Komentac'lan, il Primo Jem'Hadar di quella nave d'attacco, guardo'
con calma come il Vorta, Fiden, osservava il ponte, esaminando ogni
postazione con attenzione. Sapeva che tutto sarebbe stato come doveva
essere, ma era il ruolo del Vorta quello di comandare i Jem'Hadar. Era
tutto come doveva essere, come era stato ordinato dai Founder.
Era, dopotutto, l'ordine delle cose.
E la eccessiva prudenza di Fiden era necessaria in questo
viaggio... considerando chi fosse il loro passeggero. La vita di un
Founder non poteva venir messa in pericolo.
"Qual'e l'ETA per la nebulosa?" chiese al suo Secondo,
Boretkat'lyn. A quanto aveva capito, stavano raggiungendo una nave
nella nebulosa e il Founder sarebbe stato trasbordato su di essa. Dove
dovesse andare, non lo sapeva, ne' aveva il diritto di chiederlo, ma
suppose che la sua destinazione fosse il Quadrante Alfa.
"Dovremmo arrivare in diciotto ore." rispose Boretkat'lyn. Fiden
annui', apparentemente soddisfatto, ma prima che potesse aggiungere
altro, la nave tremo' sotto di loro e le luci si spensero per un
momento.
"Rapporto!" ordino' il Primo.
"Sembra che abbiamo incontrato un fenomeno spaziale sconosciuto."
fu la risposta. "Ha colpito tutte e tre le navi del nostro gruppo."
"Che tipo di fenomeno?" chiese il Vorta. "Un wormhole?"
"Possibile." disse il Secondo, ma la sua voce era dubbiosa. "Sembra
che ci siamo spostati nello spazio."
Il Primo si concentro' sul suo visore e guardo' attorno alla nave.
Fuori poteva vedere un pianeta vicino, apparentemente abitato. La sua
unica luna era visibile, distante. Dato che il pianeta abitabile piu'
vicino era a diversi anni luce di distanza dalla loro posizione, non
c'erano dubbi che si erano spostati di una grande distanza nello
spazio. Rimaneva solo una domanda. "Dove ci troviamo?"
Il navigatore lo guardo', alzando lo sguardo dalla sua postazione.
"Siamo nel sistema terrestre, signore."
"Siamo arrivati nel cuore della Federazione." commento' Fiden,
osservando l'ovvio. "Se e' un wormhole stabile, potrebbe esserci di
grande utilita'."
Il Secondo interruppe i suoi pensieri. "Non sono sicuro che sia
stato un wormhole."
"Si spieghi." ordino' il Primo.
"Anche se siamo nel sistema terrestre, non rilevo segni di
installazioni della Federazione. Nessuna stazione orbitale, nessuna
colonia lunare, nessuna officina spaziale... nessun segno di
abitanti... ad eccezione del pianeta."
Il Primo prese queste notizie silenziosamente, mentre Fiden
osservava piu' da vicino il pianeta sotto di loro dal suo visore.
"Allora... *dove* siamo?"
"*Dove* sono?" grugni' il Klingon.
Worf si alzo' sul ponte della Defiant, accigliandosi quando diede
un'occhiata sopra la spalla di O'Brien. Stavano seguendo le tre navi
del Dominion da diverse ore quando queste svanirono misteriosamente
dai sensori. Dato che non c'erano precedenti rapporti che il Dominion
possedesse la tecnologia di occultamento, cio' era un motivo di
imbarazzo per l'ufficiale Klingon. Se il Dominion fosse riuscito a
trovare un dispositivo di occultamento dalla flotta
Cardassiano/Romulana che avevano distrutto, allora il loro vantaggio,
seppur minimo, che avevano nel Quadrante Gamma era andato.
Il capo scosse la testa. "Non mi piace, signore. Sono svaniti."
"Si sono occultati?" chiese Worf.
"No, signore." rispose O'Brien. "Se l'avessero fatto, avrei visto
un cambiamento di fase nei loro campi a curvatura." si fermo' e
guardo' il monitor. "E' come se avessero semplicemente lasciato questo
universo."
"Molto bene" disse il Klingon, ovviamente insoddisfatto. "Registri
tutti i dati pertinenti per farli esaminare dal comandante Dax piu'
tardi." Quindi si rivolse al timoniere. "Tracciare una rotta per il
wormhole."
Fiden passeggiava impaziente sul ponte. Per due ore loro, e le
altre due navi, stavano cercando di determinare cosa era successo.
Sfortunatamente, se da un lato i Jem'Hadar erano eccellenti soldati,
non erano dei buoni scienziati. E vista la situazione, fu il Vorta a
raggiungere una risposta.
Ma le risposte non sembravano confortanti. Questa sembrava essere
la Terra, ma molto piu' primitiva di quanto avrebbe dovuto essere. Era
possibile che avessero viaggiato attraverso il tempo, ma c'erano
diverse incongruenze storiche che avevano ricavato dalle loro
osservazioni.
Era come se si fossero spostati in un'altra realta'. Ma era
impossibile.
O no?
Komentac'lan si fermo' davanti a lui, obbligandolo a fermarsi. "E'
ora per il White." insistette.
Fiden si fermo', andando a pensare. Se erano bloccati senza
possibilita' di ritorno al Dominion, e quindi potersi rifornire di
Ketracel White, allora sarebbe stato solo questione di tempo prima che
la loro scorta si esaurisse e che il suo controllo sui Jem'Hadar
venisse meno. Ma se avesse diminuito cio' che serviva loro, il loro
lavoro sarebbe diminuito allo stesso modo... Dopo un momento, decise
che era prudente dare loro cio' che chiedevano. Avrebbe potuto
decidere cosa fare piu' tardi. "Naturalmente." Aprendo la scatola che
conteneva il White, fece la domanda rituale: "Primo Komentac'lan, puoi
garantire per la lealta' dei tuoi uomini?"
