Sailor Trek: The Next Generation

Un Borg da ricordare...

Capitolo 4 - Q's and Answers

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Space -- The final frontier.
These are the voyages of the starship Enterprise.
It's continuing mission - 
 to explore strange new worlds...
 to seek out new life and new civilizations...
 to boldly go where no one has gone before.


                Sailor Trek: The Next Generation
                     Un Borg da ricordare...

                  Capitolo 4 - Q's and Answers

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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   Ci fu un silenzio di tomba dopo che Worf ebbe fatto il suo
rapporto. La prima che diede voce alla sua frustrazione fu Jupiter.
"Grande! Cosi' Usagi si trovera' nel mezzo del fuoco incrociato quando
attaccheranno quella cosa!"
   Riker si avvicino' a Picard. "Riusciamo a malapena a sostenere
l'attacco di una nave Borg." osservo' a bassa voce. "Ora, come
possiamo badare a tre di esse, chiudere il flusso quantico e
recuperare Sailor Moon, *il tutto* nello stesso momento?"
   Picard non rispose alla domanda. Al momento non aveva idea di cosa
si potesse fare. "Merde" disse sottovoce.

   Le due navi Borg stavano aspettandoli quando uscirono dalla
curvatura. Picard tremo' internamente alla visuale sullo schermo.
   Come Riker aveva osservato, un'unica nave Borg era gia' complessa
da affrontare. La Flotta Stellare aveva approntato una flotta di
quaranta navi stellari a Wolf 359... e ne aveva perse trentanove. E'
stato solo un colpo di fortuna che l'Enterprise riusci' a fermarli nei
pressi della Terra.
   Ma tre? Era un incubo fatto realta'.
   I due cubi normali si affiancarono alla nave di Rubeus. I tre
grossi vascelli si fermarono, apparentemente ad osservarsi. "Ci tenga
fuori dalla linea di fuoco, ensign." ordino'.
   "Si' signore."
   "I Borg stanno chiamando Rubeus." disse Worf.
   "Sentiamo, signor Worf." disse Picard.
   Il Klingon tocco' un controllo, e la voce dei Borg usci' dagli
altoparlanti. Picard noto' simpaticamente che le senshi si
spaventarono quando sentirono quella fredda, voce meccanica. Ebbe la
stessa reazione quando la senti' per la prima volta, circa tre anni
prima.
   E la sentiva ancora nei suoi incubi.
   "Noi siamo i Borg. Il vostro tentativo di scissione dalla
collettivita' non avra' successo. Verrete riassimilati subito. Le
vostre caratteristiche biologiche e tecniche verranno di nuovo unite
alle nostre. La resistenza e' inutile."
   Il silenzio cadde sul ponte, attendendo la risposta di Rubeus. "Non
penso proprio."
   Immediatamente le due navi Borg iniziarono a far fuoco contro i
rinnegati, con scariche di energia che uscivano dallo scafo. Si
vedevano diversi raggi traenti che si scaricavano sulla superfice dei
rinnegati.
   "Ora si fa interessante." commento' Riker. Diversi raggi trancianti
vennero sparati, e causarono grosse falle nello scafo.
   "Perche' non fanno nulla?" chiese Jupiter. La nave di Rubeus
sembrava ignorare i suoi attaccanti, nonostante i danni che stava
subendo. Poi inizio' ad illuminarsi... Poco dapprima, poi aumento' di
intensita'.
   "I sensori sono andati fuori scala" fece rapporto Ramirez, che si
era messo al posto di Data. Il bagliore aumento' nuovamente, e tutti
in plancia cercarono di schermarsi gli occhi. Quando sembro' non poter
aumentare oltre, un accecante raggio di energia parti' dalla nave di
Rubeus e colpi' una nelle navi Borg. Un altro bagliore oscuro'
temporaneamente lo schermo che si spense per un attimo. Quando torno'
l'immagine, tutto cio' che rimaneva del cubo Borg era una nuvola di
detriti.
   "Oh mio Dio!" disse Troi.
   "Che diavolo era quello?" chiese Riker.
   Worf controllo' i sensori. "Stanno usando un'arma dall'immenso
potere distruttivo. Tipo sconosciuto." La nave rimasta continuo' a far
