo
di Jackson Knight :
La forma del labirinto - che è una spirale elaborata - presenta un sentiero lungo ed indiretto dall'esterno di un area verso l'interno, verso un punto chiamato nucleo, generalmente vicino al centro. Il suo principio sembra essere di fornire un accesso difficile ma possibile ad qualche punto importante. Ci sono due concetti coinvolti: l'idea di una penetrazione e di una difesa, in termini corretti. (citato da Joseph Campbell) (note 6) |
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BUCHI
Abbiamo già incontrato questi oggetti elusivi nel nostro Mental Design Model dove, nel caso della operazione del taglio, possiamo sostituire la sottrazione con un'addizione di un oggetto 'negativo' o vuoto all'oggetto 'hospite'. La filosofia Zen, naturalmente, che medita sul vuoto o assenza di un
oggetto come un mezzo per raggiungere l'illuminazione, conduce il pensiero
orientale come ad assegnare un valore uguale al vuoto come al pieno.
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http://www.erm.ee/naitus/symbol/konspekt_eng.html |
http://www.symbols.com/ |
http://www.symbols.com/encyclopedia/30/3050.html |
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