Come sempre, Komentac'lan rispose "Noi serviamo i Founder. Da ora e
fino alla morte."
Fiden rimosse le fiale necessarie e le diede a Komentac'lan.
"Allora ricevi questo dono dai Founder. Possa esso mantenerti in
forze."
Il Primo stava ancora distribuendo il White ai suoi uomini quando
il Founder, assunta una forma umanoide, entro' nella stanza. Non era
troppo inusuale per Fiden e il Jem'Hadar, visto che il Founder poteva
andare dove voleva, ma la vista di un altro umano con lui, uno con
lunghi capelli rossastri e vestito con una strana uniforme grigia, non
era qualcosa che si aspettavano. Automaticamente i Jem'Hadar alzarono
le armi, ma ogni ulteriore azione fu fermata quando il Founder alzo'
la mano. "Non c'e' motivo di preoccuparsi. Questo qui e' un amico." il
Mutaforme si rivolse all'alieno. "Non e' vero, Nefrite?"
"Naturalmente" rispose l'alieno. Il Mutaforme torno' a guardare i
soldati Jem'Hadar e sorrise loro.
Komentac'lan era militare da sette anni, due dei quali servendo
come Primo su quella nave. Era un veterano di innumerevoli campagne al
servizio dei Founder, e aveva combattuto su dozzine di mondi. Ma nel
vedere gli occhi del Founder diventare rossi per un momento, per la
prima volta nella sua vita, ebbe paura.
Jadeite si acciglio' alla presenza di Queen Beryl. Si', La monarca
della Negaverse stava sorridendo, e si', stava complimentandosi con
qualcuno per un lavoro ben fatto. Ma non era rivolta a lui. Invece si
stava congratulando con Nefrite che aveva catturato il Mutaforma e i
soldati Jem'Hadar. Guardo' ancora una volta al generale suo rivale.
Era solo una questione di tempo perche' Queen Beryl rivolgesse la sua
attenzione al suo ultimo incontro con le Sailor Senshi. E visto come
erano andate le cose a quel parco dei divertimenti, non era
compiaciuta dei risultati.
"... e ora, Jadeite..."
Tremo' internamente al falso tono di piacere. Sarebbe andata peggio
di quanto previsto.
"Ancora una volta hai incontrato le Sailor Senshi..." il suo tono
divenne freddo. "... e hai fallito miseramente! Mi puoi dare un valido
motivo perche' non ti debba distruggere all'istante?"
Jadeite si inchino' piu' profondamente, cercando di sembrare calmo.
"Mi scuso per il mio fallimento, Queen Beryl." disse. "Ma ho un
piano..." la sua mente corse per creare un piano, qualsiasi piano che
potesse essere gradito alla monarca "... che dovrebbe avere come
risultato la distruzione delle Sailor Senshi."
"Ma va?" gli rispose Beryl. "Lo hai gia' detto nel passato. Perche'
dovrebbe essere diverso?"
Jadeite vide uno sguardo di soddisfazione di Nefrite quando la
regina parlo'. Evidentemente l'altro generale pensava che qualsiasi
fosse il piano che Jadeite avesse tirato fuori, sarebbe fallito
miseramente. Come avrebbe voluto togliergli dalla faccia quel
sorriso...
L'ispirazione lo colpi' come un fulmine. Cercando di rimanere
calmo, si rivolse a Beryl. "Perche' ora abbiamo il mutaforma come
alleato." La frase di Jadeite causo' uno sguardo assassino da Nefrite,
e continuo'. Evidentemente l'altro generale aveva altri piani per il
mutaforma... piani che Jadeite aveva fatto saltare.
"Bene." Queen Beryl lo guardo' di nuovo, freddamente. "Dimmi
Jadeite. Se questo piano ha delle potenzialita', potresti redimerti."
Pluto seppe nel momento in cui torno' alla Porta del Tempo che la
situazione si era deteriorata. Le cose erano ben peggiori di quanto si
fosse aspettata. Naturalmente non c'era modo di dire per quanto tempo
si fosse allontanata. Il tempo li' aveva poco significato, e ancora
meno dove era stata.
Ci fu un lampo di luce accompagnato da un suono, e un uomo
nell'uniforme di capitano della Flotta Stellare apparve di fianco a
lei. "Pensavo che non dovevi mai andartene da qui."
"Non e' del tutto vero. Posso lasciarlo incustodito per brevi
periodi. Inoltre, Q, la situazione lo richiedeva." rispose. Torno'
a guardare la zona che circondava la porta. "Ma vedo che le cose sono
cambiate in peggio."
"Si', e' certamente vero." concordo' l'entita', guardandosi attorno.
Sospirando aggiunse "Beh, io ho cercato di avvisarli. Ma convicere
Picard... E' troppo duro per ascoltarmi."
"Ti sei guadagnato una cattiva reputazione fra di loro, Q." disse
Pluto. "Se tu fossi piu' civile con loro, potrebbero dare ascolto ai
tuoi avvertimenti piu' spesso."
"Moi? Civile?" Q sembro' scioccato. "Non sarebbe divertente."
Strinse le spalle dopo che Pluto lo guardo' in modo sardonico. "Beh,
basta con la cordialita'. Hai un nodo temporale da sciogliere.
Suppongo che tu abbia un piano per sistemare il tuo prezioso scorrere
del tempo."
"Lo sai che ce l'ho." gli rispose. "E ho gia' parlato con gli altri
per metterlo in azione. Inoltre... se non l'avessi fatto, non avresti
piu' Picard con cui divertirti."