fuoco, con maggiore intensita'. "Sto rilevando danni struttirali alla
nave di Rubeus, ma non sufficienti per metterla fuori uso."
   "Un'arma che puo' distruggere una nave Borg con un colpo. Roba da
non credere!" osservo' Picard a bassa voce. La nave di Rubeus riprese
ad illuminarsi, evidentemente pronta a sparare di nuovo. "Picard a
Data. Il siluro modificato e' pronto?"
   "Quasi, signore. Stimo che mi serviranno altri cinque minuti."
   "Forse non li avremo, signor Data."
   "Si signore." rispose la voce calma dell'androide.
   La luce dallo schermo comincio' ad aumentare fino ad
un'intensita' accecante nuovamente. Fuori, la nave Borg rimasta
inizio' incredibilmente a ritirarsi, ma venne bloccata da un raggio
traente della nave Borg rinnegata.
   "Non ci posso credete" disse Mercury quando fini' le sue analisi
della nuova arma. "Quell'impulso di energia!" esclamo'. "E' del
cristallo d'argento! In qualche modo sono riusciti ad usarlo come
un'arma!"
   "Impossibile!" disse Luna. "Non possono usarlo finche'..." la sua
voce svani'.
   "E' viva, Luna." le disse Mamoru, con la voce che non dava adito a
dubbi. Ma la sua espressione era costernata. Come era possibile che
Rubeus potesse usare il cristallo d'argento come arma? Usagi non
gliel'avrebbe mai dato, non finche' viveva. E finche' viveva, Rubeus
non avrebbe potuto controllarlo. Ma allora, come poteva farlo?
   Ebbe la sensazione di non voler conoscere la risposta.
   Lo schermo si illumino' di nuovo, e l'altro vascello Borg divento'
una nuvola di detriti. Allontanandosi dai rottami, la nave Borg
rinnegata inizio' ad avvicinarsi all'Enterprise, con una luce bianca
che la circondava e che cresceva di intensita'.
   "Penso che siamo nei guai." Venus disse capendo la situazione.
   "Capitano" disse Worf "Stanno puntando le armi su di noi!"
   "Si'! Siamo decisamente nei guai."
   Picard stava per ordinare manovre evasive, ma la voce di Data
arrivo' dall'interfono. "Signore, il siluro e' pronto e caricato nei
tubi."
   A Picard venne una strana idea, quasi dettata dalla disperazione.
"Dati dei sensori sulla posizione del flusso quantico." ordino'.
   "Lettura: due quattro sette punto cinque." rispose Ro. "Distanza
centomila chilometri."
   "Rotta due quattro sette punto cinque. Curvatura nove. Voglio
uscire dalla curvatura al punto indicato dai sensori, proprio sul
flusso."
   Riker guardo' il suo capitano. "La manovra Picard?"
   "Una leggera variazione, Numero Uno." rispose il capitano.
   Ro annui'. "Pronti, signore." Sullo schermo, la nave Borg stava
aumentando la luminosita'.
   Picard porto' la sua mano sinistra avanti. "Siluro pronto. Engage!"
   Un osservatore esterno sarebbe stato impressionato. I motori a
curvatura spinsero la nave rapidamente, tanto che sembro' svanire per
un breve istante. Allo stesso istante, la nave Borg attivo' la sua
arma dove si trovava l'Enterprise. Ma stranamente, il raggio devio',
seguendo e colpendo la nave stellare nel momento in cui usci' dalla
curvatura. Ci fu un grosso lampo di luce, e l'Enterprise svani'.

   "Eccellente." Rubeus guardo' con soddisfazione. Al contrario delle
navi Borg, sembro' che la distruzione dell'Enterprise non avesse
lasciato il minimo detrito. La sua nuova arma l'aveva fatta svanire
dal piano dell'esistenza.
   Peccato. Avrebbe voluto avere un trofeo, per ricordarsi il suo
trionfo sulle Senshi. Il cilindro di Tuxedo Kamen, per esempio.
   Dopo alcuni istanti, torno' ai suoi affari. Prima doveva
attraversare il flusso quantico verso il suo universo nativo. Poi
andare a Crystal Tokyo.
   Nessuno, neanche la stessa Queen Serenity, sarebbe riuscito a
fermarlo questa volta.
 
   In qualche piano sconosciuto dell'esistenza, una potente entita'
osservava. Rubeus era un pazzo arrogante. Anche Worf aveva piu'
cervello di lui.

