Sailor Trek: The Next Generation

Un Borg da ricordare...

Capitolo 2 - Il racconto di due incontri

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Space -- The final frontier.
These are the voyages of the starship Enterprise.
It's continuing mission - 
 to explore strange new worlds...
 to seek out new life and new civilizations...
 to boldly go where no one has gone before.


                Sailor Trek: The Next Generation
                     Un Borg da ricordare...

            Capitolo 2 - Il racconto di due incontri

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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   Riker ritrovo' la voce per primo. "Ancora? Non mi ricordo di aver
visto un gatto parlante prima d'ora."
   "Non questa nave." rispose la gatta. "Un'altra con lo stesso nome."
   Questo fece suonare un campanello nella mente di Picard, ma non
voleva ancora crederci. "Chi era l'ufficiale comandante?" chiese.
   "Il nome del capitano era James Kirk."
   I due ufficiali si scambiarono uno sguardo. "James Kirk." disse
Picard. Annui', tornandogli alla mente i ricordi.
   "Ora ricordo." disse Riker. "L'ho letto dai diari della prima
Enterprise. Tu sei Luna, vero?" Dopo che Luna annu' in risposta "Ma e'
successo piu' di cento anni fa. Com'e' possibile che siano qui ora?"
   "Una bella domanda, Numero Uno."
   Il loro faccia a faccia venne interrotto dall'interfono. "Data a
capitano Picard."
   "Qui Picard. Avanti, signor Data."
   "Signore, ci sono state segnalazioni di persone apparse
misteriosamente sulla nave? Nello specifico, ragazze sui quindici
anni?"
   Picard sembro' sorpreso. "Si', signor Data. Ma lei come lo sa?"
   "Ho appena avuto una discussione con uno dei nostri... ospiti.
Credo che non siano una minaccia per la nave."
   "Si prepari ad un incontro degli ufficiali superiori. Picard,
chiudo." Si rivolse al primo ufficiale. "Numero Uno, riunisca gli
ufficiali superiori fra dieci minuti."
   "Si' signore." Riker diede un altro sguardo a Luna, poi si mosse.
   Picard fece un cenno alle guardie. "Scortate il signor Chiba e Luna
al Ten Forward."

   "Mamoru!" Luna fece appena in tempo a scappare dalle braccia di
Mamoru prima che un tornado biondo lo avvinghiasse. "Unminutoprimaeroa
scuolapoieroquiehovistoqueltipaccioconquellabruttafrontee...'
   "Ehi! Usagi! Rallenta!." cerco' di calmarla per farle riprendere
fiato. "Non mi devi raccontare tutto cosi'."
   "Gia', dovresti almeno dargli il tempo di respirare." disse Rei.
   Ami intervenne prima che Usagi potesse rispondere. "Ho avuto la
possibilita' di accedere al computer di bordo, e di parlare col dottor
Crusher. Credo di sapere dove siamo."
   "Si, io e Mamoru abbiamo parlato col capitano." disse Luna. Si
fermo' ed annuso' Artemis, e poi diede in escandescenza. "E' un altro
gatto quello che sento? UNA GATTA??!?"
   "Um..." Artemis cerco' di dire qualcosa.
   "Artemis! Farabutto!" disse Mina dandogli uno scappellotto.
   "Si', farabutto." aggiunse Usagi. "Tradire Luna cosi'!"
   Artemis cerco' di difendersi, ma Luna non gli diede il tempo.
"USAGI!"
   "Ah, Luna, lo sai... E' solo questione di tempo."