"Hmmm..." Q considero' la frase e annui'. "Hai segnato un punto a
tuo favore. Che universo sarebbe senza Jean-Luc da infastidire? O
anche senza Worf." Poi capi' cio' che Pluto aveva detto, e rimase
confuso. "Un momento... altri? Chi altri?"
"I Bajoriani li chiamano i Profeti." rispose.
Q comprese. "Ah, gli abitanti del wormhole. Abbastanza noiosi, se
devo dire. Tutto cio' che fanno e' nascondersi in quel condotto
spazio-temporale, e non interessa loro capire il tempo lineare."
"Q..." Pluto fece un lungo respiro. Anche se la natura di Q era per
definizione irritante, c'erano momenti in cui era addirittura
esasperante. "Se non vuoi aiutarmi, allora tienti i tuoi commenti per
te. Lo strappo temporale sta cambiando due universi in questo momento,
e ho bisogno di tutto l'aiuto necessario per ripararlo."
Un'espressione addolorata apparve sulla faccia dell'entita'. "Io
ti aiuterei volentieri. Ma sai bene che ho certe... restrizioni che i
miei compagni Q mi hanno imposto. Specialmente dopo che mi hanno fatto
diventare un umano per un po'... e credo che tu ci abbia messo lo
zampino."
"Non avevo molte altre scelte, Q. Stavi diventando troppo
selvaggio, eri fuori controllo." Q sbuffo' in risposta. "I Q avevano
ragione. Dovevi imparare la disciplina."
"Beh, spero che i risultati ti abbiano soddisfatta." rispose Q.
"Prima avrei rimesso a posto il tutto con un cenno della mano. Ora
sono forzato a seguire la volonta' del Continuum: 'Quegli esseri
corporei hanno causato il danno, e loro dovranno ripararlo'" Lancio'
uno sguardo di odio verso il cielo.
Pluto rimase a pensare per un momento. "Ho paura che questa
conversazione dovra' attendere per la sua fine. Il tempo..." le sue
labbra si curvarono alla freddezza della frase "... e' quello che ci
manca. Nel frattempo, potresti farmi un favore e dare un occhio qui
mentre staro' via?" Q annui' silenziosamente, e a quel cenno, la
ragazza svani'.
Q guardava lo spazio dove si trovava, con la sua espressione
indecifrabile, poi torno' a guardare il tempo scorrere attorno alla
Porta. "Buona fortuna, Pluto... Ne avrai bisogno!"
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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox
Capitolo 1 - La chiamata dei Profeti
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani
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Kira guardo' dalla sua stazione all'ufficio del capitano, con
un'evidente preoccupazione sul volto. Era in riunione da piu' di
quanto si aspettasse. Forse...
Scosse la testa e cerco' di tornare ai suoi compiti. Sisko aveva
mostrato molte volte come gestire... Il treno dei suoi pensieri fu
interrotto dall'apertura della porta.
"... la risposta e' ancora no!" stava dicendo Sisko ad alta voce
uscendo dall'ufficio. Uscendo quasi come una furia, si poteva dire.
Quark lo segui'. "Perche' no? La pubblicita' e' una pratica
legittima negli affari."
"E che ne sai tu di affari legittimi?" disse Kira. Una parte di lei
noto' assentemente Dax entrare nella stanza e andare verso la stazione
dell'Ufficiale alle Operazioni Strategiche, Worf.
Sisko intervenne prima che Quark potesse fare rimostranza. "Quei
monitor sono solo per l'uso ufficiale della stazione."
Il Ferengi corse attorno a Sisko e si fermo' sulla sua strada,
obbligandolo a fermarsi. "Non interferiranno nelle funzioni ufficiali.
Li usero' solo nei luoghi pubblici, come ai replicatori, e solo
durante le normali ore di affari." Quando Sisko scosse la testa e
cerco' di passarlo, aggiunse "Se fossero necessari, la pubblicita'
verra' interrotta in modo che i monitor possano venire usati per le
funzioni ufficiali."
Dietro di lei, Kira poteva sentire Dax parlare con Worf delle tre
navi del Dominion che erano svanite misteriosamente dai sensori della
Defiant durante l'ultima pattuglia nel Quadrante Gamma, notando che
ricordava un fenomeno gia' visto con l'Enterprise D, l'assegnamento
precedente di Worf, circa quattro anni prima. Kira senti' crescere la
sua indignazione verso il barista perche' non poteva andare a sentire
la notizia. Qualsiasi cosa che aveva a che fare col Dominion poteva
essere una minaccia seria per Bajor. E qualsiasi cosa fosse, la voleva
sentire subito, non ascoltare una lagna Ferengi su come poter
incrementare i propri profitti.
Non che ci volesse molto perche' Quark la facesse infuriare. Il
barista Ferengi sapeva come dare veramente fastidio. Si rivolse al
barista con uno sguardo tagliente e gli disse "Che parte di 'no' non
capisci?"
"La parte che dice che non posso farlo!" rispose Quark indignato.
Kira stava per rispondergli in malo modo, ma venne interrotta da un
allarme dei sensori dietro di lei. Voltandosi, vide Dax alzare lo
sguardo dalla sua postazione, preoccupata. "Benjamin, sto rilevando
emissioni massive di neutrini, tetrioni e cronotoni dal wormhole.
Sembra che si stia formando una crepa al suo interno." Torno' alla
stazione scientifica, cercando di analizzare le letture.
"Vediamolo, capo. Sullo schermo." ordino' Sisko. Il visore tremolo'
prima di mostrare il wormhole completamente aperto e sembrava
continuare a rimanere tale. Ma aveva un aspetto diverso, come se lo
stessero guardando attraverso una distorsione. Anche il suo colore era
diverso, non il consueto azzurro, ma rosso, dandogli un aspetto quasi
demoniaco.