   Ci fu un lampo di luce accecante sul ponte, e il pavimento rollava
violentemente. Ro e Ramirez si aggrapparono alle loro postazioni,
mentre gli altri venivano sbattuti come bambole, visto che gli
smorzatori inerziali non riuscivano a reggere. In plancia, diversi
pannelli esplosero, e le luci fluttuarono, per poi diminuire ai
livelli di stato di emergenza.
   Finalmente, come era iniziato, fini'.
   Picard senti' diversi lamenti provenire dal ponte oscurato, quando
si rimise in piedi. Sussulto' per le varie botte ed escoriazioni
subite, ma cerco' di concentrarsi sullo stato del suo equipaggio.
"State tutti bene?"
   "Piu' o meno" gli rispose Mars, tenendosi la spalla sinistra.
Piego' l'arto per provare. Faceva male, ma sembrava piu' o meno
funzionale. Qualsiasi ferita avesse, poteva aspettare.
   Mercury attivo' il visore inizio' a controllare il ponte. Sul
visore ogni individuo venne esaminato a turno e veniva fatta una
veloce diagnosi. "Botte ed escoriazioni per la maggior parte, sebbene
il comandante Riker abbia un polso fratturato. E..."
   La voce angosciata di Venus la interruppe. "Artemis!" prese il
gatto molto attentamente.
   "E' solo... una zampa rotta, Minako." la rassicuro'. "Niente di
troppo serio."
   "Fortunatamente e' una frattura composta" continuo', facendo una
scansione piu' dettagliata. "Dovrebbe guarire naturalmente una volta
bloccata."
   "Possiamo fare di meglio." le rispose Picard. "Plancia ad
infermeria." Silenzio. "Plancia a sala macchine." Dopo alcuni istanti,
"Il sistema interno di comunicazione dev'essere guasto. Ensign Ro,
vada verso la sala macchine. Mi faccia un rapporto danni."
   "Si signore" rispose la Bajoriana che aveva gia' aperto il pannello
del tubo di Jeffries. Anticipando l'ordine del capitano, Ramirez stava
gia' aprendo il kit di emergenza medico che si trovava nella parte
anteriore della plancia.
   Picard annui' approvando. Il passo sucessivo era l'accertamento
delle condizioni della nave. Ci sarebbe voluto un po' perche' Ro
raggiungesse la sala macchine, ma fortunatamente c'era un'alternativa.
Non che potesse fare qualcosa con l'informazione, ma era meglio che
attendere. "Mercury, puoi fare una scansione dettagliata del resto
della nave?"
   "Penso di si'" rispose, e inizio' a lavorarci. Cambio' l'intensita'
delle scansioni, guardando oltre il ponte e controllo' le altre parti
della nave.
   Mentre stava lavorando, Ramirez fece cio' che poteva per curare i
feriti. In breve uso' il rigeneratore scheletrico nel kit medico per
chiudere la frattura del polso di Riker e della zampa di Artemis, dopo
che Worf l'ebbe messa in posizione.
   "Il vostro generatore principale e' disattivo, come i sistemi
ausiliari." inizio' il rapporto Mercury. "Il supporto vitale e' sulle
batterie, ma la struttura sembra intatta, e rilevo letture di forme di
vita."
   "E i Borg?"
   Scosse la testa. "Non li rilevo." poi si acciglio' "Strano... Non
rilevo nulla all'esterno della nave."
   "Signor Worf, lo schermo principale funziona?"
   Worf torno' al tattico e cerco' di armeggiare ai controlli.
"Negativo signore. Siamo sulle batterie. Tutti i sistemi della plancia
sono disattivati."
   "C'e' un solo modo per scoprire che c'e' la' fuori." disse Riker,
dirigendosi nella sala tattica. Quando gli altri lo seguirono, lo
sentirono esclamare "Che diavolo?"
   Il gruppo delle Sailor Senshi e del personale della flotta
guardarono fuori dalle finestre della sala tattica. Fuori non videro
l'usuale oscurita' dello spazio inframmezzato dalle stelle, ma solo
una grigia foschia senza forma. Era come se l'Enterprise fosse immersa
in un banco di nebbia.
   Venus fu la prima a parlare. "Che e' successo? Siamo morti?"
   "Non mi sento morta!" le rispose Mars.
   "Beh, ma com'e' che non siamo stati distrutti?" chiese Jupiter
"Pensavo che quei cubi Borg fossero piu' potenti di questa nave."