   Il capo della sicurezza Klingon era arrabbiato. Piu' del solito.
   Dall'altra parte, Riker sembrava essere divertito. "Sta
scherzando!." Il suo sorriso che indicava che trovava la situazione
alquanto divertente, causo' un ulteriore peggioramento dell'umore del
Klingon. "Ha davero detto che lei ha una brutta fronte?"
   "Da quello che ho capito." Worf si fermo', stringendo i denti.
"Urlava a voce cosi' alta che sono sorpreso che tutta la nave non
l'abbia sentita."
   Geordi lascio' perdere. "Non si preoccupi, Worf. Almeno Usagi non
ha quasi fatto saltare la nave." Alzo' la mano agli sguardi allarmati
attorno al tavolo. "Non vi preoccupate, sono stato in grado di
riprendere il controllo abbastanza in fretta... o non saremmo qui a
parlare ora. Ma in qualche modo Minako ha causato il deterioramento
del campo di contenimento dell'antimateria... E il tutto premendo
accidentalmente un paio di controlli!"
   Riker sembro' scettico, come gli altri. "Geordi, e' impossibile!"
   "Lo so, comandante. E se non l'avessi visto accadere avrei i vostri
stessi dubbi. Ma e' cio' che e' successo. Tutto quello che posso dire
e' che Minako non si deve avvicinare a nessun sistema principale della
nave, come il controllo vitale. E dubito che abbiano avuto esperienze
extraterrestri."
   "Non e' completamente corretto, Geordi."
   "Che vuoi dire, Data?"
   "Ho avuto una lunga conversazione con Artemis..."
   "Artemis?" chiese il dottor Crusher. "Il gatto bianco?"
   "Una volta che hai visto un gatto parlare, dottore, non e'
impossibile accettare che ce ne sia un altro che lo puo' fare." disse
Picard. "Continui, signor Data."
   "Si' signore. Le ragazze in questione sono un gruppo noto come
Sailor Senshi. Possiedono poteri straordinari, e hanno difeso la loro
Terra da minacce extradimensionali, che loro chiamano la Negaverse."
   "Ricordo." disse Riker. "Se non sbaglio, stavano combattendo contro
qualcuno chiamato Queen... Boral, giusto?"
   "Queen Beryl, signore." corresse Data. "Stando ad Artemis la
situazione si e' risolta a loro favore."

   "Vuoi dire che sono della stessa Federazione di Kirk, Spock e
McCoy?" chiese Usagi.
   Ami annui'. "Si', e' corretto."
   "Devo prendervi in parola." disse Mamoru. "I miei ricordi di quel
periodo sono un po' vaghi."
   "Beh... Diciamo che ti avevano lavato il cervello." gli disse
Makoto.
   Minako si acciglio'. "Ma per noi e' passato meno di un anno. Com'e'
possibile che sia passato un secolo per loro?"
   "E piu' importante" aggiunse Rei. "Come siamo finiti qui?"

   "Non sono in grado di capire la discontinuita' temporale,
comandante."
   "Assumendo che siano le stesse incontrate dall'Enterprise di Kirk,
allora la questione e': come sono finite qui?" chiese Geordi. "Non
siamo vicini al flusso quantico che Kirk ha attraversato."

   "Non saprei" disse Ami.
   "Ma Ami, tu dovresti sapere tutto!" disse Usagi.
   "Smettila, Usagi!" disse Rei. "Anche un genio puo' non sapere
qualcosa!"
   "Si', vero. Scusa Ami."
   "Lascia perdere. In qualche modo penso che le persone qui siano
imbarazzate quanto lo siamo noi."
   "Non so se puo' significare qualcosa" disse Makoto, "Ma mentre vi
aspettavo, ho parlato con Guinan, e secondo lei qualcuno chiamato Q
potrebbe essere il responsabile."
   "Q?" chiese Mamoru. "Cos'e' un Q?"
   "Una lettera dell'alfabeto?"

   "Q." Worf disse il nome in una maniera velenosa. Cio' certamente
non miglioro' il suo umore.
   "Avevo la senzazione che c'entrasse in qualche modo. Speravo di
sbagliarmi." disse Riker. Era disgustato del fatto che l'entita'
potesse avere a che fare con la situazione quanto Worf. "La vita nel
continuum dev'essere noiosa per lui, ancora."
   Troi scosse la testa. "Non ha senso. Quando Q crea queste
situazioni, non perde tempo a prenderne il merito."
   "Vero, consigliere." disse Picard. "Comunque Guinan e' quasi sicura
di aver sentito la sua presenza poco prima che Makoto apparisse nel
Ten Forward."
   "Il che ci riporta alla domanda di prima." disse Crusher. "Perche'
sono qui? Q non fa nulla senza ragione."
   Riker si rivolse al capo della sicureza. "Signor Worf, i sensori
hanno rilevato qualcosa di strano?"