"Sembra che sia... in fiamme." disse Kira.
"Sto leggendo distorsioni gravimetriche." aggiunse O'Brien.
"Confermo" aggiuse Dax. "Sembra quasi che stia per iniziare la
prima fase di un collasso strutturale. Ma non saprei cosa lo stia
causando."
Uno sguardo preoccupato apparve sulla faccia di Quark. "Collasso?
Sarebbe un grosso male per i profitti." Allo sguardo di Sisko,
aggiunse "Vedo che siete occupati. Parleremo piu' tardi." Raggiunse
rapidamente l'ascensore, borbottando.
Sisko rimosse il barista dalla propria mente e ritorno' la sua
attenzione a Dax. "Potrebbe essere causato artificialmente, Dax?"
"Intendi da qualcosa del Dominion?" chiese la Trill. "E' possibile.
Ma non c'e' nulla da questa parte che lo possa confermare, e le
letture che ottengo dalle postazioni nel Quadrante Gamma non
indicano nulla. Inoltre, non posso essere sicura della *vera* causa
finche' non l'avro' analizzato dall'interno. Dobbiamo lanciare una
sonda."
"Non lo farei" disse O'Brien. "Quelle distorsioni gravimetriche nel
wormhole sono forti abbastanza da schiacciare qualsiasi sonda che
invieremo. Un runabout potrebbe sopravvivere al passaggio verso il
Quadrante Gamma... ma dubito che tornerebbe indietro intatto."
Sisko guardo' l'anomalia. Se una sonda o un runabout non potevano
sopravvivere al passaggio nel wormhole, rimaneva una sola opzione.
"Che ne pensa della Defiant, capo?"
O'Brien guardo' le letture dei sensori, comparandole mentalmente
con cio' che sapeva della struttura della Defiant. "Penso di si'. Ma
dovremo potenziare al massimo il campo di contenimento strutturale,
ricavando l'energia supplementare dai motori a curvatura. In ogni caso,
sara' una cavalcata selvaggia."
"Allora muoviamoci, gente." Sisko ando' verso l'ascensore, e gli
altri membri del gruppo di comando lo seguirono. "Sisko a Odo. Ci
raggiunga sulla Defiant, Conestabile."
Sisko guardo' quando Odo entro' sul ponte. "Benvenuto a bordo,
Conestabile. Spero che non avremo bisogno del suo aiuto, ma se c'e' la
pur minima possibilita' che sia coinvolto il Dominion..."
"... allora avrete bisogno di un Mutaforme attorno." fini' la frase
Odo, andando verso la parte posteriore del ponte. "Capisco. Non so
quanto aiuto potro' dare, ma faro' del mio meglio."
"Grazie Odo." disse Sisko, dando una rapida occhiata attorno al
ponte. "Stato, capo?"
"Sistemi pronti." riporto' O'Brien.
"La stazione ci ha dato il via libera per la partenza, capitano."
aggiunse Kira.
"Rilasciare i ganci di attracco." ordino' Sisko. "Andiamo, vecchio
mio."
"Ganci di attracco rilasciati." confermo' Dax. "Razzi indietro un
quarto." La stazione si allontano' sullo schermo mentre la Defiant
lentamente si allontanava dalla stazione, rallentando quando fu a
cento metri. "Siamo liberi, signore."
"Rotta per il wormhole, massimo impulso." ordino' il capitano.
"Engage!"
Le mani di Dax si mossero velocemente sulla console del timone, e
la piccola nave stellare rispose, ruotando sul suo asse e dirigendosi
verso il wormhole, accelerando rapidamente quando entro' nell'anomalia
spaziale. La nave si inclino' entrandoci, visto che le distorsioni
gravimetriche diedero alla corsa piu' scossoni del solito. Sisko
mantenne la sua attenzione sul visore e cerco' di focalizzarsi sui
rapporti che arrivavano dal suo equipaggio quando improvvisamente...
... tutto svani'.
"Lui e' qui."
Sisko si giro' verso la voce. Sembrava trovarsi alle Operazioni
sulla stazione, e la persona che parlava sembrava Kira. Ma gia' sapeva
dalle esperienze precedenti.
Stava parlando con gli alieni del wormhole. Coi profeti.
Ma perche'?
Quark era di fronte a lui, annuendo. "E' il Sisko."
Sisko sbatte' gli occhi quando la scena cambio' improvvisamente
nell'infermeria con il dottor Bashir. "Lei aveva detto che sarebbe
venuto."
"Lei?" chiese confuso. "Chi e' lei? E perche' sono qui?"
Cambio' ancora posto, questa volta nell'ufficio di Odo. "Il tempo
si e' spostato" rispose Odo, apparentemente ignorando la sua domanda
per il momento. "Quello che tu chiami il passato ora e' fluido. Ci
minaccia."
"Non credo di capire." disse Sisko. "State dicendo che il wormhole
viene destabilizzato nel passato?"
Improvvisamente si trovo' in piedi sulla Defiant. "Non capisce" gli
disse Worf.
"E' lineare" ricordo' Dax. "L'anomalia non viene vista da loro allo
stesso modo in cui la vediamo noi."
"Anomalia?" fece eco Sisko.
Ora era nel suo alloggio. "L'avete creata voi." gli disse Jake. "A
lei serve il vostro aiuto per correggerla."
"Ma chi e' la persona di cui continuate a parlare? E perche'?"
Sisko si ritrovo' alle Operazioni.
"Quella persona sarei io." disse una voce dietro di lui. "E loro la
hanno portata qui perche' io gliel'ho chiesto."