   "Non guardare la trave nell'occhio"
   Riker guardo' Venus con sguardo incerto, poi sussurro' a Mercury
"Ma e' sempre cosi'?" Leggermente imbarazzata, annui' mentre Artemis
sospiro'.
   Worf estrasse un tricorder. "Il tricorder non sta registrando nulla.
E' come se l'universo fuori dalla nave non esistesse."
   "Non rilevo altro" aggiunse Mercury. Aveva ancora il visore attivo
e lo stava usando in congiunzione col computer. "Tutte le letture
spazio-tempo sono a zero."
   "Stai dicendo che... non siamo da nessuna parte, Mercury?" chiese
Tuxedo Kamen.
   "Una buona scelta di parole" disse una voce invisibile. Riker si
lamento', visto che era familiare a tutto l'equipaggio. In un lampo di
luce, Q apparve nella sala tattica, sedendosi al posto abituale di
Picard, a capo tavola. "Diciamo che siete fuori dai normali confini
dello spazio e del tempo. Almeno per quanto le vostre menti limitate
lo possano comprendere." Le senshi lo guardarono, incerte su chi o
cosa fosse.
   Picard sapeva benissimo con chi aveva a che fare. "Q. Era ora che
ti facessi vedere."
   L'entita' si alzo' e si avvicino' al capitano, sembrando alquanto
addolorato. "Mi sarei aspettato un minimo di gratitudine da te,
Jean-Luc. Dopo tutto ho appena salvato la tua preziosa nave e
l'equipaggio da un destino abbastanza ignobile portandovi fuori dallo
spazio e dal tempo prima di esplodere."
   "Ma non prima che la nave venisse danneggiata e parte del mio
equipaggio ferito."
   "Oh..." Q scrollo' le spalle. "Non c'e' danno che non possa venir
riparato e il riposo che vi assicurero' potra' curare le vostre
piccole ferite."
   "Hai programmato tutto tu, vero?" lo accuso' Riker.
   L'entita' fece nuovamente spallucce. "Se intendi che io abbia
portato Sailor Urlatrice Moon e le sue compagne Senshi, assieme al
cavaliere mascherato e ai due felini parlanti, allora la risposta
potrebbe essere si'." Guardo' il capo della sicurezza. "Oh, si e'
ristabilito il tuo udito, Microcervello?" Worf lo guardava
stoicamente, trattenendo la sua collera, visibile solo nei suoi occhi.
Dopo aver ridacchiato un attimo, Q guardo' Picard con un'espressione
piu' seria. "Comunque non ho nulla a che fare col fatto che Rubeus e'
qui. Ha fatto tutto da solo."
   "E perche' ci hai portate qui?" chiese Jupiter.
   "Pensavo che fosse ovvio, anche per una col tuo intelletto
limitato." le rispose. Jupiter lo guardo' e fece un passo minaccioso
verso di lui.
   Venus le pose una mano sulla spalla "Ferma, Jupiter. Sta solo
cercando di provocarti."
   "Non e' difficile" sorrise Q. "Davvero, Worf, dovresti conoscerla
meglio. E' perfetta per te. E vice versa. Dopotutto, a lei ogni
maschio assomiglia al suo vecchio fidanzato."
   Lo fece. Quel verme aveva oltrepassato il limite. Makoto chiamo' il
suo potere, intenzionata a bombardarlo. "SPARKLING WIDE..."
   "No, Mako!" grido' Luna.
   Era come un duello vecchia maniera. La senshi infuriata stava da una
parte del tavolo, pronta a scagliare il suo attacco, mentre Q stava
fermo, con un sorriso sulla faccia.
   "...PRESSURE!"
   Il disco di energia elettrica attraverso' la lunghezza del tavolo e
colpi' Q in pieno, con il suono di una scarica elettrica. Picard
poteva scommettere di aver visto per un attimo uno scheletro dove Q
stava, in mezzo alla tempesta elettrica. Quando fini', Q stava ancora
li', con i suoi capelli comicamente ritti. "Scioccante!" schiocco' le
dita e i suoi capelli ripresero la pettinatura originale. Alzo' il
palmo della mano e una piccola sfera di elettricita' danzava sopra di
essa. Giochicchiandoci come con una palla da baseball, chiese "Pensi
di poterlo fare anche tu?"
   Il capitano si interpose fra Jupiter e l'entita' "Q."
   "Oh, non ti preoccupare, Picard. Le voglio far sfogare le
emozioni." Q fece un gesto e la palla di energia svani'. Guardando
