Merrell giustamente spiega líinevitabilità di
multipli livelli percettivi e semiotici nello spazio-tempo indicando, in
un contesto più generale, una caratteristica fondamentale e realistica
della sezione morfologica della teoria del design. In particolare nel campo
dei modelli omomorphi (modelli con corrispondenze tendenzialmente univoche
con il rappresentato) segni si sviluppano nel dominio delle * qualità
secondarie * cioè, conforma alla semiotica peirceana, al livello
di segni che allíinterno del processo semiotico non possiedono * una qualsiasi
relazione coscientemente o intenzionalmente instaurata col tipo di cui
sono una indicazione *, dunque non prevalentemente sul livello primario
della iconicità della pura apparenza, ne sul livello della simbolicità.
Infatti , le forme di oggetti di design sono, anche se sono il risultato
di un ragionamento tecnico o ergonomico, essenzialmente * libere *
interpretazioni o rappresentazioni nello spazio-tempo. Questo è
particolarmente vero per i cosiddetti * particolari * del prodotto
perché la relazione riconoscibile con le * funzioni * tenda
ad assumere una importanza minore di quella della loro mera espressione
formale. Particolari sono nel design líequivalente dei * Denkbruchsctücke
* , frammenti del pensiero, menzionati da Walter Benjamin in relazione
con la reiterazione della contemplazione filosofica. * Il loro valore è
più determinante nella misura che si possano correlare direttamente
con il concetto base *, afferma il filosofo tedesco. (nota 1)
Peirce menziona i molti livelli della percezione dei segni nello spazio-tempo
e in particolare il livellamento che avviene al secondo livello riguardante
la percezione visiva, epidermica. Investighiamo ora meglio questo livello
cosciente considerando su una base ampliata le relazioni tra utenti e prodotti.
Líutente, o in questo casi il consumatore, stabilisce una relazione percettiva
tripla con la categoria dei prodotti in cui è interessato,
vale a dire sui seguenti livelli:
-
il livello funzionale
-
il livello dei prezzi
-
il livello estetico.
Questi livelli interagiscono ma, come sempre per semplicità, li
tengo separati. Alcuni aspetti del livello funzionale e di quello estetico
sono già stato accennato nelle pagine precedenti per cui ci concentriamo,
per ora, sul livello del prezzo che, in apparenza, è anche il più
semplice. Prodotti si presentano come parti di serie, cataloghi, sets,
che generalmente coprono una gamma di prezzi correlati alle loro funzioni
ed apparenza. Osserviamo, per il momento, la scala dei prezzi di una categoria
di prodotti. Quando scegliamo un prodotto confronteremo il suo prezzo con
quello di prodotti simili del settore relativo per deciderne la convenienza.
Eí facilmente verificabile che una piccola differenza di prezzo è
più significativa nel settore dei prezzi bassi che la stessa differenza
in un settore di prezzi più elevati. Questo effetto è conosciuto
sotto il nome di * Legge di Weber-Fechner *. Essa afferma che líintensità
di una sensazione soggettiva S (come il rumore, il peso, la temperatura,
il volume ed anche il prezzo) è proporzionale con il logaritmo dello
stimolatore fisico E.
(c è la costante per líesperienza soggettiva in
un dato canale percettiva)
La formula esprime in modo generico, dunque spesso non realistico, che
una serie di quantità per sembrare * regolare * nella nostra percezione
sarà fondata su di una scala geometrica. Il listino prezzi viene
percepita con un tale regola geometrica sullo sfondo del nostro cervello.
Eí significativa che la stessa formula sta alla base dei sistemi nazionali
e internazionali delle norme tecniche, come DIN, ISA, ecc., per esempio
per le dimensioni della carta, i diametri delle barre di metallo, le capacità
degli elementi elettrici, la sensibilità dei pellicole, ecc.
La suddivisione di una gamma intera di prodotti in segmenti di prezzi
bassi, medi ed alti segue lo stesso criterio. Líarea dei prezzi bassi sarà
meno estesa di quella dei prezzi medi, come anche questíultima in rispetta
a quella dei prezzi alti. La suddivisione può essere più
fine, come per esempio nel caso del mercato degli automobili dove si applicano
di norma sei aree di prezzi (dalle macchine a buon mercato dello settore
A fino a quella delle macchine molto care dellíultimo settore G). Qui sarebbe
il caso di applicare la Legge di Weber-Fechner nella definizione dei differenti
aree perché ciò che conta non è il segmento dei prezzi
in assoluto ma quello che corrisponde alla percezione attuale da parte
degli utenti (ciò non è stato fatto). La teoria è
stato sperimentato con successo nellí 1968 sotto la direzione di Augusto
Morello nel settore dei Grandi Magazzini.
Possiamo costruire facilmente un regolo, o
meglio ancora, creare una lista con il computer,
per calcolare questi differenti segmenti in una gamma.