Sisko si volto' verso la nuova voce e si fermo'. Gli alieni del
wormhole solitamente apparivano come persone conosciute, i suoi
colleghi sulla stazione: Worf, Kira, Dax, Odo, Jake... anche Quark. Ma
non conosceva affatto la persona che aveva di fronte, sebbene ci fosse
qualcosa di stranamente familiare con il suo vestito. La donna era
vestita con uno strano vestito marinaro: body bianco, minigonna scura,
fiocchi sul davanti e sul dietro... anch'essi scuri. Teneva in mano un
bastone che somigliava vagamente ad una qualche chiave.
E i suoi capelli... lunghi, scuri, con riflessi verdi. Sisko pensava
che non avrebbe mai dimenticato una persona cosi'. "E tu chi sei?"
"Io sono Sailor Pluto" rispose. "Ci incontreremo ancora, capitano
Sisko. Molto presto."
Sisko sbatte' gli occhi, disorientato, dopo essersi ritrovato
improvvisamente nella sua poltrona di comando, e cerco' di ascoltare
la salva di rapporti che arrivavano.
Bashir stava controllando l'equipaggio col tricorder medico. "State
tutti bene? Mi sono sentito strano per un secondo."
O'Brien intervenne. "C'e' stata una massiccia emissione di
radiazioni cronotoniche quando siamo usciti dal wormole."
"Abbiamo perso i contatti con la stazione." riporto' Kira.
Dax stava facendo un'analisi veloce delle letture della
navigazione. "Stando ai sensori di navigazione, non siamo affatto nel
Quadrante Gamma."
"E dove siamo, Dax?" chiese Sisko.
"Terra." rispose. "Siamo in orbita. Ma..." guardo' ancora le
letture dei sensori e scosse la testa. "Aspetta un attimo... Stando
alle letture astrometriche, l'anno... e' il 1992."
La notizia blocco' l'attivita' sul ponte. Dopo un attimo, Sisko fu
in grado di trovare la voce. "1992? Vuoi dire che abbiamo viaggiato
indietro nel tempo, vecchio mio?"
Dax giro' la sedia per guardarlo, con uno strano sorriso. "Sembra
proprio di si'."
"Questo... spiegherebbe le emissioni cronotoniche." aggiunse
esitando O'Brien.
"Torniamo indietro." ordino' Sisko, senza molta speranza. "Vedi se
puoi riportarci attraverso il wormhole."
"Non possiamo, Benjamin." disse Dax, scuotendo la testa. "E'
svanito. Come se non fosse mai stato qui."
Sisko si acciglio', ma decise di pensarci dopo. Prima doveva
assicurarsi che la Terra del passato non li potesse trovare. "Attivare
l'occultamento. Non voglio che ci trovino." Le luci sul ponte
diminuirono di intensita' quando venne attivato il dispositivo di
occultamento.
Beryl guardo' nella sua sfera di cristallo quando la nave
sconosciuta scomparve dalla vista, poi urlo' "Kunzite!"
Il generale si materializzo' li' vicino. "Si', mia regina?"
"Una nave stellare e' appena apparsa vicina all'anomalia. Voglio
che tu prepari i guerrieri alieni e le loro navi spaziali. Se
riappare, o ne apparisse una qualsiasi altra nella zona, attaccatela
immediatamente... e distruggetela! Non possiamo permetterci che
qualcosa vada male adesso. Non quando la vittoria e' cosi' vicina!"
Kunzite si inchino' profondamente. "Come vuole, maesta'."
"Che diavolo sta succedendo?" chiese Kira, frustata.
Sisko poteva certamente capire i sentimenti del maggiore. Ma invece
di lei, aveva qualche idea su chi era dietro alla deviazione che il
wormhole aveva fatto fare alla nave... Anche se non riusciva a capire
il perche'. "Qualsiasi cosa sia maggiore, penso che i Profeti ci
abbiano voluti qui." le rispose. In breve, racconto' all'equipaggio la
sua esperienza del passaggio nel wormhole. Worf e O'Brien si
scambiarono sguardi incerti quando descrisse l'incontro che ebbe con
Sailor Pluto.
"Sailor Pluto?" chiese Worf quando il capitano fini'. "E' sicuro
di quello che dice, capitano?"
Sisko giro' la sua sedia verso il Klingon. "Ha un idea di chi si
tratti, comandante?"
"La descrizione della divisa mi sembra familiare, ed anche il nome
corrisponde." rispose O'Brien prima di Worf. "Ma non corrisponde a
nessuna delle Sailor Senshi che abbiamo incontrato sull'Enterprise."
"Sailor Senshi?" disse Kira, con un tono di incredulita'. "Sembra
il nome di un gruppo di ragazzine."
Worf la guardo' arcignamente, chiaramente irritato. "Non lo direbbe
se le avesse viste combattere contro i Borg."
Questo stimolo' la memoria di Sisko, quando noto' lo sguardo di
rispetto che si trovava sulla faccia di Kira. Si ricordo' di aver
letto dei rapporti di Picard sull'incontro che ebbe l'equipaggio
dell'Enterprise D con le Sailor Senshi, e la conseguente battaglia
contro una nave Borg. Comunque si era immerso completamente nel
progetto della Defiant a quel tempo da dare a quel rapporto solo una
rapida occhiata. "Dax, raccogli tutte le informazioni che puoi sulla
zona. Vedi se puoi trovare informazioni sull'anomalia a cui fanno
riferimento gli alieni del wormhole." Sisko torno' a girare la sedia
per guardare i due ufficiali che avevano preso servizio sull'Enterprise
D, ora distrutta. "Signor Worf, capo... Voglio che mi diciate tutto cio'
che sapete su queste Sailor Senshi."
Artemis attese prima di saltare sul letto di Minako. Odiava
svegliarla, vista la serie di dure battaglie che aveva combattuto
nelle ultime due settimane, da quando si era riunita alle altre, ma che
scelta aveva? Mise una zampa sulla sua spalla e scosse la bionda.