   Ami alzo' lo sguardo dal computer. "Ho interfacciato il computer
con quello della nave. Sto conducendo una scansione sensoriale della
zona."
   "Non ci e' voluto molto per connetterti." disse Minako.
   "La tecnologia e' piu' avanzata, ma i protocolli di comunicazione
sono praticamente gli stessi di quando mi ha aiutato il signor Spock
ad interfacciarmi col computer dell'altra Enterprise." Il computer
emise un suono e la ragazza si fermo' per vedere i risultati. "Ci sono
tracce di energia Negaverse nel campo subspaziale."
   "Puoi tradurre, Ami?" chiese Usagi.
   "Penso che voglia dire che ci sono tracce che indicano l'entrata
della Negaverse in questo universo." rispose Mamoru. Ami annui' in
conferma.
   "Forse questo Q ci ha portate qui per aiutare l'Enterprise a
combatterlo." suggeri' Minako.
   "Ne dubito" disse Guinan. Assieme ad una cameriera iniziarono ad
appoggiare sul tavolo bevande ed altro di fronte a loro. "Esperienze
passate mi hanno insegnato che non ha una natura favorevole."
   Gli occhi di Usagi si aprirono quando Guinan pose sul tavolo un
grosso gelato al cioccolato di fronte a lei, e ne approffitto'
immediatamente. Pratica come sempre, Ami disse "Non so come faremo a
pagare tutto questo."
   Guinan sorrise. Se aveva dei dubbi che queste non fossero native del
ventiquattresimo secolo, questa frase li cancello'. "Non vi
preoccupate. Non usiamo soldi."
   Mamoru rimase perplesso. "Eh? Proprio per nulla?"
   "Alcune razze come i Ferenghi si'. Ma in tutta la Federazione no."
   Usagi era estasiata. "Cibo gratis? Mi piace questo posto!" e
affondo' il cucchiaino con rinnovato vigore.
   Rei si irrigidi'. "Sento qualcosa." Si alzo' e ando' verso la
finestra. Chiuse gli occhi per concentrarsi.
   Tutti i pensieri del cibo gratuito svanirono nella mente di Usagi.
"Rei?" chiese gentilmente. "Stai bene? Che c'e'?"
   "Sento una grande malvagita' nelle vicinanze." Si fermo' un attimo,
cercando di localizzare la minaccia. Apri' gli occhi e scosse la
testa. "Non so dire cos'e', ma qualcosa mi dice che e' familiare."
   Usagi cerco' di rincuorare la compagna. "Non ti preoccupare, Rei.
Abbiamo combattuto contro la Negaverse e l'abbiamo spazzata via tempo
fa. Ce la faremo anche ora."
   "Spero che tu abbia ragione."

   La voce di Ro dall'interfono interruppe la riunione. "Ponte a
capitano Picard."
   "Qui Picard."
   "Signore, i sensori hanno rilevato in vascello che sta dirigendosi
verso di noi ad alta velocita' curvatura, apparentemente in rotta di
intercettazione."
   Ad un cenno di Picard, gli ufficiali superiori si alzarono e
andarono verso la porta che dava sul ponte. "Stiamo arrivando,
ensign."

   "Signor Worf, veda se riesce ad identificarlo."
   "Si signore." L'ufficiale Klingon rispose mentre torno' alla sua
stazione tattica. Focalizzo' i sensori sulla nave in arrivo,
comparando la configurazione con quella di navi conosciute. "Nave di
tipo sconosciuto, ma e' in rotta di intercettazione, curvatura nove
punto tre."
   Riker si acciglio'. "Chiunque siano, hanno una fretta del diavolo
di incontrarci."
   Le mani di Data si mossero velocemente sulla stazione di
navigazione. "Capitano, basandomi su un'analisi della curva di
potenza del vascello, credo che ci sia un alto grado di probabilita'
che si tratti di una nave Borg."
   Il capitano e il primo ufficiale si scambiarono uno sguardo. "Data,
come puo' essere? Le navi Borg hanno una forma ben distinta. Le
scansioni di Worf l'avrebbero dovuta riconoscere."
   "Lo so, comandante. In ogni caso, e' cio' che le mie analisi
indicano."
   "Potrebbe essere un nuovo tipo di nave Borg, Numero Uno."
   Riker sembro' alquanto apprensivo. "Spero di no. Gia' e' dura
affrontare l'altro tipo." Picard non rispose, ma annui'.
   "E' nel raggio visivo." annuncio' Worf.
   "Sullo schermo." ordino' il capitano. Il visore mostro' la forma
distante di una nave che si avvicinava. "Ingrandire." Lo schermo
cambio' e stavolta l'immagine della nave riempi' lo schermo.
   Riker espresse il suo stupore. "Che diavolo?" Tutto attorno alla
nave c'erano protuberanze di una quanche sostanza cristallina. Ma il
centro della nave, cubico, era ben chiaro. Tutti i presenti la
riconobbero immediatamente.
   "I Borg." Picard guardo' lo schermo, un senso di terrore gli corse
lungo la schiena. Era passato un anno da quando avevano affrontato una
di queste navi, ma ogni tanto aveva ancora degli incubi. Sentendo la
sua apprensione, Troi lo guardo', con il viso carico di ansia.
   "Molto modificata, ma e' una nave Borg." continuo', la voce quasi
sussurrata. Si scosse, cercando di scrollarsi di dosso i dubbi e le
paure per accettare il nuovo confronto. Non importava quali fossero i
propri sentimenti ed emozioni, era il capitano, e il suo equipaggio
contava su di lui, per guidarli in questa situazione.  Quando parlo'
di nuovo, la sua voce fu piu' convincente. "Numero Uno, posti di
combattimento."
   "Allarme rosso!" urlo' Riker. "Tutti ai posti di combattimento!"