Jupiter, la sua voce divenne piu' seria. "Per questa volta."
   Ma Makoto non era ancora soddisfatta. "Perche tu..."
   Mars e Venus si mossero per fermare la compagna. "Non ora, Jupiter.
Non possiamo aiutare Sailor Moon se lasciamo che questo verme ci
abbatta." le disse la bionda.
   "Verme?" Q sospiro'. "E' un complimento da qualcuna che non riesce
neanche ad avere un ragazzo." Venus lo guardo', e Mars si trovo'
nell'inaspettata posizione di dover calmare qualcun altro. Di solito
era lei quella che doveva venir calmata.
   Artemis salto' sul tavolo. "Sai, Guinan ha davvero ragione su di
te. Sei assolutamente incontentabile, senza possibilita' di ritegno."
   L'entita' si doveva davvero sentire petulante. "E per un gattino,
certamente tu hai una grossa bocca... Senza pensare a certi
atteggiamenti. Forse questo ti aiutera' a rilassarti." disse Q,
schiccando le dita. Il gatto svani'.
   "ARTEMIS!" esclamo' Luna.
   Venus salto' Mars, che non cerco' neanche di fermarla, e si
avvicino' come una furia all'entita'. "Che gli hai fatto?? Riportalo
qui!" gli ordino', puntandogli un dito in faccia.
   "Lo sai? E' carino il modo in cui sbuffano le tue narici quando ti
arrabbi."
   "Dove l'hai mandato?" chiese Luna.
   "Oh, sta bene." la rassicuro'. "Ed e' ancora sulla nave. Ponte
cinque, stanza tre quattro sette per essere preciso."
   Riker sembro' confuso. "L'alloggio di Data? ma perche'..."
   "Oh no!" lo interruppe Troi. "E' Spot. E' in calore."
   Uno strano silenzio calo' nella stanza. Alla fine Mamoru chiese
"Chi e' Spot?"
   "E'... la gatta di Data." rispose Riker. Un incorreggibile Q
ridacchiava ai loro sguardi, mentre Luna e Venus sembravano tanto
furiose da volerlo uccidere.
   "Riportalo qui! O io..."
   "O tu cosa? Mi legherai con la tua catena dorata?" Q stava
chiaramente divertendosi. "Mi piacerebbe vederlo."
   Picard vide che la situazione stava andando fuori controllo
rapidamente, e intervenne prima che Q esasperasse troppo le senshi.
"Abbiamo giocato abbastanza, Q" disse. "Se sei venuto qui per un
qualche motivo, suggerirei di arrivare al punto. E riporta qui Artemis
subito!"
   "Oh, molto bene." disse con un sospiro e schiocco' le dita. Artemis
riapparve sul tavolo.
   Ami cerco' di far rientrare la conversazione. "Ci hai portato qui
per aiutare l'Enterprise ad affrontare Rubeus, giusto?"
   "Si!" ando' verso Mercury, con un sorriso sulla faccia. "E' bello
avere qualcuno intelligente qui intorno." Guardando Riker e Worf,
aggiunse "Sarebbe uno scambio vantaggioso."
   Mercury si acciglio': era stata alla sua presenza per pochi minuti,
ma aveva capito come mai Guinan e gli altri dell'Enterprise non lo
sopportavano. "Non sono sicura che sia un complimento, detto da te."
   Un'espressione scioccata apparve sulla sua faccia. "Che rudezza!
Comunque, per rispondere alla vostra domanda, si', e' quella la
ragione per cui vi ho trasportate qui. Sapevo che Picard e la sua
banda non avrebbe avuto possibilita' contro un gruppo di Borg
rinforzato dal potere di Rubeus. Comunque non avevo previsto che
Sailor Moon venisse presa prigioniera... o che Picard stesse quasi per
far distruggere la sua preziosa nave. Davvero, Jean-Luc, e' stato un
po' insensato da parte tua."
   "Perche' ci hai salvati, Q?" chiese Picard.
   "Una mia debolezza, Jean-Luc. Ho scoperto che non avrei potuto
sopportare un universo senza Worf come avversario." L'ufficiale Klingon
non lo degno' di un commento. Dopo tutto, non c'era onore nel
permettere a Q di essere un suo antagonista.
   "Va bene, ma perche' portare qui la nave?" chiese Tuxedo Kamen,
indicando il vuoto all'esterno. "Perche' non hai semplicemente
protetto la nave e non ci hai lasciati dove eravamo?"
   "La risposta, ragazzo mascherato, e' che io ho potuto vedere che
non eravate pronti per affrontare Rubeus e la sua banda. Avete bisogno
di tempo per pianificare, per prepararvi. E lo avrete. Una piccola