"Minako!"
Il risultato non fu esattamente cio' che si aspettava. Invece di
svegliarsi ed essere pronta, mormoro' qualcosa di incomprensibile e si
giro'. Artemis riusci' a malapena l'evitare di venir preso sotto il
suo braccio. Prese un attimo per vedere cosa fare, poi...
"OW!!" Mina salto' sul letto, scagliando via istintivamente cio'
che le aveva fatto male. Ci fu un suono sordo quando Artemis colpi' il
muro. "Artemis! Che stai facendo?"
Il gatto si rialzo' da terra e scosse la testa per schiarirsela.
"Svegliarti. E senza farmi troppo male." Si prese un attimo per
verificare le proprie condizioni. "E sembra che ci sia riuscito."
"Non ci scommetterei." gli rispose, guardandosi il dito che Artemis
aveva punto. Era rosso, ma la pelle non era stata lacerata, e il
dolore stava gia' diminuendo. "Un secchio di acqua fredda avrebbe
avuto lo stesso effetto, Artemis. E sarebbe stato anche meno
doloroso."
Pur nella sua forma felina, Artemis cerco' di alzare un
sopracciglio. "E come potrei maneggiare un secchio?"
"Ah, e' vero." Dopo un momento, la ragazza chiese "Cosa c'e' di
tanto importante?"
"Mi ha appena chimato Luna. Lei e Ami hanno trovato un portale
verso la Negaverse."
"Capisco." disse. Dopo averci pensato su, aggiunse "Quante
possibilita' pensi che abbiamo, Artemis?"
"Stai scherzando? Voi quattro spazzerete via Beryl." rispose, piu'
convincente di quanto non lo fosse.
"E' un bel gesto." disse Minako con un sorriso. "Ora, seriamente,
quante possibilita' abbiamo realmente?"
Artemis sospiro'. Lo avrebbe dovuto sapere che non avrebbe potuto
ingannarla... almeno su questioni di questo tipo. Avevano lavorato
assieme per troppo tempo. "So che non e' rosea, Minako. Dopotutto
potreste dover incontrare Zoicite e Kunzite assieme. Ma che
possibilita' abbiamo? Non possiamo starcene qui ad aspettare che Beryl
risvegli la Negaforce."
"Non ti preoccupare, Artemis. Troveremo il modo. Ci riusciamo
sempre, non e' vero?" rispose, con un leggero ottimismo che tornava
nella voce. Artemis annui' ascoltandola. Era qualcosa in piu' della
Minako che conosceva. "Va bene. E' ora di contattare Rei e Makoto."
"JUPITER POWER... MAKE UP!"
La magia della trasformazione avvolse Makoto, che sentiva il potere
che cresceva in lei mentre diventava Sailor Jupiter. Si fermo' un
attimo, assaporando la sensazione, poi usci' di corsa per raggiungere
le compagne.
Erano successe tante cose da quando quel giorno divenne una Sailor
Senshi. O meglio, si accorse di essere una di loro, a seconda di come
si prendeva il fatto. In ogni caso aveva seguito quel ragazzo -chi
era? Era passato tanto tempo che lo aveva dimenticato- quando Zoicite
lo aveva attaccato, estraendogli il Rainbow Crystal che possedeva e
trasformandolo in uno youma. Mars e Mercury erano capitate li' proprio
in quel momento, ma la battaglia non avrebbe avuto sbocco finche' Luna
non le diede la transformation pen, e in quel momento fu in grado di
diventare Sailor Jupiter.
Non furono in grado di salvarlo, comunque... come tutti gli altri
che avevano un Rainbow Crystal dentro di se', tra l'altro. Anche con
l'aiuto di Nefrite, e con Tuxedo Kamen ancora al loro fianco, furono
solo in grado di sconfiggere gli uomini che erano stati trasformati
solo uccidendoli. Jupiter giuro' a se stessa di farla pagare a Zoicite
per ciascuno di essi.
E Kunzite allo stesso modo. Aveva preparato una trappola per loro
un paio di settimane prima, una che aveva quasi funzionato. Fu grazie
al tempestivo arrivo di Venus che riuscirono a sfuggire, ma non prima
che Mamoru venisse catturato... e Nefrite ucciso.
Jupiter mise da parte i propri pensieri, concentrandosi su cio' che
stavano per fare quella notte.
Rei rimise il comunicatore nel solito nascondiglio e torno' al
fuoco sacro. Le sua facolta' le avevano fatto sentire che la battaglia
finale con la Negaverse si avvicinava in fretta, ma che era arrivata
troppo presto. Non era lontana dal luogo dell'incontro, percio' decise
di prendere l'opportunita' di scoprire qualcosa dal fuoco.
Concentrandosi su di esso, cerco' di scoprire l'informazione che le
serviva per poter trionfare, una volta per tutte, su Beryl e i suoi
alleati.
All'inizio la fiamma era quasi immobile, riluttante nel fornirle
cio' che cercava. Poi la sua perseveranza diede un risultato,
rivelandolo in una sequenza di immagini. Una nave spaziale, compatta,
ma che emanava un'estrema potenza. Un uomo dalla carnagione scura, a
cui i suoi sottoposti portavano rispetto. Una donna in uniforme rossa
con il naso aggrinzato, che sembrava in confidenza con l'uomo. Una
serie di altre immagini di gente con un uniforme simile a quella
dell'uomo, ognuno che sembrava piu' o meno umano. Termino' con la
visione di un uomo, la cui faccia sembrava incompleta in qualche modo,
che indossava un'uniforme simile a quella della donna. Lo guardo' per
quelli che sembrarono diversi secondi, prima che la sua forma
cambiasse, trasformandosi in una forma gelatinosa.