   Le senshi si spaventarono al suono della sirena dell'allarme che si
diffondeva nel Ten Forward. Attorno a loro, tutti i membri
dell'equipaggio si alzarono e raggiunsero l'uscita, correndo alle
proprie postazioni. "Ricordo questo suono." disse Minako. "E'
l'allarme rosso."
   "Mi chiedo perche'?" chiese Makoto.
   Ami premette alcuni tasti del computer. "Mi sono collegata allo
schermo principale." disse. "Dovremmo vedere cosa c'e'." Si riunirono
attorno a lei, compresa Guinan. Non mostro' reazioni alla vista del
display, ma guardo' intensamente l'immagine. Dentro di lei insorse un
senso di paura... e di odio.
   Rei senti' la reazione di Guinan piu' che notarla. "Che c'e'?" le
chiese.
   "E' un vascello Borg. Ma e' modificato in qualche maniera. Non e'
come le navi Borg che ho visto finora." Rimase in silenzio, preferendo
non condividere la sua precedente esperienza con i Borg. Non era
necessario che conoscessero come i Borg invasero e distrussero il suo
pianeta.
   "Sapete" disse Artemis "quelle protuberanze mi sono familiari."
   Luna annui'. "Hai ragione! Sembrano quelle della nave spaziale di
Rubeus."
   "Impossibile!" esclamo' Makoto. "E' scoppiata!"

   "Capitano, ci stanno chiamando" disse Worf.
   "Sullo schermo." Picard guardo' pazientemente lo schermo aspettando
che Worf trasferisse il segnale.

   Le Senshi rimasero a bocca aperta quando videro l'immagine.
"Rubeus!"

   Picard si acciglio' all'immagine sullo schermo. Si aspettava la
solita visione dell'interno di una nave Borg, o forse un individuo
assimilato che facesse da portavoce.
   Ma non era questo il caso. L'individuo sembrava un tipico umano,
capelli rossi, ma con un paio di eccezioni. La prima era che aveva un
impianto Borg sulla tempia sinistra. Cosa non inusuale, visto che era
su una nave Borg. Ma cio' che era insolito era che quello era il solo
impianto visibile, e che la pelle invece di essere pallida, era di un
colore naturale.
   Ma non fu questo che mando' un brivido freddo lungo la schiena di
Picard. Invece fu causato dalla seconda eccezione: un simbolo di luna
crescente sulla fronte. Era simile a quello di Luna ed Artemis, ma
invece di essere dorato e con le punte rivolte verso l'alto, era nero
e con le punte rivolte verso il basso.
   Combinando il tutto con la sensazione di individualita' che
proveniva dai suoi occhi, Picard ebbe un brutto presentimento.
   Si schiari' la voce. "Sono il capitano Jean-Luc Picard della..."
   "... nave stellare Enterprise della Federazione. Si', lo so" disse.
Il suo sorriso incremento' l'apprensione di Picard. "Permetta di
presentarmi. Sono Rubeus... di Borg."

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TO BE CONTINUED


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