cortesia da moi. Quando sarete pronti, vi trasportero' al luogo della
battaglia." Picard guardo' Q. C'era qualcosa di strano nella risposta,
ma non era il caso di intervenire. Ci sarebbe stato tempo piu' tardi.
   "E se i Borg usasssero il cristallo d'argento contro di noi di
nuovo?" chiese Troi.
   Q fece il gesto di lasciar perdere. "Se ci proveranno, non avra'
effetto."
   "Che vuoi dire con questo?" chiese Mars.
   "Semplice, piccola lanciafiamme." Mars lo guardo' "Se sono stato in
gradi di proteggervi una volta, saro' in grado di farlo di nuovo. Ed
ancora se necessario. Ma mi spiace. A parte qualche piccola
informazione, questo e' tutto cio' che posso fare per aiutarvi.
Altri..." lo disse guardando il soffito "... hanno imposto...
restrizioni sul mio operato."
   "Ci vuoi aiutare?" chiese incredulo Tuxedo Kamen.
   "Che tu ci creda o no, si'!" rispose fermamente Q. "E questo e' il
mio primo aiuto: quando la nave Borg attraversera' il flusso quantico,
i loro sistemi di energia saranno temporaneamente debilitati a
causa del passaggio. Ma voi non avrete questo handicap. Sara'
possibile per te teletrasportarti sulla nave e recuperare la tua
amata. Perche' tu lo voglia fare, non lo capisco comunque."
   Picard ignoro' il commento sarcastico di Q e bado' all'informazione
ricevuta. "Debilitati?" Gli venne in mente una strategia, e si volto'
verso Riker. "Il disco deflettore principale."
   Il primo ufficiale sembro' incerto. "Non ha funzionato l'altra
volta."
   "Ma quella nave era preparata a subirlo, ed era alla massima
potenza. Questa nave che incontreremo avra' le sue riserve di energia
assorbite dal passaggio." Se possiamo credere a Q, penso'. "Potrebbe
funzionare questa volta. Dovremmo fare in modo che LaForge inizi al
piu' presto le modifiche, dopo che le riparazioni saranno completate."
Appena detta questa frase, l'illuminazione principale torno' attiva,
accompagnata dalla chiamata del sistema di comunicazione.
   "LaForge a capitano Picard."
   "Qui Picard. Com'e' la situazione comandante?"
   "Ho appena riattivato l'energia di riserva, signore, e sto
lavorando per ripristinare l'energia principale. Non so come, ma
qualsiasi cosa ci abbia colpito, ha fatto saltare i rele' della
maggior parte dei ciruiti della nave. Siamo stati impegnati per
riattivarli. E' tutto, assieme a leggeri danni allo scafo."
   Q sorrise, "Ve l'avevo detto."
   Picard lo guardo' un attimo. "Geordi, una volta finito, voglio che
inizi a modificare lo scudo deflettore principale come ha fatto quando
abbiamo incontrato i Borg la prima volta. Il comandante Riker le
fornira' i dettagli."
   La voce di LaForge sembro' insicura. "Si signore."
   "Che facciamo nel frattempo?" chiese Venus.
   "Potreste andare a fare spese sul ponte ologrammi." suggeri' Q,
guadagnandosi uno sguardo assassino dalle senshi. Picard alzo' gli
occhi al cielo per un attimo. Sembrava che Q fosse in gran forma in
questa particolare visita. Una volta ancora Picard avrebbe desiderato
che... se ne andasse e non tornasse mai piu'.
   "Odio dirlo, ma quella del ponte ologremmi non e' una cattiva idea.
Potremmo programmare una serie di simulazioni." suggeri' Riker.
"Abituarle a lavorare con noi, e far vedere loro cosa potrebbero
trovare su una nave Borg.'
   Picard annui' approvando. "Buona idea, Numero Uno. Worf, Data ed io
lavoreremo con loro, mentre lei pianifichera' la tattica per la
battaglia fra le due navi." Inizio' ad andare verso la porta,
ignorando gli sguardi sorpresi sulle faccie di Riker e di Troi.
   "Signore?" chiese incerto.
   Picard si fermo' e guardo' il suo primo ufficiale. "Io guidero'
l'away team, Numero Uno."
   Q sorrise deliziato. "Oh, sara' divertente!"

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TO BE CONTINUED


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