Rei senti' i capelli alla base del collo rizzarsi a quella vista,
mentre una scarica di adrenalina pervase il suo corpo, causando
l'interruzione della lettura. Ma decise di non rifiutare
l'informazione ricevuta, specie sull'ultima immagine che aveva visto.
'Allora Beryl vuole usare un'altra... cosa come quella contro di
noi' penso' mentre si trasformava. 'Beh, non funzionera'. Lo sapremo
affrontare, qualsiasi forma abbia.' Usci' di corsa dal tempio,
dirigenddosi verso il ristorante dove avrebbe incontrato le altre.
'Stavolta saremo pronte per quella creatura, Beryl. E sapremo
affrontarla... e poi sara' il tuo turno.'
Ami era fuori dal ristorante, aspettando le altre. Non ci sarebbe
voluto molto perche' arrivassero. Ancora una volta, guardo' il
computer, cercando segni di attivita' della Negaverse. A quanto
sembrava, le ragazze erano riuscite a non farsi scoprire, ma non
sarebbe durato per sempre.
Si acciglio'. Per come erano andate le cose ultimamente, non
sarebbe stata una sorpresa se Kunzite fosse apparso di fronte a loro
appena fossero entrate nel tunnel.
"Ami?"
Scuotendosi, la ragazza guardo' verso il basso. "Si', Luna?"
"Stai bene?" chiese la gatta, con la voce preoccupata.
"Sto bene. Stavo solo controllando per essere sicura che non
fossimo state scoperte."
"Non penso che fosse solo quello. Sembri preoccupata per qualcosa."
Luna si fermo', cercando di riordinare i pensieri. "So che la
situazione sembra grigia, ma..."
"Trentadue punto sette percento."
Luna sbatte' gli occhi, sorpresa. "Cosa?"
"Trentadue punto sette percento." ripete' Ami. "Sono le nostre
possibilita' di vittoria. Le ho calcolate."
"Trentadue punto..." la voce di Luna svani'. "E' *tutto* ?"
"Vuoi che ti faccia vedere tutta la serie dei calcoli?" chiese Ami.
"No, grazie." rispose Luna. Rimasero in silenzio per un attimo,
aspettando le altre. Poi "Beh, se e' davvero cosi' grigia, prima di
partire ti volevo ringraziare."
Ami la guardo', confusa. "Ringraziarmi? Per cosa?"
"Per esserti presa cura di me. Sarei potuta rimanere a casa di
Usagi, ma non riuscivo a tornarci. Non dopo..." la voce di Luna svani'
di nuovo, rotta da un sighiozzo.
"Lo so." le rispose Ami. "Manca molto anche a me."
Ulteriori discussioni vennero interrotte dall'arrivo di Jupiter,
seguita subito dopo da Venus. "Scusate il ritardo." disse Jupiter.
"Veramente siete arrivate prima del previsto." rispose Ami,
estraendo la transformation pen. "MERCURY POWER... MAKE UP!"
"Beh, appena Rei arriva, possiamo andare." disse Venus dopo che Ami
fini' la sua trasformazione. Si guardo' attorno, confusa. "Mi chiedo
perche' ci metta cosi' tanto. Abita qui vicino e pensavo che fosse
gia' qui."
"Non sono cosi' in ritardo." rispose Mars abbastanza contrariata,
arrivando alle spalle della bionda. "Mi ci e' voluto un attimo per una
lettura dal fuoco."
"Hai scoperto qualcosa di utile?" chiese Artemis.
"Non ne sono sicura. Ho ottenuto una serie di immagini che non
saprei interpretare. L'unica cosa che ho riconosciuto era un
mutaforme."
"Vuoi dire che...?" chiese Mercury quasi sussurrando.
Mars annui'. "Gia'! Penso che ne incontreremo un altro, Mercury."
Jupiter e Venus si scambiarono un'occhiata. Nessuna delle due era
con loro quando le altre due si scontrarono con la creatura che Mars
aveva descritto, ma avevano sentito abbastanza per capire quanto fosse
pericolosa. "Dovremo solo tenere gli occhi aperti." disse Venus.
"Andiamo, ragazze. Prossima fermata: la Negaverse!"
"Ha ragione, capo." disse Sisko, esaminando ancora le registrazioni
delle Sailor Senshi presi dai diari di bordo dell'Enterprise D. Le
facce erano sfuocate in qualche modo, ma le loro uniformi erano
chiaramente riconoscibili. Un'altra registrazione venne mostrata dopo
di questa, questa delle senshi non trasformate nel Ten Forward, con le
facce chiaramente visibili. "Chiunque abbia visto nel passaggio del
wormhole, non era una di queste. Ma dal suo nome e da come era
vestita, direi che deve avere qualche legame con loro."
"Da quanto ricordi, non hanno mai parlato di aver incontrato una
Sailor Pluto" disse Worf "E anche io non l'ho mai vista, tra l'altro.
Visto che non le ha detto altro che il nome, suppongo che sia una
Sailor Senshi che rappresenta uno dei pianeti esterni del sistema
solare... come Saturno, Urano, Nettuno... o Plutone."
"E perche' non la Terra?" chiese Sisko. "Non c'e' una Sailor Senshi
per quel pianeta."
"L'ho chiesto a Luna quando era sull'Enterprise." rispose il
Klingon.
"La gatta nera?" chiese Sisko, indicando il video.
"Si, signore. Per una qualche ragione, non c'e' una Sailor Senshi
per la Terra, anche se Mamoru, conosciuto anche come Tuxedo Kamen,
puo' essere considerato il rappresentante della Terra."
Sisko annui' e torno' verso il centro del ponte. "Qualche novita',
Dax?"