Quadro sinottico dei valori in una gamma di prezzi
di prodotti di due marchi
Una fotografia di una gamma di prodotti comparabili (di una certa fabbrica,
in un certo mercato, in un negozio, etc.) incomincia opportunamente con
la costruzione di un simile scala geometrica dei prezzi sulla quale viene
posizionato ogni singolo prodotto. Ora possiamo considerare il secondo
parametro della gamma, la funzionalità. Qui le cose diventano più
difficili perché la percezione della funzionalità dei prodotti
varia spesso considerevolmente negli singoli utenti. Eí questo il problema
classica del marketing: come decidere quali prodotti saranno più
apprezzati? Il miglior metodo per determinare il valore funzionale di un
prodotto è probabilmente quello dellíapproccio tramite i * panel
*, (gruppi di discussione).
Líutente però generalmente non è in grado di giudicare
spontaneamente un prodotto: egli deve rincorrere allíinformazione che raccoglie
nei differenti canali, compreso la percezione visiva e tattica diretta.
Designers conoscono líimportanza, specialmente dei dettagli, dellíespressione
visiva, tattica ed acustica della funzionalità e della qualità
dei prodotti. Se non è stato espresso nella forma, nel colore, nella
textura, nel suono, ecc., generalmente le qualità di un prodotto
non vengono notato dalla parte degli utenti .
Si possono quantificare le funzionalità degli singoli prodotti
percepiti collettivamente allíinterno di uníassortimento tramite un voto,
per esempio da 0 a 10 e quindi successivamente indicarle nella gamma dei
prezzi sulla tavola sinottica. Un esempio mostra la gamma dei prezzi e
delle funzionalità di un assortimento di prodotti di due marche:
la marca A (segni verdi, 10 prodotti) e la B (segni celesti, 14 prodotti).
I prezzi di questi prodotti variano da $ 100 a $1000. Le marche sono una
diversa distribuzione dei tre livelli di prezzo: la marca B, per esempio,
ha 6 prodotti nel settore dei prezzi alti, mentre la marca A vi ha soltanto
2. Questa differenza è stata espressa nei Profili Aziendali che
connettano i punti grossi che corrispondano alla scala a destra che indica
il numero di prodotti per settore.
Una distribuzione normale delle funzionalità in relazione ai
prezzi mostrerebbe una curva che sale gradualmente fino al segmento dei
prezzi alti per poi declinare come effetto di fattori estetici e di prestigio,
spesso persino a spese della stessa funzionalità. Questa curva è
denominata Curva del Valore. Il valore esprime, contrariamente a quello
che si crede generalmente, il relazione inverso fra prezzo e funzionalità:
meno paghiamo per un prodotto più alto è il suo valore.
Qualsiasi deviazione della curva ideale può essere spiegata;
per esempio come deficienza della funzionalità attesa al relativo
livello di prezzo, o il contrario un affare. Un terzo fattore, líestetica,
che spesso influisce fortemente la posizione del prodotto sulla curva del
valore, è meno facile da controllare.
Il quadro sinottico, o modello, trova anche applicazione nella visualizzazione
della strategia generale di una industria in relazione ad una determinata
gamma di prodotti o di una marca nel confronto con la concorrenza. Possiamo
utilizzare la medesima divisione della gamma nei suoi segmenti di prezzo
e contare il numero di prodotti in quei segmenti. Posizionando il risultato
nel centro geometrico dei diversi settori otteniamo il * profilo * della
gamma, che possiamo confrontare con i profili dei prodotti concorrenziali.
Concludendo devo ammettere e scusarmi per la trattazione meramente teorica
della relazione intricata tra funzioni, prezzi ed estetiche dei prodotti
nellíottica degli utenti ipotetici. I limiti della applicazione di modelli
scientifici sono soggetto del dibattito post-strutturalista da almeno due
decenni, in particolare da parte del filosofo pragmatista americano Richard
Rorty, un in polemica con il fondatore dello stesso pragmatismo, Charles
Peirce (note 2 e 3).
IL modello sinottico e stato sperimentato con risultati positivi nella
mia attività di designer ed ha mostrato la sua utilità per
gli studenti nel loro approccio agli esercizi di product design. Come accade
spesso, un modello sperimentale è meglio di niente: può servire
per comprendere, interpretare e eventualmente verificare alcuni aspetti
della * realtà *, almeno in via provvisoria. Il difetto singolare
più evidente del nostro modello sinottico è forse che il
suo soggetto è limitato ad un utente immaginario, anonimo, mentre
la società è composta da tanti differenti * clusters * o
raggruppamenti, non necessariamente determinati geograficamente. Líidentificazione
di questi clusters, sempre mutanti, è uno degli obiettivi principali
del marketing moderno.
Oltre considerazioni sui prezzi e sulle funzioni dei prodotti e dei
gruppi di prodotti, líutente percepisce, come detto, fortemente i suoi
aspetti estetici. Naturalmente a questo punte il ruolo tradizionale del
designer viene posto in primo piano. Effettivamente questo sarà
il nocciolo della mia teoria del design come lo si può vedere nelle
pagine
seguenti. (ancora in Inglese)
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