"Nulla." rispose. "Comunque, non sono sicura che abbia relazione
con la nostra situazione... o cosa significhi. Sto rilevando
l'insorgere di un grosso centro di energia negativa centrato nella
regione artica." La Trill tocco' un controllo e apparve un grafico sul
visore principale, facendo vedere in dettaglio il campo di energia che
aveva menzionato. "Sta causando distruzioni di massa nella zona:
terremoti, venti insoliti, e incremento dell'attivita' delle macchie
solari."
O'Brien stava guardando dalla sua stazione mentre Dax stava
fornendo il suo rapporto. Uso' un momento per accedere al computer,
poi disse "Sembrano le stesse condizioni di quando le Sailor Senshi
iniziarono il loro combattimento finale con Queen Beryl."
"Se e' questo, allora l'anomalia a cui si riferiscono i Profeti non
e' questa." disse Dax.
"Come fa a saperlo, capo?" chiese Sisko.
"Quando erano sull'Enterprise, Mercury ha scaricato una
registrazione delle loro attivita' nel computer principale. Come
precauzione contro interferenze accidentali nella loro timeline da
parte di altre navi stellari." Il capo tocco' un controllo, mostrando
un altro grafico sul video in fianco a quello che Dax aveva mostrato.
Sisko noto' che erano simili, ma non identici. "Ho estrapolato questo
dalle registrazioni. Il campo di energia che Dax sta rilevando e'
quasi uguale alle condizioni osservate poco prima che Beryl cercasse
di liberare la Negaforce. Eccetto che..."
"Eccetto cosa?"
Uno sguardo frustrato apparve sulla faccia di O'Brien. "E'
maledettamente troppo presto! Manca un mese a quando le senshi
andranno al Polo Nord. Quel campo di energia non dovrebbe essere cosi'
potente."
"Potrebbe essere una specie di universo alternativo, capo?" chiese
Dax.
O'Brien scosse la testa. "No, ho gia' controllato. La firma
quantica di questo universo e' identica a quello visitato
dall'Enterprise... E' lo stesso universo."
"Potremmo essere stati noi a causare un cambiamento della
timeline?" chiese Sisko.
"Non vedo come." rispose Dax. "Siamo stati visibili solo pochi
secondi." Un allarme dai sensori suono', facendole dimenticare altre
speculazioni. "Aspetta un minuto, Benjamin. I sensori stanno rilevando
forme di vita nella regione artica, vicine alla sorgente del campo di
energia." Si fermo' per controllare le letture del tipo di forma di
vita rilevata. Quando parlo' dopo, la sua voce era stupita. "Sono
Jem'Hadar!"
"Jem'Hadar?" esclamo' Bashir. "E che ci fanno sulla Terra?
Specialmente in una versione alternativa della stessa!"
"Bella domanda, dottore." rispose Sisko. "Vorrei sapere anche io la
risposta."
"E' una risposta che deve aspettare, capitano." disse Odo. Il
Conestabile aveva occupato una stazione dall'altra parte del ponte e
stava controllando le comunicazioni. "Sto rilevando un segnale
subspaziale... e sembra una chiamata di aiuto." Odo tocco' un
controllo e il segnale fu portato agli altoparlanti del ponte,
interrotto da diverse scariche.
"... Mayday... sotto attacco... Qui e' l'USS... Assistenza
immediata..." il segnale si interruppe di colpo.
"La sorgente del segnale e' dall'altra parte della Terra, signore.
Non lontano dalla Luna." disse O'Brien.
Sisko considero' le alternative. L'apparizione dei Jem'Hadar sulla
Terra doveva venir investigata, ma aveva anche la responsabilita' di
rispondere alla chiamata di soccorso. Pur odiandolo, non vide altra
possibilita' se non dividere le sue forze. "Maggiore, porti un away
team sulla Terra. Preparatevi a confrontarvi con una forza di assalto
Jem'Hadar. Io portero' la Defiant a controllare quella chiamata di
aiuto, percio' sarete da soli per un po'"
Kira annui'. "Saremo pronti."
"C'e' una uscita la' avanti!" esclamo' Luna.
"Era ora" borbotto' Venus. "Stavo iniziando a pensare che questo
tunnel fosse senza fine." Le altre annuirono. Stavano camminando lungo
quel tunnel per quello che sembravano ore, ma sembrava che finalmente
avessero raggiunto l'uscita. Le quattro ragazze e i due gatti si
fermarono senza fiato all'uscita del tunnel, e guardarono fuori, alla
distesa artica.
"Hey, che succede? Pensavo che saremmo finite giuste nella
Negaverse." chiese Jupiter. Mercury si acciglio' e attivo' il visore.
"Forse abbiamo girato nel punto sbagliato?"
Venus si irrito' al suo compagno felino. "Non c'e' niente di
sbagliato nel mio senso della direzione."
"Non stavo dicendo questo." rispose difendendosi Artemis.
"Non importa. Smettetela." disse Luna "Dobbiamo affrettarci. Se
riusciremo a prendere i Rainbow Crystal prima che la Negaverse li
possa usare per formare il cristallo d'argento, possiamo avere ancora
una possibilita'."
Artemis sbuffo'. "Se non sono riusciti a formarlo fino ad ora, non
vedo come lo possano fare."
"Possiamo basarci su questa possibilita'?"
Il gatto si acciglio'. "Non proprio. Specialmente quando stanno per
rilasciare la Negaforce."
"Sto rilevando un segnale." disse Mercury. "C'e' un altro portale,
piu' grosso di quello che abbiamo trovato a Tokyo. Da quella parte!"
indico' un punto sulla banchisa.
"Che stiamo aspettando? Andiamo!" detto cio', Venus si mise in
movimento, seguita dalle compagne.
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TO BE CONTINUED